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Palermo, manco il tempo di illuderci. E la luce si è spenta di nuovo

FOTO PEPE / PUGLIA

Una sola cosa mi è venuta in mente dopo il surreale pareggio del Palermo nel derby con il Messina e continuo a pensarci, tipo ritornello canoro: tre parole, manco il tempo. Non abbiamo avuto neanche il tempo di assaporare la secca vittoria con il Monterosi, che nonostante l’aridità del primo tempo, nel secondo ci aveva fatto sperare che qualcosa fosse davvero cambiato nel rendimento e soprattutto nelle caratteristiche della squadra.

L’impressione è durata ancora quarantacinque minuti e spiccioli, con i due bei gol di Brunori e Valente che avrebbero potuto essere anche un paio in più (uno sicuro, con Luperini) e che facevano presagire una ripresa tranquilla contro avversari apparsi in nettissima difficoltà e decisamente inferiori.

Manco il tempo. E’ bastato l’ingresso nelle file del Messina di un attaccante “vecchio lupo” come Piovaccari e una certa determinazione in più dei giallorossi, tornati in campo con la voglia di giocarsi il tutto per tutto, per fare spegnere la luce e far riapparire tutti i peggiori difetti del Palermo di questa stagione: presunzione, insicurezza, incapacità di gestire il risultato, fragilità difensiva e un sacco di errori.


La “remuntada” dei peloritani nel giro di appena dieci minuti, complici il goffo Pelagotti sulla girata di testa di Goncalves e la difesa imbambolata sul nuovo colpo di testa vincente di Margenian, è apparsa quanto mai agevole e perfino meritata, considerato che il trentasettenne ancora vivacissimo Federico Piovaccari ha avuto la magnifica palla del 2-3 e per fortuna che Pelagotti si è riscattato con una provvidenziale parata di piede.

Manco il tempo dunque. E’ bastato un gol fortunoso di un’avversaria, per nulla trascendentale ma combattiva e coraggiosa, per fare riesplodere tutti i limiti di squadra e di carattere del Palermo già conosciuti dal pubblico e dagli osservatori, meno dal nuovo allenatore Silvio Baldini – anche lui coinvolto nel caos del secondo tempo e partecipe della frittata con qualche cambio non azzeccato – che si è reso conto bruscamente del durissimo lavoro che lo attende.

E manco il tempo di pensare a un possibile recupero di posizioni nella griglia dei playoff che questo dannoso pareggio ributta i rosanero in settima posizione con 38 punti, con il Bari capolista tredici punti avanti e ormai irraggiungibile nonostante i discorsi di caffè che fa ancora qualcuno e con Monopoli e Avellino (ieri vittorioso nel posticipo) al secondo posto, avanti di quattro lunghezze a quota 42. Vale dire che i rosanero stanno dietro a tutte le rivali per i posti che contano e che sarà durissima, assai, una sfida lunga altre quindici partite. A cominciare dalla trasferta di domenica a Campobasso, già delicata e che sarà affrontata con il morale scosso dall’ultimo mercoledì non certo da leoni. Baldini dovrà impegnarsi al massimo, con la sua esperienza, per ridare energie mentali e voglia di immediato rilancio ai suoi giocatori.

Manco il tempo – e finisco – di dispiacerci assai per la triste scomparsa del “signor Maurizio” Zamparini e rituffarci nella meravigliosa nostalgia degli anni più gloriosi dei 120 anni di storia del calcio a Palermo, manco il tempo di rivedere in azione nel nostro immaginario tanti grandissimi campioni con la maglia rosanero, portati sul campo del Barbera dal patron friulano ricco e appassionato, mettendo da parte il rammarico per l’infausta fine dei suoi 16 anni e mezzo di regno. Manco il tempo e i secondi, avvilenti e incomprensibili (ma neanche tanto) quarantacinque minuti del Palermo nel derby con il Messina ci hanno riportato alla dura, più che difficile realtà della palude della Serie C. Dalla quale, ne abbiamo avuto riprova, sarà complicatissimo uscire se non con uno squadrone che domina il campionato. Cosa che il Palermo non è.

