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Il Tar “boccia” Sky, si annuncia una class action per i rimborsi

E’ in corso una class action contro Sky per ottenere il risarcimento per gli abbonati del triennio 2018-2020. Il motivo sarebbe da individuare nel pacchetto scelto che non avrebbe permesso agli utenti di godere di tutte le partite del campionato, visto che alcune sono state trasmesse su Dazn. Le due associazioni Codici e Aeci, hanno quindi scelto di tutelare gli abbonati avviando una class action per chiedere il risarcimento.

Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici ha dichiarato: “Siamo stati parte processuale e siamo intervenuti al fianco dell’Antitrust portando le nostre segnalazioni. La sentenza del Tar conferma che avevamo ragione ed a questo punto Sky deve risarcire gli abbonati danneggiati. E’ un’iniziativa rivolta soprattutto a chi ha disdetto l’abbonamento pagando delle penali, scontrandosi con gli ostacoli posti dall’azienda per il recesso”.

“Nella giornata di ieri il Tar del Lazio ha rigettato il ricorso promosso da Sky contro il provvedimento sanzionatorio dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato – racconta Carmine Laurenzano, legale di Codici – , che nel febbraio 2019 aveva inflitto una multa 7 milioni di euro per pubblicità ingannevole ed aggressiva in merito agli abbonamenti al pacchetto calcio per il triennio 2018-2021. In sintesi, Sky ha venduto abbonamenti senza specificare che una parte delle partite sarebbe stata gestita da un altro operatore, ovvero Dazn”.


“Le famose 7 partite su 10 della Serie A – continua Laurenzano -, di cui all’epoca però non c’era traccia nei messaggi informativi. Non solo. Una volta sottoscritto l’abbonamento, chi decideva di ricorrere al recesso si trovava davanti una serie di ostacoli non indifferenti e, tra penali ed oneri, alla fine desisteva, ormai rassegnato. È bene ricordare – conclude – che il recesso non è un’opzione ma un diritto dei consumatori”.

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