“Noi tifosi abbiamo il diritto di amare e sognare, la speranza è riaccesa”
Ci sono momenti, nella vita di ciascuno, in cui è sufficiente un semplice gesto per modificare rigide prese di posizione ritenute immodificabili fino a quel momento. Questo succede raramente e solo per effetto di eventi che toccano direttamente il cuore delle persone, al punto tale da far superare qualunque razionale realtà negativa.
E’ quello che sta succedendo ai poveri tifosi del Palermo, condannati da qualche anno, ad essere bistrattati e sbattuti qua e là in un vortice di notizie contraddittorie e spesso fuorvianti riguardanti il destino dell’esistenza stessa dell’oggetto del loro amore. Tante volte l’allenatore e i giocatori stessi hanno lanciato appelli ai tifosi rosanero con cui si chiedeva di stare vicino alla squadra e di sostenere i giocatori in questo loro bisogno d’amore. Tuttavia, tranne che in rare eccezioni, questi appelli sono caduti nel vuoto perché, a mio parere, non si è mai pensato seriamente al bisogno d’amore che anche noi tifosi sentiamo e, a questo punto, pretendiamo.
Il tifo per la squadra di calcio non è un hobby come un altro, come il gioco degli scacchi o come un pokerino fra amici. Esso ha radici profonde che affondano nell’animo fanciullo di ognuno di noi, è fatto d’amore e di passione e proprio per questo coinvolge tutti, a prescindere dall’età o dal proprio ruolo nella società.
Per questa ragione è bastato l’accorato e spontaneo sfogo di Bellusci, dopo la sconfitta con il Foggia, e i fischi di alcuni dei pochi tifosi presenti al Barbera, a ricompattare l’ambiente e a far tornare l’entusiasmo, al punto che tanti tifosi torneranno allo stadio per la partita contro il Brescia dopo anni di allontanamento per protesta.
La commovente prova della squadra a Perugia ha solo alimentato ulteriormente il fuoco della passione rosanero che aveva già cominciato ad ardere dopo le parole del difensore e la dimostrazione concreta si è avuta sabato sera, quando molti tifosi hanno voluto accogliere la squadra davanti lo stadio, per ringraziarla della prestazione offerta e per fare sentire il proprio calore.
Paradossalmente la passione rinasce in uno dei peggiori momenti della storia del Palermo, quando è in bilico il futuro della società e l’esistenza stessa della squadra ai massimi livelli. In questo drammatico momento sportivo non ci resta che stare vicino ai nostri giocatori e davvero si respira, in questi giorni, un entusiasmo illogico e irrazionale fatto d’amore e di speranza che in fondo è l’essenza del calcio.
Spero che la situazione societaria si stabilizzi in un modo o nell’altro per la squadra, per i tifosi rosanero e per la città di Palermo e intanto, occorre dare un segnale forte anche ai possibili acquirenti del Palermo. Dobbiamo dimostrare di che cosa è capace il popolo palermitano quando senza riserve consegna il proprio cuore ad altri per una giusta causa. Accorriamo al Barbera con le nostre sciarpe, sventoliamo le bandiere al vento e con i nostri cori e il nostro entusiasmo non permettiamo a nessuno di rubare i nostri sogni.
Noi tifosi abbiamo bisogno di amare e di sognare ma anche di riceverlo questo amore, come hanno finalmente compreso i nostri giocatori, e ora che la fiammella della nostra passione si è riaccesa nessuno dovrà più spegnerla perché il Palermo è la squadra che amiamo e che sosterremo sempre.
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Complimenti,davvero.Articolo scritto col cuore ed intensità emotiva.Mi auguro che lo legga il friulano,che cuore non ha,capisca che col suo modo di fare votato al guadagno,ha distrutto negli anni la vera essenza dell’amore verso la nostra città e squadra.
Il malefico vecchio queste cose non le capisce, avendo il portafoglio al posto del cuore…
esatto
Bell’articolo pieno di passione e che induce il lettore ad atavici ma sempre presenti ricordi. Vivo da tanti anni lontano dalla mia città ma mai dimentico di quelle domeniche quando da piccolo con mio zio andavamo allo stadio. L’invermo, l’odore delle calde-arrosto, il numero 7 di Vernazza. Come di solito non sarò allo stadio ma di fronte alla televisione a gridare Forza Palermo.
La vicenda appena conclusa,squallidissima,con lui protagonista assoluto,regista e finto salvatore della patria,se ne deve e definitivamente andare.Venda a gente serie e con un serio progetto,atto al rilancio economico sportivo per il bene della comunità
Qualcuno faceva osservare come i media nazionali non dessero alcun peso alle vicende societarie che ci tenevano in apprensione.Semplice,probabilmente il friulano l’aveva fatta grossa con questa sceneggiata.
I tifosi hanno dei sentimenti ma non possono pretendere che siano soddisfatte le loro volontà e realizzati i loro sogni senza rispettare il lavoro, i soldi, i rischi di chi si adopera per tenere in vita la società di calcio . Che e’ un’azienda che da lavoro ai dipendenti e all’indotto, che versa tasse e contributi e che tiene impegnati tanti bimbi e ragazzi togliendoli dalla strada. In una città mortificata da una imprenditorialità quasi assente, anche a causa delle politiche di assistenzialismo, dove si chiude lo stabilimento di Termini senza che nessuno sia sceso in piazza, vedere queste crociate contro un imprenditore che può avere mille torti e avere commesso tanti errori ma a cui nessuno può negare risultati sportivi e aziendali, induce a pensare che il tanto decantato amore dei tifosi sia un po’ cieco.