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26 thoughts on “Palermo, manco il tempo di illuderci. E la luce si è spenta di nuovo

  1. Per una volta mi piacerebbe che rispondesse Perricone che seguo dai tempi di tele l’ora e non Monastra magari per difendere da un attacco a Perricone stesso che non esiste. Discussione ,dialettica , confronto e critica alla stampa che “dovrebbe criticare”.
    Fatto il preambolo ,per non leggere difese inutili , dico caro Perricone i veri “discorsi di caffè “ non sono quelli dei tifosi che sognano ,peraltro da illusi, di riprendere il Bari, i discorsi di caffè è il continuare a parlare dell partita contro il Messina , del goffo pelagotti e altra “leggerezza “sparsa qua e là senza mai manco accennare al vero problema.Mi sembra a volte di leggere stampa , media in generale e penso : metti un po’ di musica leggera perché ho voglia di niente anzi leggerissima…. insomma il nulla.Anche Lei nella striscia di tutta la stampa ,media,Tv ecc locale continua a tacere e non analizzare e magari criticare chi ha preso in giro città e tifosi. I “discorsi di caffè “ quelli veri sono stati fatti da chi ha preso il Palermo, con la totale e colpevole complicità del sindaco .Tutto con il solo scopo di recuperare,legittimamentil denaro uscito l’anno prima.Personalmente ritengo che lo si poteva fare anche in altri modi visto che il core business della Damir è altro , anche affine e collegabile al mondo del calcio. Parlo dei mirri family che quando doveva no assicurarsi la società non esitano a sbandierare amore ,amore ,amore ma anche e soprattutto risultati risultati risultati.
    Scritto volutamente 3 volte ,tanti dovevano essere gli anni per ricominciare a competere in A! Invece si è capito subito dalla campagna acquisti al primo anno in D che erano state tutte parole ,anzi discorsi ufficiali ,davanti a sindaco stampa e media , ma anche in questo caso caro Perricone ,”discorsi di caffè”. Ecco sul disastro compiuto negli anni dai mirri family e dai validi e valenti Sagramola e castagnini nessuno,lei compreso , osa accennare , anzi parlare, anzi approfondire.Nel silenzio di tutti quelli che come lei dovrebbero,anche all’interno dello spazio che stadionews le lascia , fare ananlisi approfondite su cosa è stato il percorso dei mirri family e collaboratori vari, tutti tacete.Mi aspettavo almeno il minimo sindacale , dopo un mercato di gennaio che doveva essere di rifondazione oltre che di rafforzamento vero non a parole , mi vergogno un po’ a dirlo ma in stile Catanzaro. Pensi un po’ come siamo messi male ,con rispetto per l città calabra , se il riferimento di mercato non è più la Fiorentina , ma il Catanzaro.Non solo neanche un rigo su quello. che doveva essere dall’inizio ad oggi , ma silenzio totale sugli errori in sede di calciomercato estivo e invernale già in D campionato secondo me vinto solo a tavolino altrimenti saremmo ancora lì, visto che l squadra era in fase calante mostruosa .Sulla presunzione e arroganza di penna bianca , nel rapporto con di piazza, di cui lui , ma soprattutto il Palermo aveva e ha ancora bisogno e necessità.Anche in considerazione che i mirri family , pur avendo ben altre disponibilità ,non hanno alcuna intenzione di spendere . credo che oramai la voglia di fare business nella gestione in attesa di provare il botto finale con una vendita clamorosa sia proprio l’obiettivo “dichiarato “ dai mirri family,in silenzio in perfetto stile palermitano “ammucciamuni “.
    Caro Perricone mi chiedo perché continuare a commentare le partite,cosa che secondo me meriterebbe solo un trafiletto, rispetto a quello che invece dovrebbe essere il vero centro dell’informazione quotidiana .A volte mi chiedo anche se fossi un giornalista palermitano,secondo me tifosi lo siete un po’ tutti da Geraci a Monastra passando per vannini e compagnia, ma anche voi non avete un moto di ribellione davanti a tante prese in giro?adesso immagino i soliti discorsi a difesa ;” a ma noi siamo giornalisti dobbiamo rimanere neutrali non possiamo ecc ecc “ diciamo le solite cose che non servono e non giovano a nessuno se non ai mirri family.Mi chiedo ma come è possibile che nessuno prende di petto mirri family, per il bene del Palermo calcio e del calcio a Palermo?possibile che si continua a parlare di amenità e non ci si concentra su quello che doveva essere la rinascita de Palermo e che invece non è stato continuando a fare , caro Perricone, solo …..”discorsi di caffè” proprio come li chiama lei.Desidero fare un ultimo appunto a chi si proclama ultras , chi dice che fa parte del tifo organizzato,ma dove siete ? Ma cosa state facendo? Siete più muti di un pesce anche voi davanti ai mirri che stanno prendendo in giro tutti e voi tacete!ieri ho letto di contestazioni importanti a Roma alla Lazio ,per Lotito e tare, ma avete capito la Lazio ! Lotito ! Quello che ha speso un sacco di soldi per la squadra con grandissimi campioni e loro contestano e voi??a Firenze , quelli che dovrebbero essere come voi ultras tifosi della curva contestano si contestano Commisso che ha speso tipo 300 milioni per la viola!!campioni tipo vlahovic e tanti altri ma gli ultras, quelli come voi lo contestano e voi invece tacete ma vi rendete conto? Adesso ho capito una cosa forse avevano ragione i veri ultras, quelli di Catania , quando vi cantavano :” a livello ultras non esistete “ forse avevano ragione loro.

