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Figc, ecco la norma anti Superlega: “Escluso chi partecipa”

Il Consiglio Federale ha varato la norma anti Superlega. Dopo le minacce di esclusione, la Figc è passata ai fatti: chi parteciperà a una presunta competizione non riconosciuta da FIFA, Uefa e FIGC non potrà far parte dei tornei organizzati dalle stesse.

“Ai fini della iscrizione al campionato la società si impegna a non partecipare a competizioni organizzate da associazioni private non riconosciute dalla FIFA, dalla Uefa e dalla FIGC. La partecipazione a queste competizioni organizzate da associazioni private non riconosciute comporta la decadenza della affiliazione”.

IL COMUNICATO DELLA FIGC


“La nomina dei nuovi organi di Giustizia Sportiva, l’approvazione dell’aggiornamento al Manuale delle Licenze Nazionali 2021/2022, la determinazione di un compenso per chi ricopre determinati incarichi in Federazione, ma anche alcune importanti modifiche regolamentari, come il divieto di plurime partecipazioni di controllo da parte di un medesimo soggetto in ambito federale e la cosiddetta norma ‘anti Superlega’, che impedisce l’iscrizione ai campionati nazionali per i club che partecipino a competizioni organizzate da organismi privati non riconosciuti da UEFA e FIFA. Sono queste le decisioni più significative assunte nella riunione odierna del Consiglio Federale, che si è aperto con gli auguri di buon lavoro da parte di Gabriele Gravina ai presidenti Ludovica Mantovani e Franco Carraro e ai neo costituiti Consigli direttivi della Divisione Calcio Femminile e della Divisione Calcio Paralimpico e Sperimentale.

Il presidente federale, eletto la scorsa settimana nel Comitato Esecutivo UEFA, ha poi informato il Consiglio in merito all’approvazione del bilancio di Federcalcio Servizi Srl e delle conseguenti dimissioni dell’intero Consiglio di Amministrazione. Nel complimentarsi per la gestione e gli obiettivi raggiunti negli ultimi due anni e mezzo, Gravina ha proposto quali nuovi consiglieri Luca Perdomi, Francesco Ghirelli e Mauro Grimaldi, con l’approvazione unanime del Consiglio.

”Chi ritiene di dover partecipare a una competizione non autorizzata da FIGC, UEFA e FIFA – ha dichiarato Gravina nella conferenza stampa che ha fatto seguito alla riunione del Consiglio – perde l’affiliazione. Al momento non abbiamo notizie di chi è rimasto e chi è uscito dalla Superlega, questa norma si riferisce alle licenze nazionali. E’ evidente che se al 21 giugno, data di scadenza delle domande di iscrizione, qualcuno dovesse voler partecipare a competizioni di natura privatistica, non prenderà parte al nostro campionato”.

Dopo aver introdotto in Consiglio il tema del contenimento dei costi, formulando alcune proposte da approfondire nelle prossime riunioni e che possano facilitare la gestione dei club e arrestarne l’indebitamento crescente, commentando l’idea della Superlega il presidente federale ha sottolineato come il principio di concorrenza sia fondamentale nel mondo del calcio: “Chi ha interpretato la Superlega come un atto di debolezza da parte di alcune società che vivono un momento di difficoltà economica e un’insurrezione nel Sistema Calcio si sbaglia. Sicuramente è un tema delicato da approfondire”. Resta fondamentale l’attuazione in tempi brevi di una riforma dei campionati: “Il format – ha spiegato Gravina – deve tenere conto della riduzione delle squadre. Non è un mistero la mia idea su play off e play out, ora che ci sta pensando anche la Premier è diventata di moda. Nessuno è profeta in patria, ma spero serva da stimolo”.

Determinazione compenso incarichi federali. In ossequio al principio della trasparenza e a quello della corretta amministrazione cui si ispira l’agire della Federazione e dei suoi Settori, il Consiglio Federale ha deliberato di riconoscere un compenso predeterminato per l’attività e per la responsabilità derivante dal ricoprire determinati ruoli (presidente del Club Italia, presidente del Settore Giovanile e Scolastico, presidente del Settore Tecnico e presidente dell’AIA). L’argomento è stato preventivamente trattato anche con il CONI, che ha dato il suo benestare.

Licenze Nazionali. E’ stato approvato l’aggiornamento al Manuale delle Licenze Nazionali 2021/2022. In particolare, si è reso necessario contemperare l’esigenza di assicurare alla Federazione il monitoraggio dell’equilibrio economico e finanziario del calcio professionistico e di tenere, al contempo, in adeguata considerazione le conseguenze negative economiche derivanti dal perdurare della situazione pandemica.

