Palermo, quattro punti persi negli scontri diretti per colpa di due rigori
Gli scontri diretti non sorridono al Palermo in questa stagione per colpa di due calci di rigore. Nelle sfide contro due delle favorite per i primi posti del girone, Catanzaro e Avellino, i rosanero non sono andati oltre al pareggio per colpa di due penalty, che si sono rivelato decisivi ai fini dei match, portando il bottino finale della squadra di Filippi da sei a due punti.
Contro i calabresi, la formazione siciliana ha ottenuto un punto (0 – 0 il risultato finale), anche se avrebbe potuto portare a casa i tre punti: al termine del primo tempo, Brunori – che si era procurato il fallo in area – ha sbagliato il tiro dagli undici metri, colpendo il palo esterno.
Anche lo scontro diretto con l’Avellino è stato deciso dal dischetto. Tito ha realizzato a un quarto d’ora dalla fine il calcio di rigore assegnato dall’arbitro per il contatto (fantasma) fra Peretti e Plescia. Pelagotti non è riuscito a respingere e, dunque, anche contro gli irpini, il Palermo ha ottenuto un punto per colpa di un rigore.
Negli altri match al vertice, contro Turris, Foggia e Taranto, non sono stati decisivi dei rigori. Nelle batoste di Torre del Greco e Taranto, i rosanero hanno subito il domino degli avversari sul campo, che non hanno avuto bisogno di segnare dagli undici metri per battere i rosanero: la Turris ha addirittura sbagliato due rigori. Col Foggia, invece, è stato meno complicato per il Palermo, che ha centrato un netto 3-0 con un rigore soltanto nel finale, non decisivo dunque, segnato da Soleri.
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