    1. Per quale motivo lei attribuisce i “discorsi da caffè” ai tifosi e non alla dirigenza o all’allenatore Baldini che ha esordito parlando della possibilità di raggiungere il Bari? Ho l’impressione che lei “legge” quello che vuole leggere (e non è la prima volta) dimostrando preconcetti verso la stampa – magari legittimi -che non condivido. Ne abbiamo già parlato su questi spazi e non intendo dilungarmi oltre, noi facciamo cronaca e critica ma se lei pensa che ogni giorno ci debba essere un pezzo in cui “prendo di petto” Mirri e family si sbaglia. Forse lei pretenderebbe che la critica sconfinasse quotidianamente nell’attacco frontale e personale. La cosa che mi fa sorridere è che quando abbiamo criticato l’operato societario (le assicuro che è capitato nel corso dei tre anni) spesso sono stato criticato. Così va il mondo, quando le cose vanno bene commentano gli “amici” del Palermo, quando vanno male commenta l’altra fazione. Per me che devo moderare centinaia di commenti al giorno è evidente che la tifoseria è spaccata in due, ognuno con le sue legittime riflessioni. Come vede i suoi pensieri vengono pubblicati ma non pretenda lei di decidere cosa va scritto e cosa no e non pretenda lei di avere la verità rivelata. P.S.: Io rispondo in quanto direttore della testata. Gaetano Perricone – che come più volte ho ribadito è un serio professionista di vecchia data che su queste colonne ha assoluta libertà di pensiero, come tutti risponderà se vuole, non è nemmeno detto che legga il suo commento. Cerchi di rispettare le regole della democrazia. Grazie (gm)

