Palermo, partenza “al buio”: i rosa sono davvero pronti per la C?
L’attesa cresce, il campionato si avvicina e il Palermo sarà presto chiamato a scoprire le carte. Nelle ultime settimane, la formazione rosanero ha iniziato a prendere forma agli ordini di Roberto Boscaglia ma, al di là delle sedute di preparazione a Petralia “sbirciate” da lontano e dall’alto, nessuno può dire con ragionevole certezza quale sia il vero valore dei rosa in vista del prossimo girone C di serie C. E forse (al netto degli acquisti ancora da fare) nemmeno Boscaglia è in grado di dare una risposta precisa alla domanda che molti si pongono: ma il Palermo è davvero pronto per disputare una serie C nel gruppo delle più forti?
Ciò che il ritiro di Petralia ha potuto dire è “solo” che sin qui la squadra ha lavorato bene e con serenità, al netto della brutta notizia dello stop definitivo di Martinelli e di qualche infortunio come quello di Doda. Il gruppo nato nella scorsa stagione ha saputo accogliere al meglio i nuovi acquisiti e anche questo ha permesso di lavorare in maniera intensa sin da subito, instaurando un rapporto schietto con l’allenatore e il suo staff. Boscaglia ha messo “sotto torchio” la squadra dal punto di vista fisico, l’ha istruita sul suo modo di vedere il gioco – il modulo sarà il 4-2-3-1 – dalla difesa alla costruzione della manovra offensiva e ha preteso chiaramente (non senza espressioni colorite) massima concentrazione e una mentalità vincente, in attesa che l’organico venga completato e che il campo dia i primi responsi.
Già, perché certamente (in termini assoluti) Boscaglia è il primo a non avere ancora tutti gli elementi per comprendere quale sia il valore della squadra in relazione alle avversarie e di conseguenza dove siano le altre. Per lui, che lo scorso anno ha allenato a Chiavari, sono “nuovi” anche i giocatori dello scorso campionato di serie D che il Palermo ha deciso di riconfermare. Va ricordato oltretutto che sin qui il suo Palermo non ha disputato amichevoli, non si è messo alla prova con altre avversarie – anche a causa dei rigidi protocolli Covid – e anche nel caso in cui si riuscisse a organizzare un test a breve, avrebbe al massimo un’occasione prima dell’inizio della Serie C, il prossimo 27 settembre.
Il mercato, che si chiuderà ufficialmente il 5 ottobre, non ha ancora portato la seconda parte dei rinforzi che servono. Per ammissione comune, come del resto ripetono da giorni sia l’ad Sagramola che lo stesso Boscaglia, servono ancora alcune pedine in ogni reparto (LEGGI QUI). E c’è anche il “fattore liste” con cui fare i conti (liste dei tesserati bloccate a 22 più un under) per cui è evidente che il Palermo finora le sua spesa maggiore l’ha fatta per ingaggiare l’allenatore e non voglia sbagliare le ultime mosse, rischiando da un lato di perdere i giocatori più adatti ma nella speranza di poter approfittare con pazienza di occasioni dell’ultima ora.
In una recente intervista il presidente Mirri ha detto che il Palermo non ha intenzione di fare “il passo più lungo della gamba” e che il ‘suo’ Palermo intende raggiungere i propri obiettivi seguendo la via dell’identità, “senza proclami”, facendo crescere i giovani come Lucca e Silipo. Un ragionamento legittimo, anche se rischioso e che ha un po’ raffreddato l’entusiasmo di una buona fetta di tifoseria che teme di dover assistere a un campionato non all’avanguardia e che avrebbe sperato di bruciare le tappe nel progetto di risalita. Il ritardato avvio dei campionati, insieme alla lunga astinenza da calcio giocato (quasi sette mesi dall’ultima partita) sta facendo montare l’attesa e con essa l’impazienza.
Le sirene, i bluff, le bugie e le strategie che stanno dietro al calciomercato sono spesso irrazionali e appartengono a quella liturgia del calcio che consente a molti tifosi, praticamente a tutti, di poter esprimere un’opinione più o meno plausibile senza il pericolo di essere smentito dai fatti. Ma tra un po’ arrivano i fatti e presto capiremo se il Palermo è davvero pronto per un autorevole ritorno tra i professionisti.
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No.
No, non è pronto per disputare un campionato di serie C.
Perlomeno, non un campionato di vertice.
Almeno, con l’attuale organico.
