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Mirri-Di Piazza, lo statuto della discordia: mani legate per l’italo-americano

“Mirri-Di Piazza, lo statuto della discordia”. Questo il titolo scelto dal Giornale di Sicilia per fare il punto sulle vicende societarie della Ssd Palermo, inserendo come ulteriore elemento di analisi lo Statuto sociale, che di fatto complicherebbe anche la cessione delle quote da parte di Di Piazza (nonostante la sua dichiarata volontà di cederle a un altro soggetto).

Come riportato da Benedetto Giardina, non ci sarebbero anomalie nel “no” alle proposte di Di Piazza, che avrebbe di fatto le mani legate in base all’articolo 16 dello Statuto sociale: “Le deliberazioni dell’assemblea ordinaria e straordinaria sono valide se prese con le presenze e le maggioranze stabilite dalla legge”. E anche l’articolo 22 (con riferimento al Consiglio) si richiede la presenza e il voto favorevole della “maggioranza” dei membri.

Un elemento già noto al momento della costituzione di Hera Hora ma che spiega ancor di più il gelo con Mirri, che formalmente detiene il 10% a titolo personale ma possiede anche un altro 50% attraverso la Damir. Mirri dunque controlla di fatto il 60% di Hera Hora. E in CdA è sufficiente che Mirri e Damir votino allo stesso modo per avere la maggioranza . Di Piazza cerca un acquirente, ma costui dovrà essere disposto ad accettare poteri limitati nonostante il 40% delle quote.


Intanto la lista dei nomi sondati sul mercato da Sagramola e Castagnini si allarga: tra questi c’è anche l’attaccante (esterno offensivo) Francesco Fedato, di proprietà del Gozzano, ex Trapani e con anche 10 presenze in Serie A con Catania e Sampdoria. Ancora attesa per conoscere il futuro di Silipo e Felici, che la società intende trattenere.

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2 thoughts on “Mirri-Di Piazza, lo statuto della discordia: mani legate per l’italo-americano

  1. Dovrebbero vendere le loro quote. La società andrebbe ceduta a qualcuno che puo’ investire x il calcio che conta, se esiste qualcuno facoltoso interessato alla società.

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