Milan, la Procura apre fascicolo sulla vendita a Yonghong Li
Una situazione sempre più complicata, quella della cessione dell’AC Milan dalle mani di Berlusconi a quelle dell’imprenditore cinese Li Yonghong. In merito la Procura di Milano ha aperto un fascicolo a modello 45, ossia il registro degli atti non costituenti notizia di reato. Un fascicolo, dunque, al momento senza ipotesi di reato né indagati, ma bensì relativo alle tre “segnalazioni di operazioni sospette”, trasmesse nei mesi scorsi dall’Unità di informazione finanziaria di Bankitalia alla Guardia di Finanza.
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Il passaggio di consegne tra Berlusconi e Li era avvenuto nell’aprile del 2017 per 740 milioni di euro e con l’utilizzo di fondi off shore. Le “sos” sono segnalazioni che banche, intermediari finanziari o altri operatori del settore, anche professionisti, sono tenuti ad inviare all’Uif di Bankitalia quando, come prevedono le norme, “sanno, sospettano o hanno ragionevoli motivi per sospettare che siano in corso o che siano state compiute o tentate operazioni di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo”.
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Sulla base di questi atti ricevuti gli inquirenti stanno valutando come procedere nelle indagini, che potrebbero portare all’iscrizione di un fascicolo con ipotesi di reato. Al momento, dunque, nessuna conseguenza in vista per la società rossonera, ma soltanto un primo campanello d’allarme che potrebbe svilupparsi nelle prossime settimane.
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