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Palermo confuso e infelice, che dolore vederlo così! Le pagelle ironiche di A&F

FOTO PEPE / PUGLIA

Siamo onesti! Noi speravamo di non vedere mai più partite come Taranto – Palermo nella nostra vita. Invece scopriamo poco prima del fischio d’inizio che pure Sky si rifiuta di trasmettere certi “spettacoli“ e siamo così costretti a sottoscrivere l’ennesima piattaforma Tv. Ovviamente a nostre spese, perché il nostro super Megadirettore non ci pensa neanche lontanamente a finanziarci. Se aggiungete che siamo pure circondati dall’eccitazione dei “millennials” di casa, in vista della partita di cartello della Serie A, quasi in contemporanea, vi rendete conto dello stato d’animo con cui ci mettiamo comodi comodi davanti l’iPhone, sfrattati dal televisore a 65 pollici.

Non riusciamo neanche a capire la formazione schierata da Filippi e l’unica cosa che temiamo, da vecchi cultori dei luoghi comuni calcistici, è il gol dell’ex. Soprattutto se l’ex è un attaccante che, sinceramente, l’anno scorso ci ha fatto schifiare per tutta la stagione. Neanche il tempo di scacciare il pensiero molesto e proprio Saraniti, su calcio d’angolo, con la graziosa complicità della difesa rosa ed una deviazione di Lancini, sblocca il risultato in favore dei pugliesi.

Appena il tempo di cominciare con i “santioni” che il Taranto va vicinissimo al raddoppio con una punizione che si stampa sulla traversa, con Pelagotti immobile e pensieroso. Noi abbiamo iniziato la dieta pre natalizia e non possiamo neanche consolarci con gli alcolici pesanti che abbiamo ormai chiuso in cassaforte senza farci neppure dire la combinazione. Il Palermo ci sembra in bambola (non abbiamo mai capito che significa ma ci piace dirlo!) e, ancora una volta, la difesa ci dà la stessa sensazione di tranquillità e competenza di un no-vax che vuole imbarcarsi in aereo senza green pass declamando la violazione dei suoi diritti costituzionali.


I rosanero pian pianino (molto piano) guadagnano metri di campo nella zona offensiva ma di azioni pericolose neanche l’ombra. Anzi i rossoblu di casa trovano delle praterie in contropiede che non riescono, per nostra fortuna, a concretizzare. Al 42’ il Palermo va vicino al gol con un colpo di testa alto di Soleri su un bel cross del solito Giron. Davvero troppo poco e si va al riposo. Il nostro pensiero va agli amici Valerio e Salvatore che alle 6 del mattino si sono messi in viaggio in direzione stadio Iacovone per assistere a tale inverecondo spettacolo. Eroi veri (ma imprudenti!).

Nel secondo tempo la musica non cambia. Palermo sempre molle e svogliato e Taranto in pieno controllo della gara. Il raddoppio pugliese è nell’aria ed arriva, puntualmente, in fotocopia del primo gol all’11’ della ripresa. Su calcio d’angolo i giocatori rosa sono meno reattivi della difesa del calcio-balilla e il 2-0 per i padroni di casa è facile facile. Mentre siamo sprofondati sul divano, maledicendo la nostra fede calcistica, il Palermo segna. Gran botta dalla fascia di Almici che secondo noi voleva crossare e invece trova la complicità dell’estremo tarantino che accompagna la palla in rete. Cavoli suoi e meglio per noi: 2-1!

Nella girandola dei cambi non ci capiamo più nulla e speriamo solo in un colpo di culo. Ed invece al 77’, sulla ennesima disattenzione difensiva, Lancini, già ammonito, è costretto a stendere il solito attaccante avversario lanciato solo verso la porta rosanero: giallo inevitabile e Palermo in dieci. Allo scadere arriva anche l’inevitabile 3-1 che legittima una vittoria strameritata dal Taranto. Noi non abbiamo neanche la forza di scrivere un commento finale, sperando sia solo un incubo ma purtroppo lo sappiamo bene che è la tristissima realtà.