  2. Caro Gaetano, purtroppo la squadra è questa, non è realistico pensare che si possa andare molto avanti dopo il disarmante 2 tempo contro il Messina, Secondo la mia modesta opinione
    Baldini in C è un allenatore top, perché lui insegna calcio, e in quanto a esperienza ne ha da vendere, anche se l’altra sera qualcosa secondo me l’ha sbagliata anche lui, e ci può pure stare, ma il discorso di fondo è sempre lo stesso la squadra è decisamente fragile tecnicamente e soprattutto caratterialmente e Baldini non può trasformare questa accozzaglia messa cosi male in uno squadrone ammazza campionato, e finche ci saranno Mirri, Sagramola, e Castagnini, non si va da nessuna parte, e non sto dicendo che Castagnini sia scarso come direttore sportivo ma come si dice, il pane lo fai con la farina che hai. Manca la cosa più importante nel calcio di oggi, i soldi per comprare giocatori utili alla causa. Mirri non ha la possibilità di allestire una vera squadra competitiva, lo ha detto e ribadito più volte, quindi ci aspetta se tutto va bene un altro anno di serie C.

  3. Credo che i limiti e le possibilità di questa squadra male assemblata siano anche te ben chiari ormai. Ina stentata vittoria con il Monterosa non può cambiare mesi e mesi di quasi nulla. Unico obiettivo adesso è il futuro della società, in bilico per tanti motivi. Il resto è solo aria fritta compresi i play off o amenità del genere.

  4. Aspetto, aspettiamo tutti credo, che Mirri ci dica cosa intenda fare . Se rilanciare con mezzi propri, milioni in buona quantità quindi, se intenda provare a cedere la società sperando che qualcuno si faccia avanti , o se , speriamo di no, intenda chiudere bottega. Altro non vedo.

  5. Il Bari (di Mignani, Mignani?) vince quasi sempre di stretta misura. Diceva Nereo Rocco che se vinci 1 a 0 e mancano pochi minuti alla fine, il pallone deve stare in tribuna, tra le ginocchia del sindaco. Tu chiamalo, se vuoi, pragmatismo, che tradotto vuol dire punti, tre punti, a comegghiè. Specialmente in Serie C, non servono i Maestri del Calcio, il cui posto più adatto è nei luminosi salotti televisivi, tra Adani e Capello. Dei quattro allenatori, quattro, passati per Palermo, in questi 2 anni e mezzo, l’unico vincente si sta rivelando un certo Pergolizzi, il meno maestro di tutti, il più ‘pragmatico’ (anche se anche lui esonerato, ma da uno solo dei due Soci). Ps La mancata vittoria sul (ripescato) Messina è da addebitare principalmente se non esclusivamente a Baldini. Punto.

    1. Commento condivisibile. Il pragmatismo, soprattutto in serie C, è una dote. Solo una precisazione: Pergolizzi non è stato esonerato (almeno formalmente), semplicemente non gli è stato rinnovato un contratto scaduto (gm)

      1. Mi riferivo all’annuncio dell’esonero dato da Di Piazza su FB, dopo un deludente pareggio a Palmi, contro l’ultima in classifica. Poi smentito all’alba del giorno dopo, dal ‘numero uno’ della Società, il dottor Sagramola.

    2. La giusta disamina della partita che individua le oggettive (o soggettive?) responsabilità. Non soltanto di Baldini, ma anche della società responsabile “delle scelte”. La Turris, ad es., esprime in questo girone il calcio più gradevole, il calcio champagne (per quelli che sono i limiti della serie C), ma dista, oggi, 12 punti dal Bari di Mignani che sa invece come portare in porto sino alla fine il golletto di vantaggio. Dei miei deliranti pensieri durante la gara, in fondo il succo è proprio questo.

