Trajkovski: “A Palermo mi sento a casa. Seguo ancora i rosa, meritano la B”
“Continuo a seguire sempre il Palermo“. Nonostante siano passati più di tre anni, Alexandar Trajkovski ammette di essere rimasto un tifoso rosanero, continuando a guardare le gare sin dall’anno scorso: “Mi dispiace per i play-off persi nella passata stagione – afferma nell’intervista concessa a Salvatore Geraci su La Repubblica – è una sorta di maledizione se ripenso a Frosinone, ai palloni gettati in campo dagli avversari per fare scorrere i minuti e alla A scippata. Il romanzo rosa forse sarebbe cambiato. Ma la squadra ora può farcela perché è ben costruita e merita la promozione».
Nel prossimo match, la squadra di Baldini sfiderà la Virtus Francavilla, un’avversaria che il macedone ricorda bene: “Mi ricorda la tripletta realizzata in Coppa Italia, dopo la retrocessione in B. Una rete da opportunista, poi di testa e infine da fuori area, la più bella. La seconda della mia carriera. Eravamo appena retrocessi in B, il presidente era una furia per i troppi giocatori convocati dalle nazionali”.
E sull’esperienza a Palermo: “La Sicilia mi è rimasta dentro – racconta Trajkovski – Palermo mi ha fatto innamorare della vita, dei cibi di strada, di atmosfere particolari, della gente. Vivevo a Mondello e mi sentivo un re. Un’estate, invece di rientrare in Serbia, ho passato le vacanze in spiaggia. Abitavamo a Fondo Anfossi, frequentavamo l’Ombelico del Mondo, Jajalo, Nestorovski e Posavec”.
Il macedone, però, tornerà a breve: il 24 marzo l’Italia di Mancini sfiderà la sua Nazionale per i playoff Mondiale. “Quando ho saputo che si giocava al “Barbera”, ero contento, finalmente avrei rivisto i luoghi dove ho vissuto quattro anni bellissimi. Mi sentirò a casa. Lo stadio sarà stracolmo e il tifo accompagnerà l’Italia. Uno stimolo per noi: batterci non sarà semplice, ve lo posso assicurare. Anche noi mostriamo qualità e abbiamo già scritto una pagina di storia piazzandoci per i play-off”, conclude l’ex Palermo.
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A livello di Piazza, certamente. A livello societario, assolutamente no.