Nicolosi: “Catania? Cessione o prossima stagione a rischio”
Gaetano Nicolosi senza freni nell’intervista rilasciata a Corner su Telecolor. Il maggior azionista di Sigi ha spiegato il perché non è stata rispettata la scadenza federale del Catania.
“Abbiamo pagato solo una mensilità – afferma –, non si sono raccolte le somme per far fronte al pagamento degli stipendi di tutti i giocatori. Sono state versate 30mila euro da me, 20mila da Palma che è una persona sempre presente; l’avvocato Giovanni Ferraù ha versato 25mila tramite una sponsorizzazione, l’ingegnere Stefania Baudo ha versato 10mila euro, Recanati e altri 2/3.000 euro”.
“Dovreste chiedere agli altri soci perché non hanno partecipato – prosegue -. Non posso costringerli a fare dei versamenti. Con la cessione del ramo d’azienda avremo a breve, spero nei prossimi giorni, un importante ricavo che servirà per far fronte al monte debitorio e al mantenimento della squadra e, cosa più importante, tramutare costi di utenze, luce e gas in ricavi. Ma si è perso del tempo”.
Nicolosi punta il dito contro una fetta di azionisti che avrebbe tirato indietro la mano nel momento più delicato e spiega le esternazioni di Baldini. “Io quello che posso fare faccio. Ogni tanto qualcuno potrebbe anche dare un contributo. L’atto di Baldini è stato importante e di stimolo per tutti. Da noi in Sigi non c’è una rottura, c’è chi ovviamente la pensa in un modo e chi in altri. Siamo in tanti ed è giusto che ci sia uno scambio di opinioni. Non è una frattura ma riuscire a contribuire chi più, chi meno a portare la squadra al completamento del campionato. Non ci sono litigi ma punti di vista divergenti”.
L’imprenditore sostiene di poter immettere capitali di rilievo ma di non essere pronto a prendere in spalla tutta la società rossazzurra. “Ogni mese io non posso mettere somme importanti. Se voglio prendere il Catania? Non sono mai entrato con questa idea o per fare attività speculativa, mi sono ritrovato in ballo ed ho iniziato a ballare però non posso andare oltre il budget prefissato”.
Poi uno sguardo al passato e più precisamente alla trattativa saltata con Tacopina. “Dopo Tacopina abbiamo avuto un’infinità di interlocuzioni, ma farlocche. Se ognuno facesse la propria parte, il progetto sarebbe ancora vivo. Il futuro è cedere la squadra. Abbiamo delle interlocuzioni ma non mettiamo speranze che non ci sono. Noi entro una decina di giorni crediamo di andare a bonificare tutta la restante parte degli stipendi non ancora pagati. Poi ci sarebbe un grande punto di domanda sull’eventuale iscrizione al prossimo campionato, già metto le mani avanti perché la vedo molto difficile”.
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