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Pro Vercelli, pres. Secondo: “Club in vendita. Serie B? Campionato falsato”

Massimo Secondo lascia la Pro Vercelli. Il patron della Pro Vercelli ha annunciato in una lunga conferenza stampa l’intenzione di lasciare la proprietà del club piemontese, in polemica con le istituzioni dopo anni di impegno economico e la retrocessione in Serie C. “Il 30 giugno io e il mio gruppo lasciamo la Pro Vercelli. É giusto che io faccia un passo indietro e lasci posto ad altri per provare a fare meglio. Sono orgoglioso di quello che abbiamo fatto e realizzato in questi anni. Spero veramente che arrivi qualcuno, che oggi non è alle porte”.

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Secondo ne ha per tutti: “In questi anni ci sono state cose belle e meno belle. Il bilancio sportivo è stato esaltante, in otto anni ho fatto cinque anni di Serie B e tre di terza divisione. Campionati che non si vedevano e frequentavano da molti anni. In questi anni abbiamo investito tutto quello che potevamo, in infrastrutture e giovani. Lo stadio era fatiscente, poi l’abbiamo ristrutturato per la Serie B.  Comunque, se prima del 30 giugno non arriva nessuno, la squadra sarà iscritta al campionato, ma se nessuno si farà avanti il club sparirà”.


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Poi l’atto di accusa: “Per rimanere nel calcio a questo livello servono i bilanci in equilibrio fino ad un certo punto. Questo campionato è falsato, penso ai deferimenti in atto di Foggia e Bari. Ma ci sono altre società con 50 milioni di debito consolidato, altre ancora che non consentono i controlli. Tutte cose che si leggono sui giornali. Io questa strada non mi sento di prenderla, anche se ormai è largamente diffusa nel mondo del calcio, abbiamo sempre ripianato le perdite. La mia capacità di coinvolgimento delle istituzioni è stata nulla: basti guardare il buco che c’è dietro la Curva Ovest, nonostante siano cambiate le amministrazioni comunali”.

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E aggiunge: “I ragazzi continueranno ad allenarsi e andranno in ritiro e dovranno continuare a lavorare, anche di più. Io sono disponibile, nel caso, a regalare la Pro Vercelli. L’impegno nel mantenere la squadra è importante: il gruppo non sta fallendo, io sto bene e anche la mia famiglia, lascio perché non sono Berlusconi o Agnelli. A livello di sponsor, certe cifre non bastano per fare la serie B”.

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