Calcagno (Aic): “Il sistema va cambiato, ecco come. Il taglio degli stipendi…”
Il futuro del calcio secondo Umberto Calcagno. Il vicepresidente dell’AIC dice la sua sugli aspetti economici del movimento e come questo vada riformato per garantire maggiore equità per tutti gli atleti e le atlete, di tutte le categorie.
Intervistato da Milano Finanza, Calcagno afferma: “Il calcio italiano è quello che tra i principali Paesi europei distribuisce meno ai più piccoli. Posso capire che i top club possano chiedere la sospensione di alcune mensilità a star milionarie, ma noi abbiamo società minori che vogliono che i propri dipendenti si taglino almeno due mensilità su quattro. Quando per chi guadagna 2.500 euro al mese non percepire una mensilità è un sacrificio già non da poco. Si parla sempre del calcio come un mondo dorato, in realtà il 50% dei calciatori professionisti guadagna meno di 50 mila euro lordi all’anno, e di questi il 70% lavora in club di Lega Pro”
E sottolinea: “Sicuramente daremo vita a un fondo solidaristico insieme con la Figc e spero che possano aderire altre componenti del calcio come le leghe di serie A e serie B. Base fragilissima? È esattamente così e questa tendenza potrebbe ulteriormente acuirsi se prendessero piede manifestazioni che puntano sempre più a premiare i forti e mai a far ricadere i benefici del mondo del calcio anche sui più piccoli”.
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