Il Genoa è retrocesso in B: lascia la serie A dopo 15 anni

Quindici anni dopo il ritorno nel massimo campionato, il Genoa è retrocesso in Serie B. Il Grifone saluta la Serie A con un turno d’anticipo in virtù del ko a Napoli e della vittoria dell’Inter a Cagliari. L’ultima speranza di salvezza per i liguri era ormai solo quella di terminare il campionato con una classifica avulsa a tre (Genoa, Salernitana e Cagliari a pari punti) ma proprio il risultato di Cagliari rende ora matematicamente impossibile anche tale scenario. E in caso di arrivo a pari punti con la Salernitana, i campani sono avanti negli scontri diretti.

Il Genoa chiude il campionato con il peggiore attacco (solo 27 reti segnate in 37 partite) ed è già certo di essere la peggiore squadra della Serie A per numero di vittorie in questo campionato (appena 4). Allo stesso tempo è anche la squadra con il più alto numero di pareggi in stagione (ben 16 in 37 partite, di cui ben 7 consecutivi in coincidenza delle prime 7 gare con Blessin in panchina).

Una stagione segnata dalla cessione societaria al fondo americano 777 Partners ma anche – proprio in coincidenza della cessione – di scelte spiazzanti sul fronte tecnico: dopo aver esonerato Ballardini a inizio novembre, la nuova proprietà punta a sorpresa su Andriy Shevchenko  – alla prima esperienza da allenatore di club dopo essere stato CT dell’Ucraina – che però viene a sua volta sollevato dall’incarico a gennaio, dopo 9 partite di campionato (zero vittorie, tre pareggi, 6 sconfitte).

E al posto dell’ucraino un’altra scelta a sorpresa: il Genoa paga la clausola rescissoria all’Ostenda (in Belgio) per ingaggiare il tedesco Alexander Blessin, volutamente fortemente dal ds Johannes Spors in quanto ex allenatore delle giovanili del Lipsia (di cui Spors era capo dell’area scouting). Blessin prova a ricompattare la squadra ma ottiene la prima vittoria solo dopo 7 pareggi consecutivi: il Genoa prova l’impresa disperata ma il finale di campionato non basta per la rimonta.