L’editoriale di Marco Romano (Gds): “Nessuno al capezzale del moribondo”

“Non c’è nessuno al capezzale del moribondo”. Questo il titolo scelto per introdurre l’editoriale del vice direttore responsabile del Giornale di Sicilia, Marco Romano. Un intervento “pesante”, che supporta le due pagine di cronaca che il quotidiano destìna ogni giorno alla cronaca rosanero, con il quale il giornale storico di Palermo lancia un messaggio chiaro ai lettori: “Chi tiene davvero alle sorti del calcio a Palermo?”

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Romano si rivolge a chi ancora crede che con il Palermo in A arriverà il “tutti felici e contenti”: “Ebbene la situazione è diversa. Drammaticamente diversa. Il Palermo sta rischiando non solo di accusare un grave colpo nella corsa verso la massima serie. Ma di non riuscire neanche a riprendersi da quel colpo”.

Il riferimento è alla “pantomima” societaria (e ai giochi di sponda fra “cordate e cordatine”) che rischia di non fare arrivare in cassa i 3,5 milioni che servono per pagare almeno gli stipendi ai tesserati ed evitare una penalizzazione che “avrebbe il peso di una sentenza sostanziale e morale”.

“Non è più tempo di stare alla finestra, di additare e mugugnare – dice fra l’altro Romano nel suo lungo commento -. Serve il contributo reale e concreto di chi gli equilibri li può spostare. Non c’è davvero nessuno che possa presentarsi al capezzale del grande infermo? Sui social è tutto un battibeccare fra chi se la prende con i soliti giornalisti tragediatori e che ‘non lasciano in pace la squadra’ (ma che vuol dire?) e chi invece ha compreso che il baratro è prossimo ad aprirsi”.

Romano parla di “stasi fatalista”, definisce l’iniziativa di Sicindustria (3 mila biglietti acquistati) un brodino tiepido offerto al moribondo, ma afferma: “Serve – e subito – denaro sonante per tenere in piedi ciò che resta del castello rosanero. Poi toccherà riedificarlo. Sperando di non dover ripartire dalle fondamenta…”.

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