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Palermo, speranze e rimpianti: le due facce della stessa medaglia

FOTO PEPE/PUGLIA

Come abbiamo imparato dai cinesi e come la vita ci insegna tutti i giorni, ogni medaglia ha il suo rovescio. Così è anche per la classifica del girone C del campionato di calcio di Serie C, arrivata ufficialmente alla tredicesima giornata, anche se tra riposi forzati per la scomparsa del Trapani e partite rinviate causa Covid 19 poche squadre le hanno giocate tutte: guardandola e soprattutto analizzandola con attenzione, noi che abbiamo a cuore le sorti del Palermo abbiamo motivi per rallegrarci, ma anche altri per rammaricarci.

Sono evidenti agli occhi di tutti sia i primi che i secondi. Possiamo certamente essere soddisfatti perché gli uomini di Roberto Boscaglia, dopo un inizio di campionato che ci aveva lasciati – forse precipitosamente – perplessi se non sconcertati, hanno intrapreso la strada giusta fatta di vittorie, punti e soprattutto netti miglioramenti dal punto di vista del gioco. Con undici partite giocate e 15 punti conquistati, il Palermo occupa il decimo posto in classifica ed è in zona play-off, dunque tra quelle formazioni che se la potranno giocare fino in fondo, una situazione sicuramente soddisfacente rispetto a circa un mese fa.

Questa è la medaglia, il bicchiere mezzo pieno, il punto di vista di chi si accontenta. Ma c’è anche, è impossibile nasconderlo, il rovescio e il bicchiere mezzo vuoto: se si considera il “combinato disposto” – quanto mi è antipatica questa espressione, ma qui ci sta proprio – tra l’esito che sembra abbastanza scontato nel senso di una nuova vittoria del recupero di domani, mercoledì 2 dicembre, sempre allo stadio Barbera, contro la Viterbese terzultima e in grande difficoltà e il nefasto passo falso di mercoledì scorso contro la Turris, che di punti ne ha 20 e si trova al quarto posto, si arriva alla semplice deduzione che se le cose fossero andate per il verso giusto, se Pandolfi non avesse segnato quel gol beffardo al 94esimo minuto e la partita contro i campani fosse finita non dico con un’altra vittoria dei rosanero, ma anche con uno 0-0 che sembrava certo, oggi parleremmo di un Palermo immediatamente sotto le prime tre in classifica (Ternana, Bari e Teramo), che allo stato attuale – lo ribadisco perché è la fotografia realistica dei valori in campo e di quanto accaduto finora – sono le uniche formazioni che appaiono sicuramente superiori alle attuali capacità e possibilità dei rosanero. E dunque i motivi per rammaricarci ci sono.


E’ un ragionamento che sembra ingarbugliato, ma non lo è affatto, è la verità delle cose: la sconfitta casalinga contro la Turris ha pregiudicato purtroppo un recupero molto veloce verso i piani alti della graduatoria. Ma so benissimo che con i se, nel mio discorso ce ne sono tanti, non si fa molto strada e dunque pensiamo ad andare avanti. Prendendo atto con nuova soddisfazione che il Palermo il cammino lo ha ripreso alla grande con la bella e indiscutibile vittoria contro il Monopoli, maturata alla fine di una partita divertente e spettacolare. Tutti molto significativi i gol e gli autori: il rigore trasformato da Almici, che sempre più si va rivelando un perno fondamentale della squadra e nei meccanismi di gioco di Boscaglia; l’imperioso colpo di testa del centrale di difesa Marconi, anche lui sempre più colonna della formazione rosanero; dulcis in fundo, la conclusione in rete elegante, da eccellente attaccante, di Andrea Saraniti, al suo terzo gol in campionato e ancora protagonista di una prestazione generosa e importante, che ormai veste i panni del condottiero palermitano Doc di questa squadra.

Voglio aggiungere solo qualcosa su altri giocatori: il tenace e simpaticissimo Odjer, instancabile lottatore su ogni pallone e in ogni zona del campo; il guizzante Rauti che, con pur evidenti limiti di maturità, è una notevole risorsa per la squadra; il portiere Pelagotti, ultimo uomo sempre partecipe al gioco e capace di infondere sicurezza ai compagni. E voglio dire anche che mi piace molto Boscaglia quando dice che si è giocato meglio contro la Turris, trasmettendo ai suoi giocatori, anche dopo un 3-0, l’implicito messaggio che si può e si deve sempre cercare di migliorare e mi riempie di gioia, anche se non lo dovrei dire in tempi di pandemia, quel festoso cerchio rosanero a fine partita.

Basta così, ora battiamo anche la Viterbese. Saluti e abbracci dal Vulcanico rosanero.

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4 thoughts on “Palermo, speranze e rimpianti: le due facce della stessa medaglia

    1. Da cellulare è praticamente impossibile la navigazione perché gli annunci pubblicitari sono impostati male: coprono quasi totalmente la pagina, non si chiudono mai e non sono chiudibili manualmente. Cosa segnalata più volte da diversi utenti.

  1. Articolo interessante ma secondo me e’ inutile adesso impelagarsi in tutti questi ragionamenti, e’ invece fondamentale che allenatore, giocatori e tifosi guardino avanti e si ragioni su 3 obiettivi percorribili in successione temporale: 1. chiudere girone d’andata tra i playoff 2. fare un girone di ritorno superiore a quello d’andata e posizionarsi quanto piu’ in alto possibile tra i playoff 3. giocarsi i playoff con leggerezza e convinzione allo stesso tempo, senza aver nulla da perdere ormai e se non dovesse andare bene allora ci sara’ da puntare ad un prossimo campionato di vertice con la stessa intelaiatura di squadra. Ho fiducia in Boscaglia

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