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Palermo, le pagelle dell’andata / 2 – CENTROCAMPO: Segre è il migliore, Vasic non pervenuto

La seconda ‘puntata’ delle pagelle di metà stagione è dedicata ai centrocampisti. Il Palermo, in fase di costruzione dell’organico, ha scelto sei calciatori intercambiabili per un reparto a tre, puntando su un mix di esperienza (Stulac, Segre, Henderson e Coulibaly) e gioventù (Vasic e Gomes). A bocce ferme sarebbe dovuto essere un centrocampo ‘stellare’ ma le potenzialità si sono viste solo a sprazzi, anche a causa degli infortuni.

Corini, nelle ultime gare, ha provato a dare continuità al reparto, definito più ‘dinamico’ perché in grado di sostenere meglio due esterni offensivi come Di Francesco e Insigne. L’apporto in fase di non possesso palla ancora non è stato tangibile dal punto di vista numerico – il Palermo nelle ultime cinque partite ha subito comunque 12 gol – ma nel complesso sono state tante le marcature dei centrocampisti, a differenza della scorsa stagione. Segre e Stulac, infatti, sono i migliori marcatori rosanero dopo Brunori ma hanno segnato anche Henderson e Coulibaly.

PALERMO, LE PAGELLE DELL’ANDATA / 1 – DIFESA


PALERMO, LE PAGELLE DEL GIRONE D’ANDATA

Gomes 6: è stato un imprenscindibile per Corini. Ha giocato 18 partite in campionato – 15 da titolare – ‘saltando’ soltanto la gara contro la FeralpiSalò. È stato schierato da perno centrale del centrocampo a tre, da mezzala sinistra al fianco di Stulac e da mediano ‘puro’ quando il tecnico ha scelto la difesa a tre. Ha cercato di dare il suo contributo con le sue caratteristiche – che sono diversissime rispetto a quelle del play sloveno – e nelle ultime gare è sembrato in crescita anche sotto il profilo della verticalizzazione, un po’ il suo punto debole (lo testimoniano gli assist con Pisa e Como).

Stulac 6: i quattro gol in campionato, insieme ai due assist, lo rendono uno dei giocatori più decisivi nel Palermo. Il suo girone d’andata, però, è stato molto complicato perché non è riuscito a prendersi la squadra sulle spalle come ci si aspettava. Era considerato come un ‘nuovo acquisto’ dopo il lungo infortunio che aveva condizionato la scorsa stagione, invece è sceso in campo dal primo minuto in 9 occasioni, ‘perdendo’ alla lunga il ballottaggio con Gomes (anche perché Corini ha virato su un centrocampo ‘dinamico’).

Segre 6.5: si è confermato leader ma soprattutto un giocatore utilissimo. L’abilità negli inserimenti era nota ma ha già eguagliato il suo record personale di marcature, quattro come nella passata stagione. Segre, però, non è stato soltanto decisivo in zona gol, ma anche in fase di non possesso palla: ha sempre ‘corso tanto’, dimostrando di essere uno dei rosanero più in forma. Il definitivo passaggio al centrocampo ‘dinamico’ lo ha favorito e non è uscito più dal campo (nelle ultime cinque partite ha giocato tutti i minuti).

Vasic 5: la vera delusione del girone d’andata rosanero. Dopo un ottimo ritiro estivo le aspettative erano alte ma all’inizio ha pagato lo scotto di un campionato nuovo, più ‘fisico’. Con in Lecco era tornato titolare ma ha subito un infortunio che lo ha tenuto fuori fino alla gara col Parma ed è tornato in campo per 20 minuti contro il Como. Sono state soltanto dieci le presenze (cinque dal primo minuto) e c’è poco o nulla da segnalare in positivo. Le qualità non si discutono, il ragazzo ‘si farà’, ma a metà stagione la valutazione non può che essere sotto la sufficienza.

Henderson 5.5: un centrocampista come lui può e deve dare di più. L’inizio di campionato e il bellissimo gol contro il Modena avevano fatto ben sperare, poi lo scozzese è ‘crollato’ insieme a tutta la squadra, perdendo anche il posto da titolare. Si è susseguita una lunga fase di spezzoni di partita, culminata negli zero minuti disputati col Pisa. Con Como e Cremonese è tornato titolare, complice l’infortunio di Coulibaly, mettendo a referto anche l’assist per la rete di Nedelcearu, ma è troppo poco per un calciatore che conta 68 presenze in Serie A.

Coulibaly 6: il suo girone d’andata è stato condizionato da due infortuni muscolari. Corini praticamente lo ha sempre schierato titolare quando è stato a disposizione (9 presenze di cui 7 dal primo minuto) e il senegalese ha dimostrato di essere un giocatore fondamentale per intensità nelle due fasi.

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