Dario Mirri rompe il silenzio: “Se serve, io sarò sempre vicino al Palermo”
Torna a parlare 45 giorni dopo la scadenza della sua “prelazione” di acquisto che non si era concretizzata. Torna a parlare dopo che York Capital ha deciso di non firmare alcune clausole del contratto di cessione. Torna a parlare a poche ore dalla firma tra il Palermo Football Club e la Arkus Network che con ogni probabilità diventerà la nuova proprietaria del club rosanero.
PALERMO – ARKUS, C’É QUALCOSA DA LIMARE
Dario Mirri, il nipote di Renzo Barbera che ha “salvato” il Palermo dalla penalizzazione tirando fuori 3 milioni di euro a fronte dei diritti pubblicitari dello stadio, torna a parlare un po’ come tifoso puro e un po’ come imprenditore che ha seguito in rigoroso silenzio, con la dovuta attenzione e la giustificata preoccupazione, lo sviluppo delle trattative.
“Non conosco le potenzialità di questi nuovi proprietari e pertanto non esprimo giudizi. Voglio soltanto dire ai tifosi, che sono stati fantastici nei miei confronti, che io resto accanto al Palermo, e mi impegno con tutte le mie possibilità affinché il Palermo resti una solida realtà del calcio italiano”.
Come ha seguito l’evolversi delle trattative?
“Come tutti i tifosi, preoccupato per le voci secondo cui il Palermo è in una situazione difficilissima e deluso dalla grande occasione sportiva che abbiamo sprecato due giorni fa. Non approfittare della sconfitta del Lecce è stato davvero un peccato. Dopo la scadenza della mia prelazione ho sentito parlare dell’interesse per il Palermo da parte di un importante fondo americano. Poi il fallimento della lunga trattativa e l’inserimento della Arkus Network che non conosco. Non è compito mio giudicare una trattativa di simile complessità, sono rimasto volutamente in silenzio per quasi due mesi per evitare strumentalizzazioni e ho deciso di concedere questa intervista soltanto ora che siamo a un passo dalla cessione. Il mio augurio è che il futuro del Palermo sia solido e ricco di soddisfazioni”
La sua disponibilità a dare una mano in cosa consiste?
“Nulla in particolare. E mi auguro – da tifoso prima ancora che da imprenditore – che non serva nulla. Ma se ci fosse bisogno del mio aiuto, al di là degli aspetti pubblicitari, sono sempre disponibile a dare una mano e a cercare soluzioni. Se per caso dovesse fallire il closing per volontà di una delle due parti io sono pronto a intervenire con l’unico obiettivo di venire in soccorso del Palermo che “deve” essere iscritto al campionato del prossimo anno. È questa la paura più grande dei tifosi del Palermo”.
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Bravo Guido a intervistarlo : Mirri è l’unica persona seria in tutta questa triste vicenda , Ho avuto modo di comprovarlo personalmente parlandogli in occasione della partita con il Carpi (sono sotto di lui coprendomi per il sole)
Spero di rincontrarlo (un vero signore) quando torno ad agosto e sopratutto spero ritrovare il Palermo
A Palermo e in Sicilia ci sono diversi imprenditori che potrebbere contribuire, non faccio nomi, ma ci sono, imprenditori nel campo agricolo, carburanti, ecc ecc. Ad esempio il lecce è formato da un gruppo di imprenditori locali e senza spendere tanti soldi stanno andando in serie A…..
E come sarebbe invece un calcio senza imprenditori, o meglio con imprenditori come semplici soci insieme a tanti altri tifosi con squadre in mano ad associazioni sportive senza scopo di lucro, che non devono avere decine di milioni per andare in serie A e alimentare questo circo sempre piu’ assurdo di business e finanza? Basterebbe volerlo tutti insieme e ci si riuscirebbe….e sarebbe veramente un altro calcio
Si , Vecchia Guardia , questo si chiamerebbe azionariato popolare e ci vuole un coordinatore che ci metta la faccia e la rappresentanza e Dario Mirri sarebbe il massimo è una bella persona e sta rischiando i propri soldi
Questa poteva essere una buona opportunità x L”azionariato popolare però nessuno si è mosso …noi dall’estero partecipiamo
Mirri sarebbe un ottimo garante di un azionariato popolare :
Discendente di Renzo Barbera
imprenditore capace
Palermitano e tifoso del Palermo
Persona seria e disponibile
Uno che rischia di tasca propria 3 milioni e poi va in gradinata
Peró dovrebbero spingere i tifosi irosi con l’aiuto della stampa locale e delle forze economiche locali verso l’azionariato ..e no. farsi scappare una figura come Mirri
UNO che mette e rischia 3 milioni di tasca sua a e poi va in gradinata a farsi scassare la minchia …..come ho fatto io …non l’avevo mai visto