Pelagotti 5,5 – Sui tre gol colpe non ne ha. Lo salva pure la traversa e con i piedi si disimpegna decentemente. Però sufficienza non se ne può dare perché sempre tre gol si è ammuccato. Punito.

Doda 4 – Rientra dopo l’Under 21 e non si raccapezza. Sul secondo gol consente all’avversario di colpire e fare assist. Quando interviene sul pallone fa sempre venire un mezzo infarto e chiaramente soffre in un ruolo non suo. Il problema è che fa soffrire anche noi e non si capisce perché stia in campo. Ansiogeno.

(dal 26’ s.t Fella) 4 – Entra per fare male agli avversari ma fa male a noi vederlo giocare così. Addolorati.

Lancini 2 – È in forma come un infartuato appena dimesso dall’ospedale. Sembra uno che gioca il martedì sera con gli amici e poi neanche ha la forza per andare a mangiare la pizza. Viene anche espulso come era ampiamente prevedibile visto lo stato fisico. Paracarro.

Perrotta 5 – Non fa errori clamorosi e fa un po’ meno malafiura dei compagni di reparto. Rivedibile.

Almici 5 – Fino al gentile omaggio del portiere avversario sul gol manco avevamo capito che fosse in campo. Invisibile.

De Rose 5 – Giocare da solo in mezzo al campo non è facile. Ma, nelle rare occasioni in cui ha la palla, riesce a sbagliare tutti i passaggi. Arrunzapalloni.

(dal 18’ s.t. Silipo 5) – Quando entra sembra sempre debba spaccare il mondo e cambiare la partita. Poi invece si adegua subito al livello generale. Ed è subito sera.

Luperini 5 – Anche lui è un pulcino sperduto nel centrocampo. Gli vengono a mancare anche le sortite pericolose in area e quindi non serve praticamente a nulla. Non pervenuto.

Giron 5,5 – Non sforna cross a ripetizione ma è uno dei pochi che in avanti ci prova. Onesto.

(dall’8’ s.t. Valente 4) – Ha fatto di più in panchina che in campo. Spettatore.

Floriano 3 – Tenerlo in campo significa rinunciare a un giocatore in copertura. Se riuscisse a fare qualcosa in avanti almeno ci consoleremmo. Ma si perde in passaggi senza senso e passeggiate con il pallone del tutto inutili. Mezzo giocatore.

(dall’8’ s.t. Dall’Oglio 5) – Gira a matula, senza costrutto. Finisce la partita come difensore centrale. Strummula.

Soleri 5 – Sul secondo gol del Taranto si fa anticipare come un pollo dall’avversario. Ma può sempre dire di non essere un difensore. In avanti invece lo si vede solo mezza volta. Occasione sprecata.

Brunori 4 – Non ci ricordiamo una azione degna di nota. Chi l’ha visto?

Filippi 4 – Siamo alla terza partita. Ci vuole pazienza. Oggi non ci ha capito nulla. Ma la sensazione è che farà fatica a capirci qualcosa anche in futuro. Confuso e infelice.

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17 thoughts on “Palermo confuso e infelice, che dolore vederlo così! Le pagelle ironiche di A&F

  1. Finora dei nuovi nessuno ha impressionato a aparte Giron,che e’ un giocatore normale,a dimostrazione che la campagna acquisti e’ stata minimalista e sopravvalutata.Occorreva rinforzare la difesa,prendere centrocampisti con determinate caratteristiche ed attaccanti veri.

  2. Possibile che solo nelle pagelle ironiche devo leggere del colpo di testa al contrario del paracarro Lancini e tutti i professionisti o presunti tali tranne il grande Guido, celebrano l’immenso Saraniti? Mai possibile?

  3. A&F “in bambola”: fermi e mosci come una bambola di pezza; per intenderci le bambole di una volta dove di rigido c’era solo la testa.

