Il “gallo” rialza la cresta, Belotti fa volare il Palermo
L’eroe che non ti aspetti. Nell’ultimo periodo la sua luce non aveva brillato nel firmamento rosanero ma basta una partita per invertire il trend e delineare nuovi scenari. Andrea Belotti, il “Gallo” rialza la cresta e a tempo scaduto nel match casalingo contro il Sassuolo regala al Palermo un successo casalingo (2-1) prezioso per i rosanero. Una rete fondamentale per il morale della punta dell’Under 21 tornata ad incidere dalla panchina sulla falsariga dello scorso campionato impreziosito da cinque reti (sulle dieci totali) realizzate in partita in corso. La perla di Belotti, con la complicità del portiere Pomini subentrato a Consigli (espulso per fallo su Maresca), manda in orbita la compagine di Iachini che chiude al meglio il suo 2014 casalingo portandosi a quota 21 punti, nella parte sinistra della classifica dove, peraltro, si inizia a percepire un certo profumo d’Europa. Eguagliato anche il record di sette risultati utili consecutivi in campionato che, nell’era Zamparini, apparteneva in serie A alla squadra targata Delio Rossi. Una ciliegina sulla torta composta da tanti buoni ingredienti (sacrificio, applicazione, intensità) al culmine di una gara che i rosa hanno meritato di vincere ma che, come avvenuto in altre circostanze, hanno rischiato di vanificare “concedendo” il pareggio (la firma è di Pavoletti, obiettivo di mercato dei rosa in estate) dopo avere sprecato diverse occasioni. Lo spettro di un’altra beffa è stato spazzato via all’ultimo respiro da Belotti che, uscito dal cono d’ombra, segna dopo due minuti dal suo ingresso in campo il gol decisivo, quello che permette al Palermo di dare un ulteriore slancio alla propria parabola e che, contestualmente, potrebbe aprire prospettive inimmaginabili.
Gli uomini di Iachini hanno conquistato tre punti d’oro ma non è stato facile domare un Sassuolo in salute (gli emiliani erano reduci da otto risultati utili di fila), una squadra impostata per esprimere un calcio propositivo e che sino alle battute finali ha dato del filo da torcere ai padroni di casa. E’ stata una gara vibrante e anche un po’ “pazza”. Una partita con tante emozioni che, al di là della buona impressione fornita dalla compagine di Di Francesco, ha premiato la squadra che nell’arco del match recupero compreso ha cercato l’intera posta in palio con maggiore ferocia. Nonostante il verdetto favorevole, comunque, i rosa devono ugualmente recitare il “mea culpa” per non avere chiuso prima una partita che avrebbero potuto gestire comodamente mortificando le velleità di rimonta dell’avversario.
LA CRONACA: Iachini, costretto a fare a meno dell’infortunato Barreto (sostituito nuovamente da Chochev), cuce sulla squadra il solito vestito confermando il 3-5-2 con Vazquez, rientrato dopo il turno di squalifica, a supporto di Dybala. Nella cerniera a tre di centrocampo, coordinata da Maresca, ormai padrone assoluto del posto in cabina di regia, viene riproposto Rigoni. Ed è proprio il numero 27, dopo appena due minuti, a sbloccare il risultato con un colpo di testa sugli sviluppi di un corner battuto da Dybala. Partenza ad handicap per gli uomini di Di Francesco, in campo con il 4-3-3 senza gli squalificati Vrsaljko, Peluso e Berardi, spiazzati dalla rete-lampo del centrocampista rosanero propiziata da un altro assist di Dybala. L’argentino è la solita “scheggia impazzita” dell’attacco rosanero in grado con i suoi guizzi e le sue accelerazioni di scompaginare i meccanismi della difesa ospite. Da urlo il preziosismo con il quale il numero 9 semina il panico in area avversaria nelle battute iniziali del match: Dybala elude con un tunnel la marcatura del diretto avversario ma la sua iniziativa viene neutralizzata da Consigli che si salva in angolo con un intervento di istinto.
La gara, in ogni caso, rispetta i “pronostici” della vigilia sviluppandosi su buoni ritmi grazie all’atteggiamento propositivo di due squadre che prediligono la fase offensiva: nella parte centrale del primo tempo l’ago della bilancia pende da una parte e dall’altra con i rosanero sempre temibili nella rifinitura dell’azione negli ultimi venti metri, ma sollecitati più volte dal Sassuolo.
I pericoli più grandi arrivano dai movimenti di Sansone, ispiratore della manovra degli emiliani, e dall’imprevedibilità di Zaza, insidioso al 28’ con un diagonale di sinistro che non inquadra lo specchio della porta e poco prima dell’intervallo con una “girata” a vuoto propiziata da un’intuizione di Magnanelli. Al resto ci pensa Sorrentino sempre attento ogni volta che viene chiamato in causa. Il portiere rosanero trema però al 38’ in occasione di una punizione “tagliata” di Floro Flores che attraversa pericolosamente lo specchio senza trovare il tap-in dei compagni. L’ultima sequenza del primo tempo è un sinistro alto di Lazaar da posizione favorevole.
Il copione del match non cambia nella ripresa: le due formazioni, nonostante qualche errore in disimpegno, si affrontano a viso aperto e senza particolari tatticismi. Ne beneficia lo spettacolo garantito dagli acuti di un Dybala sempre in agguato e in grado, da solo, di mettere sempre in apprensione la retroguardia emiliana. La manovra rosanero, complice un Sassuolo leggermente involuto rispetto al primo tempo, scorre in maniera fluida grazie alle geometrie di un ispiratissimo Maresca che al 18’, su cross di Morganella, sfiora il raddoppio con un colpo di testa di poco a lato da posizione estremamente favorevole. Al 21’ l’asse della gara si sposa nettamente dalla parte dei padroni di casa, in superiorità numerica in virtù dell’espulsione del portiere Consigli per un intervento falloso al limite dell’area su Maresca lanciato a rete e smarcato da un’altra gemma di Dybala. Di Francesco corre ai ripari schierando Pomini al posto di Floro Flores. Il Palermo sfrutta l’inerzia favorevole ma ha il demerito di non chiudere l’incontro: clamorose le occasioni sprecate da Rigoni, troppo altruista a tu per tu con il portiere avversario, e Vazquez, eccessivamente lezioso con un “cucchiaio” al momento della battuta a rete al culmine di una pregevole azione personale. L’onda d’urto degli uomini di Iachini prosegue con un sinistro di Dybala deviato da Pomini e un colpo di testa di Gonzalez (impeccabile in ogni intervento) respinto d’istinto dal portiere ospite sugli sviluppi di un corner. Di Francesco prova a dare nuova linfa al fronte offensivo inserendo a distanza di cinque minuti Floccari e Pavoletti. E la mossa ha subito effetto perché al 40’ proprio il numero 14 ristabilisce la parità sfruttando un errore di Andelkovic. Fuochi di artificio in zona Cesarini: Iachini opta per la carta Belotti (entrato all’89’ al posto di Maresca) e l’attaccante ripaga subito la fiducia con il gol del 2-1 sfruttando un assist di Vazquez. Incassato il gol, il Sassuolo si proietta subito in avanti e sfiora il 2-2 con Zaza ma Sorrentino con un miracolo gli nega la gioia del gol. Mentre scorrono i titoli di coda gli ospiti restano in nove (“rosso” a Cannavaro per un fallo intenzionale su Dybala) al culmine di una ripartenza rosanero non sfruttata a dovere.