In sintesi, rispetto ai criteri legali ed economico finanziari, le società dovranno aver assolto al pagamento dei debiti per trasferimenti internazionali di calciatori; dei debiti tributari, tenendo conto dei provvedimenti agevolativi e della sospensione dell’invio delle comunicazioni d’irregolarità per l’anno d’imposta 2020; dei debiti nei confronti dei tesserati e delle altre figure amministrative per emolumenti fino a maggio 2021 e delle relative ritenute fiscali sugli emolumenti fino alla mensilità di aprile e dei contributi previdenziali fino alla mensilità di maggio. Rimane ferma la possibilità per l’assolvimento di ritenute e contributi di beneficiare delle agevolazioni di legge, ove applicabili. Inoltre, le società dovranno documentare l’avvenuto superamento di eventuali situazioni di deficit patrimoniale risultanti dalla situazione intermedia al 31 marzo 2021. Per quanto riguarda, infine, la previsione dell’indicatore di patrimonializzazione (PA), è stato aggiornato l’approfondimento al fine di completare l’analisi dei dati per la determinazione di un coefficiente che sia adeguato all’attuale quadro economico-finanziario delle società di calcio di Serie B e di Serie C.

Riguardo i criteri sportivi-organizzativi, tra le novità, l’obbligo per le società di Serie C di allestire una squadra femminile Under 17. Rispetto ai criteri infrastrutturali è stata differita alla stagione 2022/2023 l’introduzione di alcune norme programmatiche al fine di armonizzare i criteri tra le Leghe professionistiche.
Il processo ammissivo si concluderà con le comunicazioni da parte delle Commissioni competenti l’1 luglio 2021. Nel caso di ricorsi la decisione finale verrà assunta dal Consiglio federale dell’8 luglio 2021.

Nomina organi di Giustizia Sportiva a livello nazionale. Su proposta del Presidente federale, il Consiglio federale ha nominato i seguenti organi della Giustizia Sportiva a livello nazionale che entreranno in carica dal prossimo 1 luglio:

– Corte Federale d’Appello – Mario Torsello (Presidente Sezione del Consiglio di Stato) I sezione; Salvatore Mezzacapo (Presidente di Sezione Tar del Lazio) II sezione; Mauro Mazzoni (Avvocato cassazionista) III sezione; Marco Lipari (Presidente Sezione del Consiglio di Stato) IV sezione; Paolo Cirillo (Presidente Sezione del Consiglio di Stato) sezione consultiva
– Corte Sportiva d’Appello – Carmine Volpe (Presidente di Sezione del Consiglio di Stato) I sezione; Pasquale Marino (Notaio) II sezione; Patrizio Leozappa (Avvocato cassazionista) III sezione
– Tribunale Federale Nazionale – Carlo Sica (Vice Avvocato Generale dello Stato) I sezione disciplinare; Gioacchino Tornatore (Presidente Sezione Corte Militare d’Appello di Roma) II sezione tesseramenti; Stanislao Chimenti (Avvocato cassazionista) III sezione vertenze economiche
– Procuratore Federale – Giuseppe Chinè (Consigliere di Stato)
– Procuratore Federale aggiunto con funzioni di procuratore interregionale – Paolo Mormando (avvocato cassazionista)
– Giudice Sportivo Lega Serie A – Gerardo Mastrandrea (Presidente di Sezione del Consiglio di Stato)
– Giudice Sportivo Lega B – Germana Panzironi (Presidente TAR Emilia Romagna – sezione di Parma)
– Giudice Sportivo Lega Pro – Stefano Palazzi (Presidente Corte di Appello Militare di Napoli)
– Giudice Sportivo LND – Aniello Merone (Avvocato)
– Giudice Sportivo Calcio a 5 – Massimiliano De Renzis (Avvocato)
– Giudice Sportivo Settore Giovanile e Scolastico – Francesco Alessandro Magni (Avvocato cassazionista)
– Giudice Sportivo Calcio Femminile – Sergio Lauro (Avvocato)

Modifiche regolamentari. Il Consiglio ha approvato le modifiche alla disciplina relativa alle acquisizioni nelle partecipazioni di società professionistiche. Tali modifiche sono ispirate all’esigenze di maggiore celerità negli adempimenti e ad un sistema ben definito di precetti e sanzioni.

Su proposta del presidente federale, il Consiglio ha deliberato di vietare le plurime partecipazioni di controllo da parte di un medesimo soggetto in ambito professionistico, anche nell’ipotesi in cui una società dilettantistica, controllata da un soggetto impegnato come socio di controllo nel professionismo, salga in Serie C.

In ossequio di quanto stabilito dall’art. 1 comma 5 lettera C e dell’art. 2 comma 1 dello Statuto Federale, su proposta del presidente federale, è stato votato l’inserimento del testo che segue all’interno del sistema delle Licenze Nazionali, nonché la modifica dell’articolo 16. delle NOIF : “Ai fini della iscrizione al campionato la società si impegna a non partecipare a competizioni organizzate da associazioni private non riconosciute dalla FIFA, dalla UEFA e dalla FIGC. La partecipazione a competizioni organizzate da associazioni private non riconosciute dalla FIFA, dalla UEFA e dalla FIGC comporta la decadenza della affiliazione. La disputa di gare e tornei amichevoli non riconosciuti dalla FIGC è soggetta alla autorizzazione della federazione medesima. La disputa di gare e tornei amichevoli senza la autorizzazione della FIGC comporta la decadenza della affiliazione”.

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