  4. Dalla ironia esce fuori una considerazione seria. Si può perdere con tutti, fa parte del gioco, ma non si deve sbarcare in partenza. Dovrebbero chiedere scusa a chi li paga, in un periodo in cui la gente, molta, soffre e vive con grande incertezza la quotidianità. Questi devono solo lavorare bene 90 minuti a settimana. E sono ben pagati per farlo. Vergognatevi con voi stessi e con la proprietà che vi paga

    1. Sono d’accordo.
      Si sono visti i soliti ed evidenti limiti tecnici (soprattutto in difesa) e probabilmente anche una certa confusione di Filippi, ma non passa inosservato l’atteggiamento molle e strafottente.

  5. L’individuare il problema è facile, questa non è squadra, non è orchestra, ma undici suonatori (alcuni da strapazzo) che male improvvisano ognuno per conto proprio senza seguire alcun tema conduttore. Certamente il direttore d’orchestra ha gravi responsabilità, perché in evidente confusione ed inoltre sceglie di far suonare il violino a chi da sempre ha suonato la grancassa. Questo non è un gruppo dove ognuno aiuta l’altro (forse avviene l’esatto contrario), non è la famiglia unita tanto pubblicizzata, è l’esempio dei separati in casa. Si parla di mele marce (è molto probabile che sia vero) ed allora bisogna salvare le mele ancora buone (anche se dovessero esser poche) e gettare ai porci quelle fradice. E’ indispensabile! Certamente la società, per quanto sprovveduta, conosce l’aria dello spogliatoio. E’ auspicabile che provveda SUBITO, se non vuol ritrovarsi in mano un paniere pieno di vermi. Dicevo: Questa non è squadra (ed è facile leggere l’assegnato problema), difficile, ma assolutamente NECESSARIO, sarà trovar la soluzione.

    1. Un grande commento, pulito, educato, lineare, dal quale molti giornalisti dovrebbero prendere spunto. Complimenti

  6. Eh Claudio, vaglielo a spiegare che è inutile giocare sulle fasce senza le sovrapposizioni, che non puoi fare sovrapposizioni se nessuno copre, che non puoi coprire se gioca solo un uomo a centrocampo. Vaglielo a spiegare, caro Claudio, che ad ogni movimento corrisponde un altro necessario movimento. Racconta tu quante gliene davo a Faustinho in allenamento dopo che in partita, per palleggiare di spalla, me ne faceva arrivare 3 o 4 contro. Spiega tu al tuo collega (scusami tanto) Pelagotti che, se gli tremano le gambe ogni volta che arriva un pallone, le farà tremare anche ai compagni ed a tutto lo stadio, che bisogna urlare come in guerra, che l’area piccola è terra solo sua e che la deve difendere col coltello tra i denti. Vagli a raccontare cosa ci dicevano i ragazzi, poi cresciuti, di quando dovevano vedersela con gli occhi fumanti di don Carmelo. Altri tempi, caro Claudio, ma il gioco è sempre quello: un campo, due porte, due SQUADRE, tanto sudore… un gol in meno da subire ed un gol in più da segnare…

  7. ESONERO PRE FILIPPI IMMEDIATO DA TRE PARTITE CHE NON CAPISCE TOTALMENTE NULLA
    I GIOCATORI CI SONO BISOGNA SISTEMARE LA DIFESA CON PERROTTA ALMICI E BUTTARO, MAI PIù LANCINI E COMPANY
    VEDO PILLON COME ALLENATORE IDEALE
    SPERO CHE LA SOCIETà INTERVENGA NON ANDARE IN B SIGNIFICA FALLIRE

  8. Già .. non andare in B significa fallire, sarebbe un fallimento, deve vincere il campionato.. victoria o muerte diceva nel film Juan Carlos Fulgencio. Il problema è.. con questo rosa di giocatori? Con il Lancin Lanciere? col Pelagotto col Peretto col Dodo col Tony Soler? tutto è possibile.
    A Ramusani invece dico.. chiamar Pelagotti collega di Bandoni sfiora la blasfemia calcistica, pur essendoti scusato con lui.

