Brescia, Cellino si presenta: “Voglio la Serie A per rimanerci”
Ecco Massimo Cellino. Il nuovo proprietario del Brescia ha incontrato la stampa per la prima volta dall’acquisizione del club lombardo. Una ripartenza per l’ex proprietario di Cagliari e Leeds con un’ambizione chiara: tornare in Serie A.
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Una conferenza stampa introdotta dall’amministratore delegato del club, Rinaldo Sagramola (ex Palermo): “Siamo stati fortunati e bravi a ridare una prospettiva a questa squadra”. Poi la parola a Cellino: “Sono il primo schiavo del Brescia (ride, ndr.). Conosco bene il calcio e nel calcio non si impara mai abbastanza. Io ho ricordi storici di Gino Corioni, di quanto lui ha fatto e arrivare qui è un grande onore. É una città meravigliosa e tornare dopo tanti anni di lotte contro i mulini a vento è un’emozione”.
E gli obiettivi sono chiari: “Mi spaventa un po’ la cosa: mi piace far bene, ma qui l’obiettivo è tornare grandi, tornare in Serie A. Questa è una società dove le cose che non vanno bene si vedono subito. La società è pulita, il terreno è pulito e si può seminare per il futuro. I migliori risultati paradossalmente arrivano quando si hanno meno soldi. Aiutate un’azienda sana in questo percorso”
EMPOLI: ECCO CAPUTO. E ANTENUCCI…
La parola d’ordine ora è ripartire: “Negli ultimi 3 anni si è fatto un lavoro difficilissimo e di questo va dato alla dirigenza e alla Ubi banca, che è sempre stata vicina e ha contribuito a non far scomparire il club. Uno non compra il Brescia così: il club ha grossi valori e una tifoseria disponibile e appassionata. Lo stadio? Io ho preso il Leeds per lo stadio, ma lo stadio non serve a me. Serve alla città. La politica la conoscete: ci sono problemi che vanno risolti. Come si può pagare? Io 200 milioni non ce l’ho, serve un progetto cittadino”.
“Spero di in base alla mia disponibilità economica – aggiunge – di fare delle cose buone, ma senza fretta. So cosa vuol dire fare calcio: voglio la Serie A per rimanerci. Nel calcio si investono soldi, non si buttano soldi. Non spingetemi troppo, anche perché non ne ho bisogno, ma non mettetemi fretta: facciamo le cose con calma”.
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