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Palermo, è stata la mano di Baldini (e i piedi di Brunori). Ma la società…

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FOTO VINCENZO PEPE

Era da un po’ di tempo che non assistevo a una vittoria del Palermo così comoda, limpida e trasparente
. Il 3 a 1 con la Juve Stabia serve sia al morale, messo a dura prova dal pari di Campobasso, che alla classifica: il secondo posto è un po’ più vicino, la Turris adesso è dietro.

Si vede con chiarezza la mano di Baldini, nel senso che il gioco del Palermo è radicalmente cambiato, con molte più verticalizzazioni e un pressing alto: se alla lunga produrrà qualcosa di buono lo vedremo più in là perché la squadra non sembra avere i numeri per dettare legge in Serie C. I numeri ci dicono che il nuovo allenatore è imbattuto e ha conquistato 9 punti in 5 gare, né tanti né pochi considerato che ha giocato tre volte al “Barbera” che resta una roccaforte. Ci sono però le premesse per vedere in futuro una squadra più convinta dei propri mezzi, capace di giocare in velocità e con una tenuta di 90 minuti che possa scongiurare cedimenti atletici che, in effetti, non ci sono stati contro la Juve Stabia.

Che idea si sia fatto Baldini dell’organico a disposizione è ancora difficile dirlo: ci sono stati troppi cambi di formazione, probabilmente motivati dalla necessità del turn over visti i tanti impegni ravvicinati, che da un lato hanno permesso al tecnico di vedere all’opera tutti i giocatori e dall’altra non hanno ancora dato l’idea di quale sia il nucleo centrale su cui fare affidamento. Paradossalmente, con la Juve Stabia, il Palermo ha fatto tesoro dell’espulsione di Giron, gestendo meglio e senza frenesia il risultato (ah, quanta presunzione con il Messina!) e sistemando l’assetto con la difesa a tre. Chissà che non sia un’indicazione che possa portare in futuro a una “elasticità” del modulo.


Tra i tentativi di Baldini c’è sicuramente la rivitalizzazione di Giron, lo spostamento di Valente nella sua più naturale collocazione di esterno destro, la “riesumazione” di Floriano (ancora un po’ arrugginito), il ritorno di Lancini a un rendimento più che accettabile. L’ingaggio di Damiani, voluto da Baldini, ha dato maggiore qualità al centrocampo. Discorso a parte per Brunori, che ha segnato 5 gol in tre partite (12 in totale), confermandosi attaccante di livello superiore alla attuale categoria, che però rappresenta la più limpida scommessa vinta da Filippi che per l’ingaggio del centravanti che lui conosceva bene si è battuto tanto in estate. E mettiamoci anche Soleri, che già con l’ex tecnico rosanero ha dimostrato la straordinaria capacità di cambiare la partita entrando dalla panchina.

Ci sono ancora delle situazioni tecnico-tattiche da approfondire, la prima delle quali riguarda Luperini, utilizzato anche da Baldini come trequartista, un ruolo che non sembra proprio nelle sue corde. Proprio con la Juve Stabia se n’è avuta la conferma: primo tempo confuso anche se volenteroso, secondo tempo brillante giocato in posizione di centrocampista puro. La verità è che la società non ha assicurato né in estate né a gennaio un trequartista “vero” e ora anche Baldini dovrà inventarsi qualcosa. Silipo resta un mistero: dimostra di avere qualità ma finora è rimasto relegato in panchina con tre allenatori su tre: un motivo ci sarà e probabilmente dev’essere il giocatore, ancora giovane e comunque talentuoso, a trovare le risposte dentro di sé. C’è probabilmente anche un problema legato al ruolo del portiere: Pelagotti ha reagito bene ma non ha dimostrato continuità, dietro di lui scalpita Massolo, Baldini – che sabato ha schierato Pelagotti per non “crocifiggerlo” dopo Campobasso – potrebbe non avere ancora deciso le gerarchie.

