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Delio Rossi: “Palermo, voglio qualità e senso di appartenenza”

Prima conferenza stampa pre-partita per il nuovo tecnico del Palermo, Delio Rossi. Il suo primo ostacolo verso la Serie A è il Livorno.

ORE 9.46 – “Che idea mi sono fatto della squadra? Innanzitutto buongiorno e grazie per essere venuti presto. Ho due esigenze, in contrasto tra loro: fare bene e fare presto. 48 ore sono poche, soprattutto per dire come sta la squadra, ma da tutti ho avuto la massima disponibilità: sono io che mi metto a loro disposizione e cerco di dargli una mano, non posso e non devo stravolgere, portando il mio calcio a 4 giornate dalla fine. Non sarebbe logico”.

ORE 9.47 – Io mi metto a loro disposizione, loro devono mettersi a disposizione del Palermo, faccio degli incontri individuali per capire l’umore. Ho una mezza idea, ma la fotografia me la dà la partita. A volte ho visto squadre allenarsi bene e poi far male. La partita sarà fondamentale“.


ORE 9.48 – “Per dare giudizi dovrei conoscere la squadra e come si allena. Con le grandi magari trovi spazi e con le piccole di meno. O forse è un fatto mentale, il fatto che pensi che basti di meno. Ma è un discorso generale: le domande ovviamente me le sono fatte, ma non posso dare ancora una risposta”.

ORE 9.49 – “Contro il Livorno cosa servirà? Voglio una squadra logica, al di là degli errori voglio vedere senso di appartanenza, voglio vederli legati fra di loro. Voglio vedere una sqaudra. Se c’è questa voglia di aiutarsi il mio compito sarà agevolato”.

ORE 9.50 – “Umore dello spogliatoio? Ho parlato quasi con tutti: sento che tutti ci tengono, al campionato e al Palermo, nessuno mi ha detto cose extra o campato alibi. Sanno che la colpa è più loro che per motivi esterni: sono stati molto realisti, non ho trovato dei bambini. Vogliono giocarsela e avere un futuro nel Palermo. Noi saremo giudicati da quello che facciamo, non da quello che diciamo”.

ORE 9.52 – “La gente al Barbera? Lo sapevo che sarebbero venuti e mi ha fatto piacere. Ci tenevo che lo vedessero anche i giocatori cosa significa essere stimati. Io lo sapevo, ma loro ora sanno che Palermo ti può dare tanto”.

ORE 9.53 – “Preparazione atletica? Posso incidere poco, se non nulla, devo fare il normalizzatore. Devo fare meno danni possibili, per cambiare qualcosa ci vorrebbe più tempo e i benefici li avresti più in là. Non puoi mettere altra benzina: le componenti in questo momento sono altre, magari posso aggiustare qualcosina sul piano tattico“.

ORE 9.55 – “Attingere dalla Primavera? Mi sono focalizzati sulla prima squadra, non posso andare a cercare i ragazzi della Primavera. Non faccio regali, porto chi può essere utile, non chiamo ragazzi solo per fare numero e fare un viaggio premio. Può darsi che lo farò, ma non a Livorno”.

ORE 9.56 – “Tattica? Ripeto: non voglio stravolgere. L’idea ce l’ho, ma devo toccare con mano. Mi serve la fotografia per capire dove incidere di più. Io sono l’allenatore, non un’alchimista: deve avere una base di partenze e vedere. Ho sentito tante cose, ma devo vedere cosa è fattibile e cosa meno”.

ORE 9.58 – “Ansia da prestazione? Ognuno la vive alla propria maniera, chi è più leggero e chi no. Ma stiamo parlando di calcio: la paura deve averla chi va in guerra. Le categorie di giocatori dipendono da questo: dall’assunzione di responsabilità. La paura di fallire (che ci può stare) ti viene quando non fai niente per evitare di fallire”.

ORE 10.00 – “Se ho chiesto qualcosa alla squadra? Voglio da loro una cosa, che mi dimostrino che siano squadra, negli atteggiamenti e nel modo di stare in campo, dare una mano all’altro nel momento di difficoltà. Questo lo pretendo. Volersi giocare la partita e fare la partita è una base di partenza. Questi giocatori giocavano a calcio anche prima, mica giocavano a polo: le qualità le hanno, è il momento di tirarle fuori”.

ORE 10.01 – “Problema Rajkovic? Magari cambi qualcosa e c’è un minimo di scompenso. I muscoli sono abituati alle volte a certi tipo di allenamento”.

ORE 10.02 – “Trajkovski più punta che trequartista? E’ un giocatore di qualità e ha dato meno di quanto può dare. Forse è un po’ penalizzato dal sistema di gioco, ma quando si sceglie un sistema si cerca di mettere dentro tutte le eccellenze. Servono i giocatori per fare i moduli, però ha le qualità per adattarsi. Rispetto a Falletti è più offensivo“.

ORE 10.05 – É un rischio tornare in questo momento? E’ un ragionamento non condivisibile, di più. Quando hai lasciato qualcosa di così intenso e torni… io ho valutato la chiamata del Palermo e non me la sono sentita di dire di no. Se mi chiamava un’altra squadra forse non avrei reagito così. La gente si aspetta tanto e magari rischio di perdere un po’ d’affetto, ma fa parte del gioco. Se uno non si mette in discussione… se stavo a casa rischiavo meno, ovvio. Io non devo rimettermi in discussione, mi metto sempre in discussione”.

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3 thoughts on “Delio Rossi: “Palermo, voglio qualità e senso di appartenenza”

  1. Caro Delio: senso di appartenenza magari la si può trovare, la qualità ahimè latita da parecchio tempo.Comunque, in bocca al lupo.

  2. Ottimo Delio! Tu si che rimani un grande allenatore e soprattutto uomo! I veri tifosi sono con te e con i ragazzi, e, personalmente, esprimo solidarieta’ e riconoscenza anche a Stellone e Tedino. Forza Palermo!

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