Spadafora: “Il campionato riparte solo se in sicurezza, no a spinte strumentali”
“Tutto lo sport deve ripartire”. Questa la posizione del ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, che in Senato ha annunciato di voler proporre per il 25 maggio la data ultima per la ripartenza di tutto lo sport di base e ribadito la posizione del governo sulla ripartenza del calcio.
Spadafora ha affermato: “Spesso l’attenzione si è concentrata sul calcio, ma vorrei chiarire alcuni aspetti. Sarebbe paradossale non riconoscerne l’importanza, si tratta di un’industria importante per il Paese, ma ho trovato eccessivo e incomprensibile il dibattito che ne è scaturito. Le osservazioni al protocollo Figc sono numerose, ma sono convinto che la stessa Figc adatterà il protocollo per permettere la ripresa”.
Sulla ripresa del campionato: “Lo auspichiamo, ma se accadrà è solo perché si potrà riprendere in sicurezza e sono state adempiute le necessarie misure, non per fretta o cedendo a spinte strumentali. Anche in Germania si è analizzata la curva dei contagi prima di prendere una decisione. La quarantena in caso di positività? In un supermercato è possibile mantenere il distanziamento. Nel calcio, per sua natura, è impossibile. E noi vogliamo evitare di trovarci in questa situazione. É chiaro che dietro alla ripresa ci sono legittime motivazioni economiche, il tema dei diritti tv e squadre indebitate”.
E sottolinea: “Ancora prima che ci fosse il lockdown ho tenuto rapporti costanti con gli organismi sportivi, dal Coni fino alla realtà dello sport di base, per avere un’immediata percezione di quanto stava accadendo nel Paese. Che fosse necessario fermarsi lo si era capito anche da alcuni annunci come il rinvio delle Olimpiadi, ma anche di eventi nazionali come il Giro d’Italia e gli Internazionali di tennis. La linea è stata sempre quella della prudenza e della tutela della Salute ed è per questo che abbiamo proceduto con prudenza”.