Pomini: “Palermo, sta nascendo una bella squadra”
Alberto Pomini non ha dimenticato Palermo. L’esperto portiere, al momento svincolato, ha difeso la porta rosanero nelle stagioni 2017/18 e 2018/19 (l’ultima in Serie B del ‘vecchio’ club) e, in un’intervista per TMW, ribadisce l’amore per la piazza.
“Palermo? Sta nascendo una bella squadra, che può puntare ai playoff. E magari qualcos’altro…”, afferma Pomini, che in questi giorni è stato in città per una vacanza e ne ha approfittato per contribuire al Museum rosanero, donando la sua maglia.
Pomini non ha ancora deciso di appendere i guanti al chiodo. Il contratto con la Spal è scaduto a giugno 2023, ha preso il patentino da direttore sportivo ma ci sarebbe la voglia di giocare un ultimo anno: “Palermo sì, un ritorno in rosanero per quello che mi ha lasciato la città e l’ambiente… sarebbe la chiusura perfetta“.
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Con tutto il rispetto per Pomini, e lo dico senza sarcasmo e senza l’ombra di aggressività passiva, mi pare che abbia detto una assoluta ovvietà. Negare il contrario vuol dire essere poco ferrati in fatto di calcio. A meno che non lo si faccia per partito preso, il che può dipendere da varie ragioni. Del resto basta essere razionali: l’ultima stagione il Palermo ha chiuso a metà classifica, ad un passo dai play off. Non era affatto, quindi, una “cattiva squadra”, ma semplicemente una squadra da medio/alta classifica (il distacco da quelle immediatamente aventi è stato minimo), che ha lottato fino all’ultimo per i playoff nonostante la discontinuità e le carenze dimostrate. Se non fosse stata una buona squadra sarebbe finita in C, o ai play out. L’innesto di giocatori del calibro di Lucioni e Insigne, che per la B sono profili top, non può che alzare il livello qualitativo, proiettando il Palermo in una dimensione d’alta classifica; che non vuol dire necessariamente, ovviamente, “promozione diretta”. Basta essere razionali, dicevo, ma “tifo” ed “razionalità” sono tendenzialmente incompatibili.