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Giancaspro: “Mi auguro che non si giochi a Cittadella”

Antonio Giancaspro è tornato a parlare e lo ha fatto durante una conferenza stampa in cui ha toccato l’argomento spinoso della penalizzazione inflitta dal Tribunale Federale Nazionale-Sezione Disciplinare per irregolarità amministrative.

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“Ne usciremo tutti a testa alta – dice il patron del Bari – sull’appello non faccio previsioni. Mi auguro che non si giochi a Cittadella. L’esito finale? Dipende dalla serenità con la quale il collegio giudicante guarderà le carte. Questa serenità è stata tolta al collegio di primo grado. C’è qualcuno che non ha voluto giocare ad armi pari, questo è il biasimo che faccio ad alcuni miei colleghi”.


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Il presidente si difende: “Il Bari ha sempre pagato tutto: tasse, stipendi, contributi, personale e forniture. Contributi diretti e indiretti. Pagate le tasse anche sulle perdite. Questa società ha perso 2 milioni il primo anno, 8 il secondo e 5 il terzo. Questo significa che oltre 16 milioni di euro, di cui 3 relativi alla precedente gestione, li ha ripianati il socio di maggioranza che ha salvato la società il 22 giugno 2016. Senza questo, non ci saremmo mai iscritti al campionato. Non permetto, alla luce dei numeri, che si getti fango su tutto questo e sul sottoscritto”.

“Qualora ci costringessero ad andare a Cittadella vorrei fare un’istanza per giocare in un impianto più grande, da almeno 20.000 spettatori – continua Giancaspro -. A prescindere dalla categoria, il futuro del Bari andrà avanti in qualunque modo”.

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Giancaspro ribadisce l’assoulta estraneità ai fatti: “Non è scritto da nessun parte che questo caso doveva determinare una penalizzazione nel campionato in corso. Il Bari non ha commesso nessun errore“.

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