  6. Sono assolutamente d’accordo con quanto scritto da Luigi. È mortificante assistere a campagne acquisti come quelle fatte dal Palermo negli ultimi tre anni, vedere squadrette da niente, con tutto il rispetto, soffiare buoni giocatori al Palermo solo perché si pretende che questi vengano qui con ingaggi da operaio metalmeccanico e a costo zero o quasi per per le casse rosanero è umiliante. Magari avessero avuto l’intuizione di comprare dei veri talenti nascosti, ma neanche quello. La famiglia Mirri sapeva benissimo quali erano le “leggittime” aspettative della tifoseria di una “metropoli” come Palermo, se non avevano la voglia o semplicemente i mezzi per rispondere a queste aspettative dovevano avere la serietà di non farsi avanti. Ora ci troviamo in uno stallo da incubo che non capisco come si potrà risolvere. Cosa pretendono adesso, di incassare tanto quanto hanno investito? E no, cari signori Mirri, dovete pagare il prezzo della vostra scelta irresponsabile e cedere a un gruppo affidabile pur perdendoci quanto investito. Alla stampa comunque rimane il compito di evidenziare maggiormente queste responsabilità e supportare adeguatamente lo sconforto e le legittime aspirazioni del popolo rosanero.

  7. Leggo nel commento di Luigi l’amarezza del vero Tifoso e la preoccupazione per un futuro del quale Mirri si rifiuta di parlare . Dire che a giugno conclude il suo triennio è veramente senza senso e mostra l’immaturità di una persona che forse oggi non sa che pesci prendere. Da qui leggo nel commento di Luigi l’idea di incalzarlo, metterlo di fronte alla realtà

  8. Non dimentichi Mirri che lui è il presidente del Palermo non il primo che passa allo stadio a guardare gli allenamenti. E giugno è adesso . Ieri Amato raccontava che più volte gli ha chiesto un’intervista per parlare ai tifosi. Risposta : non ho niente da dire . Credo non abbia ben capito di cosa sia il Palermo. O forse lo ha capito troppo bene.

  9. Questa squadra otterrà un piazzamento peggiore di quello dello scorso anno perché i giocatori non hanno personalità e per le scelte tecniche totalmente sbagliate , andando avanti a tentoni che risultati si vogliono ottenere?

  10. Caro Monastra ancora una volta Lei che io considero furbo ,sgamato e ancc ci he abbastanza intelligente mi risponde:
    ” preconcetti verso la stampa – magari legittimi -che non condivido. Ne abbiamo già parlato su questi spazi e non intendo dilungarmi oltre, noi facciamo cronaca e critica ma se lei pensa che ogni giorno ci debba essere un pezzo in cui “prendo di petto” Mirri e family si sbaglia. Forse lei pretenderebbe che la critica sconfinasse quotidianamente nell’attacco frontale e personale. “ ma chi ha chiesto questo???quando?? Dove???il problema che non c’è mai nessuno che scrive attaccando l’operato e non la family mirri che è fuori discussione e le lo ha capito fin troppo bene e continua a darmi le risposte che vuole che le sono più comode . Continuo a non capire , io parlo e scrivo di silenzio assordante e lei nicchia il silenzio di tutti i media. Quasi come se io volessi attaccare la family
    Io parlo di operato della società compreso Sagramola e castagnini e Orlando.Spero vivamente di essere stato sufficientemente chiaro a Lei dott Monastra ma anche ai lettori di stadionews. Saluti

  11. Stralci del famoso piano triennale:

    TRASPARENZA E CONTROLLO
    “Crediamo in una rivoluzione etica, votata alla trasparenza e alla partecipazione. La nostra società sarà aperta alla condivisione con i tifosi e con l’Amministrazione comunale, attraverso l’istituzione di un azionariato diffuso per il controllo del 10% della società, la nomina in favore dell’amministrazione comunale di un componente del collegio sindacale, la costituzione di un comitato di consulta composto da tre membri: uno in rappresentanza dei tifosi stessi (a partire dal soggetto intestatario della quota di azionariato diffuso), uno in rappresentanza dell’Amministrazione Comunale su nomina diretta del Sindaco di Palermo e uno nominato dalla società proprietaria del Palermo. Tali elementi fondanti lo statuto della nostra nuova società Palermo non potranno mai essere eliminati o sostituiti poichè non modificabili di fatto e rimarrà dunque in eredità per sempre nel Palermo . Chiunque sia, in futuro, il proprietario del Palermo, sarà sottoposto a controllo e verifica nella gestione da parte dell’intera collettività, perché il Palermo rappresenti per sempre un patrimonio comune, non la mera proprietà di un singolo.”

