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Palermo, il ritorno a casa di “Dido”: gli applausi e la corsa sotto la Curva

FOTO PEPE / PUGLIA

Anche da avversario, non poteva che essere un ritorno carico di affetto. Palermo – Latina è stata l’occasione per il pubblico rosanero di salutare Daniele Di Donato, diventato da poco allenatore del Latina e ricordato sempre con grande calore dal pubblico del “Barbera”, che gli ha tributato cori, striscioni e applausi per tutto il match, dall’inizio alla fine, con anche la corsa sotto la Curva a salutare i tifosi palermitani insieme al presidente Mirri e con la maglia del Palermo fra le braccia.

L’accoglienza è iniziata sin dai cancelli dello stadio: per lui gli ultras hanno infatti lasciato uno striscione (“Bentornato Daniele”) e all’interno dello stadio – all’annuncio della formazione avversaria – per lui l’appaluso del pubblico presente sugli spalti arriva puntuale; scontato, immediato e sincero. “Dido” non risponde ai cori (come “Di Donato uno di noi”) ma è semplicemente concentrato sulla sua squadra e sui cambi dopo che i laziali sono rimasti in 10 uomini. Anche da allenatore dimostra grinta e attenzione su quanto succede in campo.

Come ribadito da lui alla vigilia, dunque, massima concentrazione sul “suo” Latina ma un po’ di emozione si è comunque intravista negli occhi di “Dido”. E non potrebbe altrimenti dopo una storia d’amore con i colori rosanero, che sul campo è durata 4 stagioni (con 133 partite e le due promozioni, in Serie B e in Serie A) ma fuori dal campo prosegue tuttora, tra costanti dimostrazioni d’affetto (reciproche) e un legame che non si è mai interrotto.


Il Palermo di oggi è sulla carta erede del Palermo per cui lui ha giocato (la US Città di Palermo) ma diverse delle persone dello spogliatoio rosanero sono ancora lì. Dallo staff medico ai magazzinieri, tutti sono stati salutati negli spogliatoi da Di Donato con affetto e – scommettiamo – con un pizzico di nostalgia dei tempi che furono e delle tante battaglie combattute assieme. E a fine partita l’ideale abbraccio sotto la Curva, con la maglia rosanero tra le braccia: anche se da avversario, per Di Donato è stato – a pieno titolo – un ritorno a casa.

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