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Palermo, Di Piazza chiede una nuova valutazione delle quote

“Di Piazza non ci sta”. Con questa frase il Giornale di Sicilia introduce le ultime notizie sulle questioni societarie in casa Palermo FC. L’ex vicepresidente infatti ha presentato un nuovo ricorso, questa volta per ottenere una nuova valutazione delle quote oggetto della disputa legale con Mirri e Hera Hora (che ha già preannunciato anch’essa l’intenzione di “impugnare la stima”).

Come riportato da Benedetto Giardina, i legali di Italplaza (la società direttamente coinvolta nel procedimento) hanno depositato un atto presso il tribunale di Catania, competente in materia di impresa estera: l’obiettivo è annullare la determinazione con cui si attribuisce al suo 40% un valore di circa 2,2 milioni e accertare che il valore in questione sia invece di 11,9 milioni o 10,1 milioni, contestando i criteri della prima valutazione (effettuata dal perito Stefania Chiaruttini, nominata dal Tribunale di Palermo). L’udienza è fissata per il prossimo 15 settembre.

Il Tribunale di Catania ha già autorizzato un sequestro conservativo delle quote a favore di Di Piazza per un valore 2,35 milioni di euro, ma già nella stessa ordinanza si evinceva come la valutazione del perito potesse essere oggetto di contenzioso anche da parte di Mirri e di Hera Hora (che invece – in base alla valutazioni del proprio perito di parte – attribuisce alle quote di Di Piazza un valore di circa 71 mila euro.


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20 thoughts on “Palermo, Di Piazza chiede una nuova valutazione delle quote

  1. Vedrete che questo “problema” farà saltare un eventuale reale interessamento del City group. E meno male che vogliono tutti il bene del Palermo.

  2. Lui si che ha ed ha avuto a cuore le sorti del Palermo .
    E pensare che c’era chi lo voleva a capo di tutto rilevando le quote di maggioranza.

  3. Ci sono persone che ancora lo sostengono. È una palla al piede, speriamo che la cessione non venga compromessa.
    Di Piazza vattene e non farti più sentire!

  4. Penso che non stia a noi giudicare, nessuno di noi rinuncerebbe ai propri soldi in maniera leggera… in uno stato di diritto queste cose sono regolate e sarà il tribunale a decidere.

  5. La vicenda riguarda Hera Hora e non il Palermo. In ogni caso, non credo che per lo sceicco Mansour Di Piazza possa costituire un problema. Se il City Football Group vuole davvero il Palermo lo prende quando vuole ed a prescindere dalla questione Di Piazza.

  6. In tempi recenti ho sottolineato come chi investe 6 milioni e ne chiede indietro 12 in presenza di un bene certamente svalutato da pandemie e disgrazie varie non può che mostrare solo una volontà speculativa e non aderente ad alcuna realtà.

  7. Riguardo a possibili ostacoli all’ingresso in società di nuovi investitori, ricordo che Mirri ha isolato il contenzioso tra lui e l’Italo americano interista di san Giuseppe lato. Questo proprio per preservare la società, il nostro Palermo, da possibili e inevitabili ripercussioni. Il contenzioso con di Piazza andrà avanti per molti anni.

  8. Concludo con il ribadire una mia personalissima convinzione. A questo signore spero non venga restituito nemmeno un euro. La sua finta ingenuità, i suoi modi di cercare di arruffianarsi quattro ingenui tifosi mi ha fatto schifo da quasi subito.

  9. Ciò che si semina si raccoglie.
    Bisognava costruire un rapporto più corretto ed onesto col socio Di Piazza.
    Ora, come si dice, ” accà nisciuno è fess” e quest’ultimo rivendica i suoi diritti. Del resto se non gli spetterà nulla lo stabilirà la legge.
    Non bisogna ragionare sempre nel senso egoistico, ecco perché sto mondo va così male, ognuno di noi al posto suo avrebbe fatto lo stesso, figurati degli imprenditori.
    Non sono benefattori Mirri e Di Piazza, ma imprenditori.

    1. Giusto! Ma il riferimento è strettamente da connettere a Di Piazza e Mirri (Hera Hora). Il Palermo non c’entra più nulla ed è il minimo il sottolinearlo (se si è sereni nell’osservare).

  10. La prossima volta che scrive quei post con i messaggi post Palermo ricordiamoci di scrivergli solo pernacchie. Queste merita.

  11. Ma di che vi meravigliate? Solo gli ingenui che si bevono la propoganda mediatica spegnendo il cervello (quel poco che gli rimane) pensano che i padroni (e intendo tutti i padroni) entrano nel calcio per fare i benefattori o i tifosi. Si’ magari in qualcuno c’e’ anche un tifo sincero ma sempre, dico sempre, prevale l’interesse del capitale, la religione dei tempi nostri, Finche’ non capiremo questo andremo sempre incontro a inutili illusioni. Nessuno sceicco viene a fare l’interesse sportivo dei tifosi. Attenzione pensateci bene e svegliatevi. L’unico modo per far tornare il calcio uno sport e’ eliminare radicalmente la parte di business e questo puo’ avvenire solo con una mobilitazione popolare dal basso e di tutti gli amanti del vero calcio a prescindere dalla squadra che tifano. Altrimenti le cose continueranno ad andare cosi’ come sono. Il calcio e’ ormai finanza, speculazione, business e segue le leggi del capitalismo globale non certo quelle dello sport.

  12. D’accordo Valerio , sono imprenditori , me investire 6 e chiederne 12 dopo un un’anno di disgrazie credo sia solo follia. Ecco perché mi auguro che alla fine a questo signore non venga accordato nemmeno 1 euro. So bene non sarà così, ma è ciò che mi sento di augurargli.

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