    SVILUPPO E IDENTITÀ
    “Vogliamo porre le fondamenta per la fioritura di un intero sistema sportivo palermitano a partire dai valori che ispirano il nostro progetto, con le migliori energie del territorio da coltivare e valorizzare con strumenti concreti: la realizzazione finalmente di un nuovo centro sportivo che sarà la “fabbrica” di eccellenze da cui verranno fuori i gioielli di un rinnovato modello di sviluppo giovanile; il lancio di un progetto concreto di internazionalizzazione del brand Palermo, che trasformi in un asset virtuoso l’identificazione tra la città e la squadra di calcio per generare valore e investimenti per entrambi, in un momento propizio per la circolazione turistica del brand territoriale in tutto il mondo; un cambio di passo culturale che agisca sull’autostima di un’intera collettività: Palermo città del fare (e del fare bene!) contro una dannosa tendenza all’inerzia o, peggio, al fatalismo e al disfattismo.”

    PRIMA SQUADRA
    1.0 ORGANIZZAZIONE E GESTIONE DELLA PRIMA SQUADRA E DEI RELATIVI OBIETTIVI TECNICO-AGONISTICI, IVI INCLUSA LA STRATEGIA PER IL RITORNO NELLE SERIE SUPERIORI (SERIE C, SERIE B, SERIE A) NEL PIÙ BREVE TEMPO POSSIBILE.
    “Il piano triennale mira a uno scatto di categoria per ogni stagione, dunque il tempo minimo per portare la squadra a disputare una stagione in serie D, una in serie C e una in serie B. Il business plan dunque tiene conto di tale ipotesi di sviluppo, sicuramente a portata di mano, nonostante l’alto tasso di imprevedibilità soprattutto della serie C, in cui la competizione è notoriamente più ostica, con sole tre squadre su 60, nei tre gironi, direttamente promosse in serie B.
    L’obiettivo concreto, alla fine del triennio, è il ritorno del Palermo in Serie A, con un piano di investimenti costante e crescente, adeguato di stagione in stagione alle aspirazioni della squadra e al livello qualitativo degli avversari.”

    IL COINVOLGIMENTO DELLA TIFOSERIA E L’AZIONARIATO DIFFUSO
    “Proponiamo l’idea di una società aperta, capace di accogliere lo spunto di piccoli investitori attraverso un sistema di azionariato popolare che possa incidere per il 10% capitale della società e partecipare attivamente al controllo e ai momenti decisivi della vita della società. Un meccanismo che parta dalla capacità della fede calcistica di unire operatori e cittadini e la sviluppi in una partecipazione condivisa in prima persona alla costruzione di un futuro virtuoso per la società.
    Una realtà trasparente, che comunica periodicamente, in modo accessibile a tutti, i propri movimenti economici, i flussi finanziari e i bilanci.”

    Queste ieri le pubbliche parole, quelli a cui abbiamo assistito ed assistiamo sono oggi i pubblici fatti.
    Nessuna attenuante “covid” può essere concessa stante che l’evento ha colpito ed ancora colpisce, per quel che qui interessa, tutte le società calcistiche.
    Se Mirri (Hera Hora) ha fallito, è doveroso il PUBBLICAMENTE AMMETERLO, ed altrettanto DOVEROSO il passare la mano il prima possibile(auspicabile l’IMMEDIATO) a chi è disposto ad assumersi il disatteso impegno.
    Nell’ipotesi che non vi fosse un investitore che creda nel “progetto Palermo”, allora sarebbe giusto che Mirri (senza alcuna esclusione dell’onorare gli impegni economici già assunti), rimetta a chi glielo ha affidato, ciò che sostanzialmente doveva essere ed è un mandato da parte dell’intera collettività cittadina.

