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Il Palermo di Boscaglia perde le “sfide” con il Palermo del passato

La sconfitta con la Virtus Francavilla ha rappresentato un duro colpo per i tifosi rosa, che pur timidamente, avevano cominciato a sperare nella rincorsa almeno al terzo posto. Anche se il gradino più basso del podio rimane raggiungibile, il girone d’andata del Palermo rimane uno dei più deludenti della sua storia in Serie C.

Abbiamo voluto far “giocare” questo Palermo con altri due Palermo che hanno fatto la serie C negli ultimi anni. Abbiamo scelto, per una serie di analogie, il Palermo che, un anno dopo la radiazione del 1986, lottò fino all’ultima giornata per la promozione in B, e a quello che vinse la C1, quello della stagione 2000-01.

Il Palermo, radiato nel 1986 e fermo per un anno, ripartì come questo dal campionato di quarta serie (allora Serie C2). Con Caramanno alla guida, a parte l’inizio balbettante, il Palermo vinse con ampio vantaggio come accadde l’anno scorso a Pergolizzi, sebbene il campionato è stato interrotto prima del termine. A Caramanno era stata promessa la riconferma, ma a fine anno arrivò quello che lui stesso definì il “tradimento”, con il Palermo che lo snobbò, affidando la panchina a Giorgio Rumignani.


Quello di Rumignani era un Palermo con la “pareggite” (ma allora, con la vittoria che valeva 2 punti, i pareggi erano più frequenti) ma che non perdeva quasi mai: nel girone d’andata solo alla prima giornata i rosa si dovettero arrendere alla Vis Pesaro. Nelle restanti 16 partite arrivarono 5 vittorie e 11 pareggi. In difesa c’erano Biffi (acquistato lo stesso anno) e De Sensi; in attacco Santino Nuccio, anche se il bomber quell’anno fu Gaetano Auteri, attuale tecnico del Bari, che concluse la stagione con 11 gol.

Rumignani “batte” Boscaglia anche con una partita in meno, avendo il suo Palermo totalizzato quelli che oggi sarebbero stati 26 punti (in realtà 21, con la vittoria da 2 punti). A fine anno le sconfitte furono 5, quest’anno i rosa sono già a quota 6 nel girone d’andata. Quell’anno il Palermo, in esilio a Trapani per la ristrutturazione della Favorita, si giocò la promozione all’ultima partita proprio contro il Foggia di Caramanno al quale bastava pareggiare per essere promosso, avendo due punti in più in classifica: e finì 1 a 1, con il Palermo a masticare amaro.

Diversa la storia del Palermo vittorioso nella stagione 2000-01: e sarebbe impietoso confrontare il girone d’andata delle due squadre, dato che i rosa di Bombardini e La Grotteria nella prima parte di campionato hanno creato un solco con le contendenti, mantenendo più che saldamente il primo posto. I problemi arrivarono nel girone di ritorno, quando i rosa rischiarono di buttare un enorme vantaggio e di non salire in Serie B, tant’è che alla penultima giornata ci fu pure il cambio d’allenatore, con l’esonero di Giuliano Sonzogni e l’approdo di Ezio Sella.

I rosa avevano perso il primo posto dopo aver sprecato moltissime occasioni per chiudere i giochi e furono sorpassati dal Messina: fu decisiva l’ultima giornata per conquistare la Serie B, che arrivò nella maniera più incredibile all’ultima giornata. Il Palermo vinse la sua “morbida” gara casalinga con l’Ascoli segnando relativamente presto: a quel punto dipendeva tutto dal Messina che giocava la sua gara decisiva ad Avellino.

La Favorita stracolma (40.000 persone) era tutta concentrata sulle radioline, a pochi minuti dalla fine la notizia del rigore per il Messina gelò lo stadio e paralizzò in campo anche i 23 in campo (arbitro compreso) che si fermarono letteralmente, senza motivo e a partita in corso, aspettando l’esito di quel rigore. Che il Messina sbagliò clamorosamente, consegnando la promozione al Palermo in una Favorita trasformatasi in una bolgia. Il Messina addirittura perse la gara nel finale ma poi si riscattò nei playoff battendo il Catania in finale e andando lo stesso in B.

Entrambe le stagioni analizzate videro un Palermo sempre in lotta per il primo posto, ed è questa la vera differenza (oltre che nel valore di molti calciatori) con la squadra attuale, che ha abbandonato troppo presto le ambizioni di una promozione diretta. Adesso, dopo questo girone di andata, la speranza dei tifosi di una vittoria tramite i playoff è sempre più sfocata visto che la squadra, dopo 18 partite, non ha ancora trovato identità e continuità per puntare alle zone nobili della classifica, che darebbero meno grattacapi per le fasi a eliminazione diretta.

4 thoughts on “Il Palermo di Boscaglia perde le “sfide” con il Palermo del passato

  1. non regge il paragone con gli allenatori del passato – quelli erano dei signori allenatori e non incompetenti e arroganti come questo di ora – MANDATELO VIA PERCHE’ E’VERGOGNOSO CHE PALERMO SI PRESENTA CON UN ALLENATORE COSI – trovare uno che nel passato c’è già stato a Palermo e conosce città e tifosi – ce ne sono diversi che, credo, sarebbero disponibili a dare una mano alla squadra e alla società per portare palermo in B se non quest’anno ma al prossimo – dateli il tempo di lavorare il più possibile con la squadra ed ambientarsi – i vari IACHINI , GUIDOLIN, DELIO ROSSI e forse qualche altro, attualmente senza contratto, penso che farebbero anche qualche sacrificio economico per allenare palermo e riaccenderebbero l’entusiasmo che con questo incapace si sta perdendo – NON ASPETTATE A MANDARLO VIA

  2. NESSUNO VIENE AD ALLENARE QUESTI CAMPIONI, RISCHIEREBBE DI BRUCIARSI
    IL PROBLEMA E’ CHE IL PESCE PUZZA DALLA TESTA, DA CHI HA CREATO QUESTA ROSA DI GIOCATORI.

    1. Concordo. La responsabilità è del duo Sagramola Castagnini, incompetenti e presuntuosi. E non è una questione di budget perchè , al di là della battuta dei 90mila euro per il cartellino di Saraniti, i soldi sono stati spesi malissimo con giocatori presi at cazzum e spesso provenienti da infortuni seri. Per non parlare di alcuni calciatori, Lancini e Crivello in particolare, inadeguati per la serie C.

  3. Mitico contropiede di Tano Caridi e Avellino in vantaggio… indimenticabile. Questo dimostra che anche in C, con una Società degna, si possono vivere emozioni forti. LIBERA IL PALERMO.

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