1993, vittoria storica a Perugia e il Palermo diventa il… Manchester
Barcellona, Camp Nou, 26 maggio 1999. Il Bayern Monaco ha la Champions tra le mani, ma le grandi orecchie a volte possono scivolarti tra le dita che le avevano acchiappate, anche all’ultimo secondo. Chiedere al ‘Cholo’ Simeone. Un incubo che i bavaresi rivivranno: ha il volto di Didier Drogba. Ha il nome del Manchester United. Nel vedere il trionfo dei Red Devils, rividi l’EuroPalermo del 9 maggio 1993. Fu l’ultima vittoria di quel torneo a tre giornate dal termine: basterà.
Dopo le emozioni del momento, l’attesa. Volevo vederle, quelle immagini. A parte l’ora, sembrava davvero una competizione europea. L’avversario e lo scenario fanno il resto: spalti all’inglese, terreno di gioco perfetto. Mentre in tutta Italia si giocava su campi spelacchiati (a San Siro molto peggio), a Perugia c’era un vero e proprio tappeto verde. Per i rosanero di Orazi sarà come un tappeto rosso: lo percorrono fino in Serie B, vincendo anche quella benedetta Coppa, anche se solo di Serie C.
Per i grifoni oltre la maglia diviene tutto rosso: basta vedere i volti dei tifosi. Il vantaggio di Giunti, l’espulsione di Favo e sembra fatta. Invece è appena iniziata. Dal corner la rete di Marco Serra, che la racconta come frutto di schemi provati e riprovati in allenamento. E poi la punizione che porta all’ennesima realizzazione di Pietro De Sensi. Altro che Red, i Devils sono… Pink. Finì male, a quel Perugia: vinse lo spareggio con l’Acireale ma per un illecito perse la promozione, a vantaggio proprio degli acesi granata.
Il Perugia: la prima squadra a chiudere un campionato di massima seria imbattuta, chiudendo seconda nel 1978-1979. Il club che gioca in uno stadio che porta il nome di chi in maglia rossa ci ha lasciato proprio la pelle. ‘Scusa Ameri, qui a Perugia si è accasciato Renato Curi’. Una storia tinta di rosso, che è il colore dell’amore e della passione. Ti fa ballare forte il cuore, proprio contro la Signora bianconera. Con una rete le scuce lo scudetto per regalarlo ai granata. Poi il diavolo ci mette lo zampino: a Perugia ancora la Juve, nel giorno dell’appuntamento col nefasto destino. Renato Curi vola in cielo con la maglia rossa addosso. Lei, più nera che bianca, sotto quello stesso cielo un giorno ci annegherà: un diluvio memorabile.
L’autore è amministratore della pagina Football History
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