  12. Vorrei ricambiare e dico/ scrivo che sono molto d’accordo con Antonino ma anche con Solo Rosanero vedo che almeno siamo in 3 ad avere le idee un po’ più chiare.

  13. Effettivamente la “coda” per acquisire il Palermo era superiore a quella di un centro CAF per richiedere il RdC !
    Comprendo l’essere TIFOSI e io l’ho sono e pure abbonato, e prima ancora dell’era Zamparini. Ma occorre un po’ di razionalità.
    La ns. regione, come peraltro tutto il sud d’Italia, vive una situazione economica disastrosa. I parametri economici degli ultimi 10 anni sono sotto gli occhi di chi vuol vedere. Aggravati, ulteriormente dalla pandemia. Il divario con le altre regioni cresce anno per anno. I ns. figli, i ns. amici per studio o per opportunità di lavoro abbandonano la ns. terra. Il numero degli iscritti all’anagrafe comunale si riduce anno per anno. Chi, per esempio, 10 anni fa’ ha acquistato una casa oggi si trova con un’immobile il cui valore, nel caso di vendita, se fortunato, è pari a quello di acquisto. Grandi edifici nel centro città sono vuoti, invenduti e non locati. Finita l’attuale moratoria dovuta al Covid aumenteranno in modo esponenziale il numero dei fallimenti e le chiusure delle attività commerciali, ove non già successo.
    Non esiste più una banca regionale, che si possa definire tale. Le decisioni vengono prese altrove, così come gli investimenti quelli veri che generano refluenze positive sul territorio. Mentre non siamo in grado di gestire i finanziamenti pubblici.
    Le grandi società di distribuzione, e non solo, fuggono da questa regione, non ultima la Coop.
    E’ questa la realtà non è corretto fare finta di non vedere e non sapere.
    Trovare individui che mettano le mani nelle loro tasche è raro. Per questo motivo io sto’ con il Presidente, in qualunque modo egli si possa chiamare. Io metto i soldi dell’abbonamento, Mirri e Di Piazza milioni di euro. Brucierà più a loro che a me, a noi, sono certo.
    Dimentichiamoci del ricco imprenditore, chi deve “sbarcare” a fare impresa e soldi ?
    Ikea, Decathlon, il cambio di destinazione d’uso dei locali del “Grande Migliore” di via Reg. Siciliana sono solo alcuni esempi, vado a memoria, delle difficoltà di chi si affaccia in città.
    Secondo me l’unica soluzione è quella che preveda un percorso di crescita “interno”, nel senso dei vivai e della valorizzazione dei giovani . Per questo rivolgo molta più attenzione alla realizzazione del centro sportivo che ai risultati sul campo, un passo alla volta, con buona pace di alcuni. Questo penso, dopo 24 ore dalla partita, però.
    Perché, e mi fermo all’ultima, non è concepibile rischiare di perdere come quella contro il Messina né accettare giocatori in campo che dopo venti minuti di gioco esauriscono le forze.

    1. E’ da evidenziare che, di fronte a quanto prospettato da Mirri, io ho sottoscritto l’abbonamento di tribuna in serie D, pur nella consapevolezza che, per motivi personali, non sarei andato a vedere una sola partita. Se potessi farlo, allegherei a queste mie parole, la foto dell’attestato dove, nell’ultima riga, vengo nominato quale “abbonato fondatore del nuovo Palermo – Il Palermo ai suoi tifosi – Campionato 2019/2020”

