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Il 2018 rosanero / 1: il fallimento evitato e la promozione sfumata

GENNAIO – É il mese del calciomercato e i rosa perdono un pezzo fondamentale in difesa come Thiago Cionek, ceduto alla Spal. Via anche Monachello ed Embalo, dato il poco spazio avuto nei primi 6 mesi, che passano rispettivamente all’Ascoli e al Brescia. In entrata, arrivano il difensore Corentin Fiore dallo Standard Liegi e l’attaccante Stefano Moreo dal Venezia che non riusciranno ad incidere più di tanto. Passando al campo, il rientro dalla sosta vede i rosa di Tedino pareggiare 0-0 nell’ostico campo di La Spezia e sette giorni più tardi battere il Brescia al “Barbera” per 2-0 grazie alle reti di Chochev e Gnahorè.

IL GIRONE D’ANDATA DEL PALERMO: LE PAGELLE DI GUIDO MONASTRA

FEBBRAIO – É il mese della crisi. La cessione di Cionek si fa subito sentire e la difesa non riesce ad assestarsi sui binari giusti. Arrivano tre sconfitte consecutive: nello scontro diretto del “Castellani” di Empoli arriva una batosta sonora per 4-0. Pochi giorni dopo, al “Barbera” passa il Foggia in rimonta per 2-1 e i rosa cadono anche a Perugia con il gol di Di Carmine (tanto cercato nel calciomercato di gennaio) al 90′. Dopo una settimana di ritiro, a Vercelli arriva un pari senza gol, poi la sfida all’Ascoli che sembra un dentro-fuori per Tedino. I rosa chiudono il primo tempo sotto 1-0, poi un sussulto d’orgoglio nella ripresa permette ai rosa di ottenere la prima vittoria del mese di febbraio (4-1) e Tedino salva la panchina.


MARZO – Mentre fuori dal campo vanno avanti le vicende relative all’istanza di fallimento, il Palermo ottiene una vittoria importantissima in casa contro il Frosinone grazie al gol di Gnahorè. Sembra il preludio ad un nuovo filotto di vittorie, ma a Novara i rosa si fanno beffare al 90′ dal colpo di testa di Sciaudone (2-2 con i piemontesi in 10). Al ritorno al “Barbera”, però, i rosa si riscattano con un sonoro 4-0 al Carpi grazie alla tripletta di Igor Coronado e vincono anche a Chiavari 2-1 contro l’Entella. Il 29 marzo viene respinta l’istanza di fallimento e i tifosi rosa tirano un sospiro di sollievo.

APRILE – Nel recupero contro il Parma (la gara fu rinviata per neve) i rosa sono penalizzati e vanno sotto 3-0 con la tripletta del palermitano Calaiò (un gol in fuorigioco e uno su un rigore dubbio). Nestorovski e Rajkovic non bastano per completare la rimonta. Il Palermo, così, inizia la sua “pareggite” e il secondo posto scivola via: 1-1 con Pescara e Cremonese (entrambe in casa) e 0-0 sofferto a Cittadella. Reazione d’orgoglio contro l’Avellino: 3-0. Poi, il capitombolo finale a Venezia: 3-0 e arriva l’esonero di Tedino. Al suo posto, Zamparini chiama Roberto Stellone che esordisce con un beffardo pareggio del Bari nel finale (1-1).

MAGGIO – Stellone ottiene a Terni la sua prima vittoria sulla panchina del Palermo anche se non senza sofferenza. I rosa, sopra 3-0 contro una squadra quasi retrocessa, si vedono rimontare sino al 3-2 con i rossoverdi che sfiorano addirittura il clamoroso pareggio. Lo 0-0 casalingo contro il Cesena, con un rigore fallito da Coronado, sembra condannare i rosa ai play-off. Nell’ultima gara del girone di andata, il Palermo espugna Salerno (0-2) ma non basta per ottenere la promozione. In Serie A ci va il Parma, che vince a La Spezia e approfitta del clamoroso pareggio nel finale del Foggia a Frosinone. I rosa chiudono quarti in classifica.

GIUGNO – É il mese dei play-off, la Serie A passa dagli spareggi. Nella semifinale di andata, a Venezia, i rosa pareggiano 1-1 e al ritorno si impongono 1-0 grazie all’autogol di Domizzi. É finale contro il Frosinone. I ciociari hanno a disposizione due risultati su tre complice il miglior piazzamento in classifica: i rosa, però, vincono in rimonta al “Barbera” nella finale di andata (2-1) e ribaltano la situazione per la gara di ritorno. Ai rosa, al “Benito Stirpe”, basterebbe un pari per la promozione ma il gol di Maiello ad inizio ripresa indirizza la gara. Poi accade l’apoteosi: La Penna non concede un rigore solare al Palermo (dopo aver cambiato decisione ben tre volte) e nel finale succede di tutto, con gli ormai famosi palloni in campo lanciati sia dagli spalti che dai giocatori del Frosinone, l’antisportività alle stelle e il gol finale di Ciano con annessa invasione di campo dei tifosi gialloblu. Palermo condannato. I rosa restano in Serie B. Le vicende extra-campo successive alla promozione sfumata tengono tutti con il fiato sospeso: il Giudice Sportivo omologa il risultato della finale play-off stabilendo la chiusura del “Benito Stirpe” per due sole partite e lievi multe ai tesserati ciociari che si resero protagonisti del lancio dei palloni. Poi la vicenda Parma con i messaggi incriminati di Calaiò agli amici dello Spezia per “facilitare” il successo nell’ultima giornata di campionato che saranno oggetto di discussione nei giorni successivi.

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