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Diamanti: “Palermo fu una scelta sbagliata. Chiamai anche Balotelli”

L’esperienza di Alessandro Diamanti a Palermo è stata a tratti tragica. Il fantasista ha indossato la maglia rosanero per 32 partite in una delle stagioni, quella 2016/17, più calcisticamente difficile degli ultimi anni sia a livello personale che di squadra, culminata con la retrocessione in Serie B.

Intervistato da Salvatore Geraci per Repubblica, Diamanti sottolinea l’amarezza per come è andata a Palermo: “Una scelta sbagliata, la mia. Non la rifarei a quelle condizioni. Felice soltanto per il feeling avuto con la città. Ho tanti amici palermitani, alcuni anche a Melbourne. In estate, farò tappa da voi, è già tutto programmato. Mi dispiace solo che, ai tempi, non si poteva fare calcio: Zamparini, già dopo pochi giorni, mi rompeva le scatole, cinque allenatori cambiati, calciatori ai quali non interessava niente della maglia”.

Diamanti racconta anche un aneddoto: “Chiamai Balotelli e gli dissi: Dai, vieni, ci divertiamo… Mi rispose di no, perché la squadra non gli piaceva. Alla fine ha avuto ragione. Ho trovato un casino indescrivibile, troppi stranieri. Ognuno per i fatti suoi e club senza identità. Nei momenti di difficoltà non ci siamo mai compattati”.


Sul Palermo attuale, invece, dice: “I playoff sono sempre indecifrabili, però la squadra è ben strutturata e ha buone possibilità. Conosco Baldini, che è toscano come me, ed è un “pazzo” vero, non di quelli finti che ci sono ora. Un folle, sì, che fa girare il mondo”.

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12 thoughts on “Diamanti: “Palermo fu una scelta sbagliata. Chiamai anche Balotelli”

  1. ‘Zamparini mi rompeva le scatole’. Gli rompeva le scatole, gli rompeva. Le scatole ru Signor Diamanti, 600mila Euro di ingaggio, seicentomila. Mi farei rompere le scatole, e a lungo, per molto meno, 6mila per esempio. Il costo del viaggio in un’isola tropicale, dove magari non arrivano né giornali né telegiornali. Spiagge bianche, deserte, solo una palma e una sdraio a righe, a farti compagnia. Ma son solo i trucchi delle grandi Agenzie di Viaggi. Ché poi ti ritrovi in mezzo ad un folto gruppo di allegri italiani e come capogruppo (a gratis) il solito toscano, che parla come Pieraccioni. E intanto butta l’occhio sulle più belle, perché si sente fichissimo.

  2. Eccolo il problema Zamparini, la sintesi di ciò che molti palermitani non capiscono. Zampa aveva soldi e voglia di esibizionismo, non aveva passione per Palermo e i palermitani se non di facciata. La sua competenza calcistica era la competenza da bar, e molti suoi successi (e insuccessi) sono dovuti a ciò che gli proponeva chi gli stava attorno. Non c’era alcuna programmazione, solo improvvisazione, per poter partecipare a show televisivi o sproloquiare nelle interviste. Zamparini è stato il più grande presidente del Palermo perchè prima e dopo c’è il vuoto, ma non mi si venga a dire che non avremmo potuto veramente diventare grandi se solo ci fosse stata maggiore lungimiranza

  3. La ‘lungimiranza’, che invece non è in mai mancata al (vero) ‘tifoso rosanero’. ‘Sold out’ di abbonamenti il primo anno di Serie A, neanche la metà al terzo. Quando evidente che non era certo aria da scudetto. 40/50 mila a Roma, 500 a Frosinone. Piazze gremite e piazze deserte, l’incomunicabilità nel cinema di Antonioni.

    1. Non so per gli altri, ma io ci sono sempre stato. E all’inizio ero entusiasta, nonostante qualche dubbio cominciato con l’esonero di Glerean dopo pochi giorni. Dopo “non cedo Toni per meno di quindici milioni” capii con certezza con chi avevamo a che fare…

  4. PinkPanther d’accordo su tutto ma il Presidente più grande è stato Barbera perché amministrò con l’amore per la città e non solo con la forza dei soldi e il protagonismo di un carattere “vulcanico” (o meglio vinciuso come si direbbe a Palermo). Per gli altri commenti: criticare un giocatore per i soldi che prende sarebbe criticare tutto il mondo del calcio di ora indiscriminatamente,,,se abbiamo coerenza facciamolo pure

  5. Bravo, bella idea, @Dante! ‘Facciamolo pure’, dove però? Pensaci tu, dai, al sito, al dominio, poi convoca TUTTI i tuoi NICK (‘nessuno escluso’), prepara gli inviti e il resto. Intanto ti assicuro una mia costante partecipazione (sempre se gradita, s’intende).

  6. Quindi le parole di amore e rispetto dei vari Cavani, Pastore, carrozzieri Balzaretti e centinaia di altri nei confronti di Zamparini non contano nulla. Il primo imb++++++ di giocatore arrivato qui a svernare spara quattro min++++++ e tutti , meglio alcuni , dietro ?

  7. Solo Rosanero, sono d’accordissimo sul fatto che Diamanti sia stato una nullità assoluta, ma Zamparini è stato esattamente ciò che ha descritto Pink Panther, con la differenza che almeno di solito sbottava contro la lega italiana di me+++ per i tanti torti arbitrali che puntualmente subivamo.

  8. Insomma parlar male di Zamparini è lesa maestà. I suoi difensori d’ufficio non concedono attenuanti a chi vuole esprimere giudizi non sulla persona ma sulla effettiva competenza del defunto. Pink Panther dice il vero. Zamparini era SOLO questo. Che c’è di male a dirlo? Il merito è avere i soldi? I piccioli, che piacciono tanto ai cittadini della 5^ Città d’Italia, come se questa connotazione conferisse loro meriti che non hanno mai avuto e a chi li possiede una discendenza divina? Che schifo. Scusate. Seconda cosa: in questo ipocrita mondo del calcio chi è disposto a sputare sul piatto dove ha mangiato? Pochi, pochissimi. Sono certo che la stragrande maggioranza degli ex collaboratori di Zamparini (centinaia tra allenatori DS, affini e giocatori) se potessero parlare fuori dai microfoni e dalle telecamere, anche avendo guadagnato meno di Diamanti parlerebbero diversamente su un uomo che era per lo più arrogante e non aveva alcuna competenza calcistica (o molto sfumata). Quando se ne trova qualcuno che parla così (Baldini, Diamanti, Nocerino, Maresca e ce ne sono molti altri) si attivano i pasdaran del “miglior Presidente della storia del Palermo”. Migliore di chi? di cosa? In questi giorni di passione per il Catania prossimo a scomparire, non ho MAI sentito nessun tifoso rossoazzuro rimpiangere Pulvirenti che pure, ancor più di Massimino, che a Catania è un monumento, ha portato il Catania più in alto di quanto mai nessuno sia riuscito a fare. Esattamente il contrario di quanto succede a Palermo dove Zamparini è stato “punito” “boicottato” da una nutrita schiera di poteri forti (i magistrati, il Palazzo, la politica, magari pure i servizi segreti deviati), Barbera viene vilipeso e Mirri trattato come un usurpatore, peggio, uno sfigato, già….ritornano “i piccioli”. Ecco, forse dovremmo imparare qualcosa da loro, dai catanesi, in termini, di tifo, coerenza ed onestà intellettuale.

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