Ballardini, i motivi della causa a Sorrentino: “Ero incazzato, certe parole hanno un senso”
Verona-Palermo è stata una partita anomala: non solo per l’esonero di Davide Ballardini dopo la vittoria, ma anche per la mancata partecipazione del tecnico alla gioia della squadra. Un comportamento che, all’indomani della sua cacciata, ha fatto riflettere molti. Il tecnico, però, racconta la sua versione a “la Repubblica”: “Ero incazzato, ma la partita l’ho preparata e gestita io, cambi inclusi. E il silenzio vale più di mille parole. Un giocatore non sa che per mostrare venti minuti di sintesi lavori dieci ore con lo staff. Delle accuse di Sorrentino ho saputo tornando a casa”. Da lì la decisione di portare il capitano in tribunale: “Io vengo dalla campagna, parole come vergogna, reputazione, memoria, hanno un senso. Mio nonno Primo produceva grano, barbabietole, pesche e latte a Bertinoro. Una sera seppe che a un vicino avevano trovato acqua nel latte, aveva tentato di fregare la cooperativa. Tornato a casa, avviso mia nonna, che lavava i recipienti. ‘Renata, se un giorno trovano acqua nel nostro latte ti ammazzo’, le disse”.