Saric: “A Palermo per la Serie A. Trattativa lunga, volevo venire qui”
Dario Saric si presenta. Il nuovo centrocampista del Palermo interviene per la prima volta in conferenza stampa e svela i retroscena della lunga trattativa tra la società rosanero e l’Ascoli. Il calciatore parla anche della sua storia, condizionata dalla guerra in Bosnia ed Erzegovina negli anni ’90.
ORE 10.32 – “È stata una trattativa molto lunga. C’erano più squadre quindi andavano interpellate più persone. Sono qua da due settimane e sto cercando di recuperare la forma fisica, con lavori più lunghi. La voglia c’è e lavoreremo con tutti. Sono fiducioso”.
ORE 10.34 – “Per me è un orgoglio essere qui. Quando una società e una città come Palermo ti sceglie è un motivo d’orgoglio. Sono carico e voglio migliorarmi ancora di più, il club ha visto qualcosa in me. Posso solo dire grazie a Palermo e a City Group per avermi scelto. Darò il 100% del mio potenziale”.
ORE 10.35 – “L’impatto con Palermo è stato incredibile. Mi sono accesso quando si è palesata la possibilità di venire qui. Venerdì col Genoa sono rimasto impressionato dal “Barbera”. Con Corini non ci conoscevamo ma mi sono inserito tranquillamente come mezzala. Gol? Non ne ho mai fatti tanti, ho curato la fase difensiva. Ho bisogno anche dei gol, ci devo lavorare. Le mie caratteristiche sono corsa, sacrificio e voglia”.
ORE 10.37 – “Sono venuto qui per la Serie A, voglio diventare importante e raggiungere l’obiettivo che la città merita. Voglio far bene e rimanere qui a lungo. C’erano altre squadre ma l’affetto che ho ricevuto dai tifosi e la voglia che ho sentito dalla società mi hanno fatto venire più carica”.
ORE 10.38 – “Partita con l’Ascoli? Un giocatore fatica a vivere certe situazioni ma non dipendeva da me; cercavo di aspettare nella maniera più tranquilla possibile. Siamo giocatori nuovi e forti, ci vuole tempo per amalgamarci. Partita per partita stiamo cercando di crescere e creare il gruppo. Tutti abbiamo la responsabilità e la voglia per raggiungere gli obiettivi”.
ORE 10.41 – “La società mi ha fatto capire che mi voleva e tutti mi hanno detto di venire a Palermo, poi i tempi non sono dipesi da me. Il mio ruolo naturale è quello di mezzala destra o sinistra ma posso fare anche il trequartista e posso giocare anche in un centrocampo a due. Con le mie caratteristiche cerco di fare tutti i ruoli che mi chiedono”.
ORE 10.45 – “Il centrocampo è di livello, con giocatori importanti, mi sto trovando bene. La concorrenza stimola e serve per alzare il livello. Avere un centrocampo forte è la base per una squadra competitiva. La storia della mia famiglia è particolare, condizionata dalla guerra degli anni ’90. Siamo arrivati in Italia nel ’94 in seguito al ferimento di mio padre. La situazione è stata difficile e sono legato alla Bosnia, mi sento bosniaco anche se sono nato in Italia. Il sentimento di andare con la nazionale bosniaca c’è, lavoro per questo. Non ho avuto ancora l’onore ma spero che in futuro arriverà”.
ORE 10.49 – “Jajalo? Gli ho chiesto la maglietta quando ci ho giocato contro quattro anni fa, ero al Carpi. Per me era una cosa importante”.
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