Per tanti anni tutti coloro che sono passati dal Palermo hanno sempre detto di dover ringraziare Zamparini e che senza di lui il Palermo non esisterebbe, in diverse occasioni sono stati invitati imprenditori locali a rilevare la società ma mai nessuno si e’ fatto avanti, si considera mortificante essere retrocessi dalla A e non essere stati promossi dalla B l’anno scorso quando prima di Zamparini essere ai vertici della B era pura utopia e città come Catania e Bari o Verona o Brescia stessa, che dal punto di vista economico sovrastano Palermo, hanno difficoltà sportive maggiori. La gente cerca e pretende investitori, investire significa mettere soldi in attesa di riprenderli con un guadagno mi chiedo come si possa pensare che tolto Zamparini chiunque subentri di qualunque nazionalità sia non lo faccia in funzione di un ritorno o economico o di immagine o di popolarità. I tifosi del Palermo recitino il mea culpa perché non sono esenti da colpe riguardo la crisi economica che attanaglia il Palermo Calcio, vorrei vedere chi di loro attaccato da procura e sputato e insultato avrebbe voglia di attingere al patrimonio di famiglia per dare gioia alla gente egoista.
Non credo che nessuno abbia mai contestato a Zamparini di aver dovuto fare i conti coi numeri, e con le difficoltà della vita economica soprattutto palermitana. Il fatto è che si è diffuso il sospetto che ci siano state operazioni poco corrette e una gestione orientata solo e soltanto a ricavare soldi dai colori rosa e nero. Tutto qua.
Sbagliato! Il calcio e’ stato rovinato proprio dalla logica del business che se ne e’ appropriato per deviarlo verso altri fini che non sempre possono coincidere con quelli dello sport e della passione popolare. Una contraddizione di fondo che prima o poi esplodera’.
I tifosi del Palermo si sono rotti le scatole delle prese per il C***da parte del vecchio malefico: vedi i vari arabi, messicani, americani, cinesi, inglesi e chi più ne ha più ne metta, “abbiamo una squadra da champions” con dei brocchi comprati al prezzo di Cristiano Ronaldo, per ingrassare le tasche di pseudo procuratori………
bella riflessione ….fotografa lo stato attuale della faccenda societaria molto bene….oltre che lo stato d’animo di noi tifosi la speranza di uscirne è massima che SANTA ROSALIA CI AIUTI……!!!!!!!!!!!!!!
il mondo del calcio è una sorta di ossimoro. da una parte la passione di milioni di persone, dall’altra la speculazione pura, un po’ come chi si arricchisce vendendo cavolatine il giorno di san valentino. Chi investe nel calcio non guarda le bandiere allo stadio o quanta gente va in curva o in tribuna ma il bacino di utenza e le infrastrutture per calcolare gli introiti specie i diritti tv. Se ieri Palermo non era allettante oggi lo è e lo dimostra il fatturato al netto delle plusvalenze. Se i tifosi, sparsi per la penisola, ti garantiscono decine di milioni di dirtti tv possono pretendere un prodotto adeguato all’esborso cumulato. Sugli imprenditori locali inutile discutere, sappiamo bene chi potrebbe permettersi certi investimenti e non cerca certo pubblicità…
E chi verrà dopo ci metterà i suoi soldi solo per fare contenti noi tifosi? Ma finiamola una buona volta con questi discorsi. E’ un baraccone e ci guadagnano tutti, dai giocatori agli investitori, a SKY, ecc. Ma noi ci divertiamo lo stesso perchè siamo attaccati a quella maglia, come succede in tutte le tifoserie del mondo. E allora? Sempre FORZA PALERMO e che Santa Rosalia ci aiuti tutti, noi e loro.
Brava Delia Romano
Bell’articolo, in gran parte condivisibile e scritto con il cuore.
Compattiamoci tra tifosi e concentriamoci sulle vicende del campo. Poi rimane la contraddizione stridente con il calcio business e finanza ma adesso non ci pensiamo, almeno prima della partita.
FORZA PALERMO!!
Secondo me c’è un problema di fondo io dico di rispettare l’amore e la passione ma solo quello non basta a far si che la nostra società risalga indipendente dal tasso tecnico della squadra certe cose bisogna dirle sennò pensiamo sempre che le cose vadano sempre bene ed invece non è cosi..
Comunque se Zamparini non si metteva di nuovo in campo (anche se apparentemente non in prima persona) il Palermo veniva cancellato per la seconda volta…però sempre tutti a sputargli insulti…a meno che qualcuno dei tifosi cuori infranti non trovi il magnate disposto ad investire a fondo perduto…quanti ricordano il numero di abbonati in meno a partire già dal secondo anno in A…??? E quanti spettatori in Europa league..???
salva (per modo di dire) un casino da lui combinato… ma cercatevene almeno uno illuminato da servire.
Brava Delia ! Hai contribuito a compattare l’ambiente.
brava Delia continua cosi e speriamo che i giocatori del palermo possano dimostrare ad ogni partita la tua stessa passione per i colori rosanero