C’è ancora tempo per sistemare tante cose. Il raggiungimento dei playoff non sarà un problema, vista la concorrenza, ma l’esperienza insegna che arrivare secondi o terzi fa la differenza. Bisognerà lavorare in profondità, anche sulla testa di una squadra che ha già fallito troppe conferme. Martedì c’è il test di Foggia, contro una squadra che sta attraversando un cortocircuito: non c’è occasione migliore per approfittarne.

Di sicuro, non “autorizzo” nessuno a fare voli di fantasia. Negli ultimi due anni troppe volte ci sono state scintille d’entusiasmo che non hanno poi avuto seguito. E per capire quanto sia grande la delusione per il recente passato, il presente e il futuro di questo “nuovo” Palermo basta guardare il dato del botteghino che ha fatto registrare il record negativo stagionale, con 4.628 paganti “ufficiali” che – di sicuro – non erano nemmeno tutti allo stadio: qualcuno degli abbonati evidentemente è rimasto al caldo di casa propria a vedere un più qualificante Napoli – Inter.

L’entusiasmo calcistico è ai minimi termini. Colpa anche di una società che, confermando che il budget di 15 milioni a disposizione si esaurirà a fine stagione (euro più euro meno), parla da tempo di una possibile e auspicabile cessione societaria che però – a oggi – non è nemmeno all’orizzonte, anche se ci sono stati un paio di contatti molto recenti con un gruppo che potrebbe essere interessato. Né aiutano le battaglie legali all’interno della famiglia Mirri o il contenzioso ancora aperto con Tony Di Piazza.

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11 thoughts on “Palermo, è stata la mano di Baldini (e i piedi di Brunori). Ma la società…

  1. Analisi globale impeccabile. Speriamo che Baldini sia in grado di infondere autostima oltre che schemi di gioco consolidati

  2. Articolo come sempre esaustivo del direttore Guido. Lo leggo come sempre con piacere e lo seguo del resto dai tempi di bellissima. Eravamo giovani. Con Baldini oggi probabilmente avremmo qualche punto in più, un gioco migliore e forse qualche tifoso in più allo stadio , per ora tristemente vuoto o quasi. Adesso puntare alla immediata conferma a Foggia. Altrimenti la vittoria convincente di sabato resterebbe fine a se stessa. Forza Palermo.

  3. D’accordo sulla questione delicata societaria. Mirri è chiamato tra breve a fare chiarezza , non potrà a lungo rimanere muto. E temo che le liti con il vecchio socio abbiano creato diversi problemi. Anche per la definizione della questione centro sportivo. Spero di sbagliarmi.

  4. Se quakcuno e’ rimasto a casa per…” un piu’ qualificante Napoli-Inter” e’ meglio che vi ci resti anche in futuro!

  5. Il bello o meglio il brutto anzi bruttissimo è che parlava di trasparenza….non si sa nulla di questa società, quali sono i veri motivi delle sue chiamiamole incomprensioni con il suo socio, la sciarra con suo padre, il centro sportivo questo sconosciuto, ma sopratutto se è vero che c’erano interessi per rilevare la società e cosa chiedeva in cambio….se continua così, a giugno dovrà regalarla la società se no ci aspetta un enorme ridimensionamento o addirittura un nuovo fallimento….parla Mirri, parla…è come vivere in un incubo…!!!!

    1. Ma veramente io di tutta questa tua lista di misteri so tutto; mi informo sui media e su questo sito molto completo ed esaustivo.
      Della separazione tra Mirri e Di Piazza sappiamo tutto tutti; la diatriba col padre, per quanto rimanga un fatto privato, è stata spiegata per filo e per segno; del centro sportivo, poi, conosciamo i documenti ufficiali e le foto del progetto e dello stato dei lavori.
      Ti consiglio di leggere gli articoli, oltre ai titoli. Ti eviteresti figure come queste.

  6. Un saluto alla Curva Sud di Castellammare di Stabia, entusiasta per l’accoglienza ricevuta dalla Curva Nord Inferiore a Palermo.
    Cni Palermo -Curva Sud Stabia-Curva B Napoli per sempre uniti

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