​​

Palermo: ecco Pasquale Marino, il profeta del 4-3-3

Il cerchio si è chiuso: dopo una lunga rincorsa e corteggiamenti (soprattutto negli anni dell’era Zamparini) Pasquale Marino è pronto a sedersi sulla panchina del Palermo. Un’altra avventura siciliana per il tecnico di Marsala, che nel calcio siciliano ha trovato il trampolino di lancio soprattutto da allenatore, diventando un maestro dell’analisi tecnico-tattica e un “profeta” del calcio offensivo basato sul 4-3-3.

IL PALERMO HA SCELTO: PASQUALE MARINO NUOVO ALLENATORE

Classe 1962, Marino è cresciuto da giocatore nelle giovanili del Marsala, esordendo in Serie C2 prima di passare all’Akragas e alla Battipagliese (con cui militerà in C1 nel 1993), per poi vivere le esperienze a Potenza, Messina e Catania, con cui ottenne anche una promozione in C2, prima del passaggio al Milazzo in CND nel 1997.

Di quel Milazzo Marino fu l’allenatore, ottenendo subito un secondo posto in campionato all’esordio in panchina: un exploit che lo portò alle attenzioni del Ragusa ma soprattutto del Paternò, che con lui (balzato presto agli onori della cronaca come uno dei nuovi “profeti” del bel gioco) continuò un’impetuosa e clamorosa ascesa fino alla promozione in Serie C1 nel 2002, ottenuta in finale contro il Foggia, che poi avrebbe ingaggiato lo stesso Marino nella stagione seguente. Anche in Puglia, nella terra di “Zemanlandia”, Marino si ripetè, ottenendo nel 2003 la promozione in Serie C1.

Dopo la parentesi Arezzo (esonerato), arriva però quello che si rivelerà il punto di svolta della sua carriera: nel 2005-2006 trascina infatti il Catania alla promozione in Serie A con un secondo posto tra i cadetti, mentre l’anno successivo guida gli etnei alla salvezza chiudendo al 13esimo posto. Una ribalta quella della massima serie che gli aprì le porte di altre panchine di spessore.

Nel 2007 venne scelto come allenatore dell’Udinese, ottenendo in due stagioni un accesso in Europa League nel 2008 e una qualificazione sfiorata nell’anno successivo. L’addio con i friulani fu però amaro: inizialmente esonerato a favore di De Biasi, venne richiamato per ottenere la salvezza in extremis, dopo la quale disse addio al patron Pozzo. Meno fortunate le esperienze con Parma (2011) e Genoa (2012), terminate entrambe con un esonero.

Dall’esonero dell’aprile 2012 in Liguria, Marino non ha più allenato in Serie A: dopo un anno di stop, viene ingaggiato dal Pescara (appena retrocesso in B) venendo però esonerato dopo 26 partite; più redditizia l’esperienza a Vicenza, dove nel 2014-15 piazza una clamorosa rimonta in classifica dal 20esimo al terzo posto, venendo però eliminato in semifinale playoff proprio dal Pescara; nella stagione successiva (rimasto dopo che saltò il suo ritorno a Catania) venne esonerato nel marzo 2016 con la squadra al 20esimo posto, per poi rescindere il contratto.

Amarissima invece l’annata al Frosinone, con cui chiuse la stagione di Serie B 2016/17 al terzo posto prima di essere incredibilmente eliminato dal Carpi in semifinale: una sconfitta in casa che lo portò a dare le dimissioni nonostante il suo contratto fosse di durata annuale. Breve e sfortunata la parentesi Brescia (solo 13 partite), positiva l’ultima stagione alla guida dello Spezia ottenendo il sesto posto ma chiudendo la stagione con l’eliminazione nei playoff per mano del Cittadella. E ora un’altra sfida: ritrovare la Serie A con il Palermo.

LEGGI ANCHE


NOCERINO: “SERVE GENTE CHE AMA PALERMO”

MERCATO PALERMO, IL LECCE SULLE TRACCE DI RISPOLI E NESTOROVSKI

CAOS TRAPANI, L’AIC: “DAI GIOCATORI GESTO ESTREMO”

15 thoughts on “Palermo: ecco Pasquale Marino, il profeta del 4-3-3

  1. Azzardo una formazione 4-3-3 con tutti i “se” e i “ma” di questo mondo:
    Brignoli, Salvi, Pirrello, Accardi, Mazzotta, Fiordilino, Murawsky, Chocev (?), Trajkovski, Lo Faso (Embalo), Moreo

    1. Trajkovski ? io il signor Tacco e Punta non lo vorrei vedere più. Se se va all’estero è anche meglio. Il giocatore più sopravalutato della storia del Palermo. E’ servito soltanto a Zamparini per girarsi un po di soldi grazie a suo compare di merenda Curkof

  2. Signor toni grazie ai gol di Trajkovski e Nestorovski, il Palermo in B. Senza di loro, saremmo retrocessi con i 20 punti di penalizzazione.

  3. Gufi arrasso, sei ironico vero? Presentare in serie B una formazione con salvi, pirrello, accardi, mazzotta, fiordilino, lo Faso è retrocessione assicurata. Mamma mia da mettersi le mani nei capelli.

  4. Marino non è male, di sicuro meglio di vivarini, e di sicuro più offensivo e spumeggiante come gioco rispetto a iachini. Quindi va bene marino purché si tengano i giocatori di qualità (nestorovski, Trajkovski, puscas, Rajkovic, falletti…Jajalo purtroppo sembra andato, ma non per colpa sua). Di certo non potete offrire a Marino ingegneri, balogh, pirrello, mazzotta, fiordilino, accardi, lo Faso, santoro, cannavo’…. Per favore!

  5. Paolop, Trajkovski è un grande giocatore, di ottima qualità, segna e fa segnare. Di certo vale mille lo Faso. Ringrazia e bacia terra che c’erano Trajkovski, nestorovski, Puscas, Jajalo e Rajkovic. Tra gol fatti, assist e gol salvati questi 5 hanno portato il Palermo al terzo posto ed evitato la retrocessione con o senza penalizzazione.

  6. Marino è un buon allenatore. L’importante è creare un progetto, farlo lavorare e non minacciare esoneri dopo due sconfitte. Poi staremo a vedere i giocatori che avrà a disposizione.

  7. Marino ha collezzionato tanti esoneri, ha fatto bene all’inizio cioè oltre dieci anni fa ma dopo non ha fatto più nulla di buono, per me è un allenatore passato, spero di sbagliarmi.

  8. E aggiungo, se gioca con il 4-3-3 vuol dire che nestorovski e puscas li vendono. Giocheranno con punta Moreo e sugli esterni Embalo e Lo Faso? Altro che serie A…..

  9. Alla presentazione del nuovo tecnico brillava l’asseza, oltre che dell’ex dove sei? Foschi, quella del Presidente. Come mai?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *