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L’attesa dei dipendenti del Palermo. In quelle PEC c’è il loro futuro

Virtualmente, ci saranno anche i loro occhi sulle PEC che verranno aperte dal sindaco e dai suoi collaboratori. Insieme a quello del Palermo c’è in ballo anche il loro destino, il futuro delle loro famiglie. Il Palermo è la loro vita e mai tale espressione è risultata più appropriata.

I dipendenti del Palermo, con contratto a tempo indeterminato, aspettano con ansia l’apertura delle proposte: erano 30 ma sono diventati 27 perché lo storico magazziniere Marcello Gariffo è andato in pensione, Lorenzo Farris (segretario del settore giovanile) e Vincenzo Todaro (team manager) hanno trovato un’altra collocazione.

Nei “paletti” dell’avviso pubblico del sindaco uno dei capitoli decisivi è proprio quello riservato a loro: sarà un criterio premiante il riassorbimento degli attuali dipendenti. E sebbene la forza lavoro necessaria in Serie D sarebbe ampiamente inferiore, nei giorni scorsi Ferrero si è prima informato e poi sbilanciato, garantendo che scriverà nella sua proposta, in maniera inequivocabile, che tutti i dipendenti saranno riconfermati. Parola di figlio di operaio.


Al di là delle indiscrezioni (il gruppo Mirri e gli “arabi” hanno mantenuto il massimo riserbo sui contenuti della loro proposta) i dipendenti si giocano una fetta importante della loro vita. Molti sono giovani e hanno “investito” tutto sul Palermo. Ci sono magazzinieri, amministrativi, addetti stampa e autisti, custodi e manutentori dell’impianto.

I dipendenti vivono da un mese in un’atmosfera surreale. La proprietà non si fa vedere da tempo. Il presidente Bergamo si limita a qualche telefonata, loro continuano a lavorare, timbrano il cartellino, osservano gli orari di lavoro fedelmente, smistano la posta, aggiornano la contabilità, registrano fatture, fanno inventario, seguono gli adempimenti fiscali. Perfino il giardiniere sta curando l’erba del campo, come fosse un figlio. Formalmente è come se non fosse cambiato nulla. Ma è cambiato tanto: non ricevono lo stipendio da maggio, nessuno ha comunicato loro cosa fare, restano sospesi “nel vuoto” sperando di contribuire anche loro alla rinascita del Palermo. In 13 hanno deciso di iscriversi al sindacato per ottenere tutela.

Il loro futuro, sospeso fra mille dubbi, è dietro l’angolo. Cosa ci sarà scritto in quelle PEC? Chi vincerà? Diplomaticamente aspettano in silenzio, solo una frase: “Tifiamo per chi garantirà il nostro futuro e quello del Palermo”.

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14 thoughts on “L’attesa dei dipendenti del Palermo. In quelle PEC c’è il loro futuro

        1. Ci sono cento squadre professionistiche in Italia. Se ci sono delle eccellenze nel personale del Palermo calcio non avranno difficoltà a ricollocarsi.

  1. Sicuramente chiunque diventerà proprietario riconferma i dipendenti, non solo Ferrero, per caso stadionews tifa per Ferrero?

    1. non tifiamo per nessuno, abbiamo appena pubblicato il piano degli arabi e il video Di Piazza. Se lei ha sospetti di parzialità cambi sito (gm)

  2. Solidarietà ai lavoratori. Non c’entrano niente, non hanno colpe nella mancata iscrizione. Commovente il giardiniere che cura il prato del Barbera come un figlio

  3. Comunque anche nel caso in cui il nuovo palermo non ma tenesse i 28 lavoratori in serie D, non avrebbero colpa i nuovi proprietari. I lavoratori dovrebbero prendersela con i vecchi padroni.

  4. Non solo i dipendenti si giocano il loro futuro ma anche un milione e passa di tifosi che sono stati. Bistrattati senza che nessuno si accorgesse di nulla…solo tesoretti etc

  5. Sì Paolo… malgrado dicano di no tifano chiaramente per Ferrero. Figurati malgrado la nuova proprieta ne continueranno ancora a Palermo. Leggeremo molto di lui anche in futuro.

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