L’ex Rimini Mendicino: “Troppi licenziamenti. Bisognava tutelare i calciatori”
“Per alcune decisioni prese degli organi federali ho perso il mio posto di lavoro“. Una frase amara dell’attaccante trentenne, ora svincolato, Ettore Mendicino che torna a parlare della retrocessione ai microfoni di Gianlucadimarzio.com.
“E’ stato un anno davvero complicato – afferma l’attaccante -. Alla fine, nel nostro mondo, ci hanno rimesso davvero in pochi! Bisognava tutelare i giocatori e le società e nel caso della squadra per cui ho giocato fino a qualche mese fa, il Rimini, non si è verificato né uno né l’altro aspetto”.
“Credo non sia stato rispettato il format: playoff facoltativi e playout completati in qualche giorno – continua Mendicino. Non si poteva evitare di decretare le retrocessioni a tavolino a marzo quando si sa che tante squadre poi in estate non si iscrivono al campionato successivo. Il Rimini è una società che pagava sempre, il presidente era una persona seria. Dopo tutta questa confusione ha deciso di lasciare e vendere, si era stufato”.
“Mi auguro con tutto me stesso che le nuove persone a capo del Rimini possano sfruttare l’occasione del ripescaggio. E ovviamente mi auguro che qualora si dovesse verificare questo scenario, ci possa essere la possibilità per chi ha indossato questa maglia fino ad aprile. In una situazione di tale difficoltà causa Covid-19 c’è gente è stata licenziata nel mondo del calcio. C’è gente in cassa integrazione che però non ha ancora ricevuto nulla”.