  14. Allora che valore di verità aveva quel piano triennale? Tre anni addietro vivevamo dentro prospettive più floride? Città (per non dire paesini) come Catanzaro, Avellino, Monopoli, Torre del Greco, Castellammare di Stabia (per limitarci alla serie C), sono messe meglio di noi? Dobbiamo togliere il cappello ogni volta che nominiamo il Sassuolo oppure Lo Spezia sol perché son oggi forti economicamente pur rappresentando quattro anime? Ti senti appagato dalla mediocrità che ci rappresenta? E, soprattutto, Palermo non ha alcun diritto almeno di sperare, se non di pretendere, qualcosa di meglio? Credo, per quanto mi riguarda, che non vedrò mai più i tempi gloriosi del primo Zamparini, ma preferisco il niente a confronto della mediocrità che attualmente rappresenta la nostra città in un campo di calcio. E’ la mia personale preferenza, poi, se qualcuno si contenta di quel che abbiamo oggi e lo preferisce al nulla che nella sostanza rappresenta, beato lui. A me provoca troppo dolore vedere il rosa sbiadirsi ogni giorno di più. Non sceglierei mai la lenta agonia. Nella mancanza di ogni speranza, io (e sottolineo IO) preferirei che staccassero la spina. Cambiamogli allora il nome, perché il Palermo non potrà forse più essere quello del primo Zamparini, ma non può essere neanche questo.

  15. Scusate ma io insisto sui commenti del tipo siamo allanricercadelnricco imprenditore che faccia lo squadrone spendendo una marea di soldi e portando come esempio Ikea , il grande migliore ecc..premesso nulla di personale con chi esprime civilmente le proprie idee come nel caso di specie ma dico anche altro.Nessuno ha mai chiesto ai mirri family investimenti da serie a ma una vi di mezzo tra una perfetta accozzaglia di ragazzini ,peraltro senza colpe , loro sono questi e non possiamo chiedere di fare meglio .una accozzaglia messa insieme senza idee senza progetto di squadra e qui le colpe ovviamente vanno suddivise oltre che con penna anche e soprattutto con Sagramola e castagnini.io credo si chiedeva una squdra dignitosa e faccio grande fatica a pensare e capire perché il Catanzaro investe tanto anche a gennaio e noi fermi al palo. Io credo inoltre che il calcio sia in fato a se dal tessuto sociale ed economico della città. Quando andavamo in Europa Palermo era ultima per qualità della vita disoccupazione e malavita erano allo stesso livello di oggi se non Peggio la città era sporca tanto quanto, Omar ho storici chiudevamo tutto proprio in quegli anni insomma i problemi erano e sono sempre gli stessi.Resto convinto che il calcio viaggia a parte dalla città e ribadisco meritavamo il minimo potere competere non dico fino all’ultimo con il Bari ma magari con Avellino e magari Monopoli no?che dite?

  16. Da Tifoso moderato con capelli , pochi, bianchi, accetto anche molte delle riflessioni di Mauro. Ma proprio per questo ribadisco che Mirri, il presidente del Palermo non della scafatese devo parlare ai tifosi e dire loro Chiaramente cosa li aspetta . Un progetto con giovani locali per iniziare? Bene lo dica e lo spieghi.

  17. Caro amico quel piano triennale faceva fottere dal ridere . Ma dove si è visto mai mettere nel calcio in piano che preveda solo vittorie ? E le altre cosa avrebbero fatto nel frattempo? Personalmente mi sono messo a ridere . L’ho voluto vedere come un’errore dovuto all’inesperienza.

    1. Ed ancora, allora in virtù di cosa (se non dell’impegno non mantenuto) gli rinfacciamo il fallimento del piano prospettato? caro Solo rosanero. Se ne deve andare e basta.

  18. Quel piano triennale servì a giustificare la scelta di Orlando. A me non viene da ridere ed io ho fatto l’abbonamento di tribuna in serie D solo per amore del Palermo, non certo perché credevo che si vincessero tutte le partite. Considera la mia una donazione ad un amato parente in difficoltà. Punto!!!

  19. Condivido tutto il commento del Dott. Perricone tranne l’amarcord su zamparini, come Lei stesso scrive siamo nella palude della serie C e pertanto dobbiamo guardare avanti per uscirne il più presto possibile e mai più indietro.

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