  9. Caspita, di ironia non c’è più traccia! Ci hanno fatto intristire definitivamente. Come se non ne avessimo viste già fin troppe…

  10. Ahi, ahi, ragazzi. Capisco che siete depressi come me per l’involuzione costante del Palermo, ma in una rubrica ironica come la vostra una parola sul commento di Eleven me la sarei aspettata. Qualche “perla” della collana di Passiatore, commentatore tecnico che ricordavo discreta ala sinistra del Casarano ai tempi di Ferrara e Polizzi: “Giovinco opera da COLLANT tra centrocampo e attacco”, oppure “Il Taranto sviluppa azioni PERICOLANTI” o infine “il palermitano Silipo” (con bis). Detto questo, sono molto preoccupato. Era chiarissimo che la difesa era il punto debole della squadra (basti ricordare il gol decisivo preso ad Avellino); e invece di fare un repulisti sono stati presi un ragazzino (che a me piace tanto) e uno scarto di una concorrente. Tralasciando Terranova o Gigliotti, presi dal Bari, non si potevano prendere alcuni bucanieri di difesa di esperienza e di costo limitato? Idda e Legittimo usciti dal Cosenza (uno ancora a spasso, l’altro alla Virtus Francavilla), Ajeti svincolato dalla Reggiana. E invece andiamo avanti con questa banda del buco condita da un portiere incerto. Ma a parte la difesa, temo che Filippi abbia perso la sua migliore dote: l’umiltà che in passato lo aveva condotto a fare risultato con l’arma della semplicità e della logica. Nonostante la squadra di quest’anno sia più assortita, osserviamo cambi continui di modulo o di posizione dei giocatori. E’ così difficile capire che Doda non può giocare a destra in una difesa a 3, che Dall’Oglio non è un trequartista, che Silipo non è un’ala destra e che dovrebbe giocare dietro la punta centrale nella posizione del primo Dybala, che De Rose da solo non può reggere tutto il peso del centrocampo specie in trasferta. Perché Almici, Luperini e Floriano devono giocare sempre ? Perché Odjer non trova spazio neppure quando la squadra prende imbarcate da tutte le parti. Filippi torni sulla terra e capisca che siamo in serie C e che lui non è né Klopp, né Mourinho.

  11. Ottimo Vitogol. Sunto perfetto per spiegare ciò che per ora è il nostro Palermo. Aggiungo solo : squadra figlia di società dichiaratamente debole, con debole direzione. Ecco le risposte a tutti i tuoi legittimi quesiti. Filippi saluto non è che figlio della povertà. Che non è vergogna attenzione, ma non può essere un prio.

  12. marco ancora che credete alla promozione?
    dopo una partita bruttissima, piena di errori, che poteva finire in goleada a taranto, partita giocata in maniera lenta, pasticciona, siddiata noiosa e vinta meritatamente dal taranto ancora credete alla promozione?
    Il palermo è da metà classifica, nè da promozione nè da retrocessione…
    poi perchè dovrebbe fallire se non va in B? La quasi totalità delle squadre di C non sono fallite nonostante non siano andate in B.
    E in ogni caso molti dicono che in ogni caso dal campionato di Eccellenza si ritroverebbe l’entusiasmo perduto dopo covid e radiazione del 2019.

  13. x Marco:
    quindi almici diventò un fenomeno per un gol inutile e fortunato ieri?
    Ma togliendo il gol hai visto che prestazione insufficiente ha offerto per l’ennesima volta?
    e hai visto che prestazione insufficiente ha offerto perrotta?
    E buttaro cosa ha dimostrato? chi rappresenta?

  14. Almici ha un grosso problema caratteriale se ci fate caso è sempre nervoso e si fa ammonire o espellere in tutte le partite altrimenti non giocherebbe per questa società

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