Stulac come Corini e Miccoli: si torna a segnare su punizione

Il “Renzo Barbera” non esultava per un gol su calcio di punizione diretto da più di un anno. La rete di Leo Stulac con lo Spezia – entrata nella storia del calcio italiano – ha fruttato un punto importantissimo al Palermo, facendo ‘esplodere’ lo stadio. Lo sloveno si inserisce quindi in una scia di ‘specialisti’ che hanno fatto meraviglie con la maglia rosanero. Due nomi su tutti: Eugenio Corini e Fabrizio Miccoli.

Un digiuno lungo un anno e mezzo

L’ultimo gol del Palermo su calcio di punizione diretto porta la firma di Maxime Giron. La rete risale al 12 febbraio 2022, nella gara contro la Juve Stabia: il francese calcia da 25 metri, la palla viene deviata dalla barriera e si insacca alle spalle del portiere, che può solo stare a guardare. Un digiuno che quindi dura da più di un anno e mezzo. In questa stagione ci hanno provato Henderson, Insigne, Brunori e Di Mariano, ma solo Stulac è riuscito segnare da palla inattiva (il suo terzo gol in carriera con questa modalità).

Stulac sulle orme di Corini e Miccoli

Una rete bellissima, quella contro lo Spezia, che ha ricordato le prodezze di due specialisti come Eugenio Corini e Fabrizio Miccoli. L’attuale allenatore rosanero ha sempre avuto grande feeling con i calci di punizione, tanto da averne segnati ben sette con la maglia rosanero. Indimenticabile il gol in un Palermo – Inter del 10 settembre 2005: una splendida parabola dai 25 metri che ‘bacia’ la traversa e s’insacca alle spalle di un incolpevole Julio Cesar.

Corini non è il migliore nella storia del Palermo in questa specialità. Miccoli, infatti, ha segnato nove gol su calcio di punizione diretto. Impossibile non citare la rete decisiva, al minuto 93, contro il Milan nel 2007: un tiro di una forza tale da ‘piegare’ le mani del portiere rossonero Kalac. Bellissimo e importantissimo anche il gol nel derby col Catania nel 2008. Un vero e proprio cecchino, non solo con la maglia rosanero: in totale sono state 13 le reti segnate su palla inattiva dal “Romario del Salento”.