Ad oggi deludente prestiti e svincolati e neanche di categoria superiore. Servono tre big altrimenti la b ce la scordiamo
Le dichiarazioni di MIrri (che legittimamente deve recuperare quanto speso e poi andare via, sinceramente è l’unica cosa che deve fare) e di Sagramola sono veramente molto poco attendibili..
Il Palermo ha lo stesso blasone di Parma e Fiorentina o almeno è quello che pensiamo tutti noi tifosi, quindi deve obbligatoriamente e immediatamente andare in B. Poi sarà in quella categoria che si penserà ai progetti di lunga durata, speranze e grossi e seri investimenti , ma ovviamente con altri imprenditori. di calibro superiore ai Mirri e company.
chi sarebbero questi imprenditori?? vuoi fare qualche nome??
frankrosanero lascialo perdere, questo è lo stesso che sosteneva che a Palermo con l’azionariato popolare si poteva fare tutti gli anni la champions league
daccordissimo. I progetti a medio-lungo termine dalla B in poi. Adesso deve essere competitivo per vincere il campionato. Ma non scherziamo. Le dichiarazioni di Mirri sono state deleterie. Il cosidetto ferro dietro la porta per eventuali bluff.
Non solo non è pronto per una C di vertice, con questo organico farebbe fatica a salvarsi. Capisco l’investimento sull’allenatore, ma in campo vanno i giocatori, e l’organico del Palermo è veramente scarso…
più che i fatti si vuole un vero miracolo !!! la squadra fatta cosi potrà solo lottare per non retrocedere
una squadra in cui uno di 40 anni ( santana) fa girar la testa ai suoi compagni non ha futuro, può forse solo salvarsi…mirri dopo la promozione doveva responsabilmente cedere , non ha i mezzi finanziari per portare il palermo in b e lo si sta vedendo
Magari sperano che boscaglia faccia la magia
Nell’anno in cui il Covid chiudera’ il mondo NESSUN CLUB MAI FARA’ IL PASSO PIU’ LUNGO DELLA GAMBA, PERO’, I CITTADINI TUTTI SEMBRANO NON VOLER COMPRENDERE LA REALE PORTATA DEL PROBLEMA.
MI DISPIACE.
Mirri con essenzialmente sul fattore C e del resto questa è la categoria!!! Se tutto va bene siamo rovinati!!!!
Maledetto correttore “conta”
Purtroppo Mirri come Zamparini difficilmente cederà se prima non avrà raggiunto il suo obiettivo, ovvero notorietà visibilità, pubblicità. Alla faccia di tutti quei oalermitani con il prosciutto agli occhi.
penso voglia recuperare i soldi buttati nel vecchio palermo, se qualcuno dovesse offrirgli quanto esborsato in totale sono certo cederebbe.
Espertone tu che il prosciutto lo mangi con il mellone mi dici chi dovrebbe comprare la società a Palermo e se dovesse esistere qualcuno che da fuori vuole rilevare il Palermo senza farci fallire un altra volta
Quando leggo il tuo nome nei commenti mi gratto
Salvatore sapresti dirmi in quanti uomini gioca una squadra di calcio e quanto misura il campo da gioco? Secondo me non sai rispondere neanche alla prima domanda ma ti preoccupi di sparare sul Palermo ed i suoi tifosi, pezzo di strisciato per usare un eufemismo
Non ci vuole molto a capire che il Palermo attuale potrà aspirare al massimo ad un campionato di centro classifica. Hanno investito tanto sull’allenatore, ma senza validi giocatori non potrai andare lontano. Ed in generale questa politica societaria sin troppo sparagnina ha un po’ stancato. Probabilmente pesa sulle politiche societarie il fatto che forse si giocherà senza pubblico o comunque con spalti ridotti, ma in ogni caso per creare entusiasmo devi fare qualche acquisto di livello.
Nel bene e nel male ( vado allo stadio ) dal 53 ….ma quando mai avevamo visto alla Favorita giocatori visti come nell’era Zamparini….
il problema non è la mentalità sparagnina , il problema è che mirri ha disponibilità finanziarie estremamente limitate e quindi prima cede prima il palermo lo potremo vedere in serie superiori
ma come ha scritto qualcuno tra la visibilità e il volerci guadagnare dall investimento fatto, difficilmente cederà e tutto questo sulla pelle della città di Palermo che annasperà in serie inferiori
I tifosi sognano Beloko’ della fiorentina a centrocampo e kanoutè del catanzaro in attacco. Accontentateli, non hanno neanche prezzi proibitivi e sono due ottimi giocatori che a Palermo diventerebbero idoli.