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CorSport – “Palermo, dilemma Corini: riassetto o altre energie”

Il dilemma di Corini. Cambiare un sistema di gioco che nelle ultime settimane ha rivelato pecche clamorose o insistere su una squadra abituata da un anno pieno a posizioni e movimenti più o meno codificati, contando su una diversa applicazione dei giocatori e magari su un recupero di condizione atletica che consenta di tenere meglio le distanze?

Paolo Vannini, sulle pagine del Corriere dello Sport, prova ad analizzare il dilemma di Corini. A Pisa potrebbe esserci un Palermo tutto nuovo dal punto di vista tattico, oppure una squadra schierata con lo stesso sistema di gioco ma con principi diversi rispetto al ‘solito’.

Cambiare assetto vorrebbe dire abbandonare un lavoro su cui si insiste da mesi, ovvero il gioco sugli esterni offensivi, che solo in rare occasioni ha convinto. Scelte non facili, da ponderare con attenzione. Ci sono molti pro e contro da valutare ma senza che diventino degli alibi.


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6 thoughts on “CorSport – “Palermo, dilemma Corini: riassetto o altre energie”

  1. Il Palermo è andato bene quando la freschezza atletica l assisteva. Quando la forza fisica è scemata ha fatto brutte figure con qualunque squadra che ovviamente corre di più.

  2. Va, va! Fatti aiutare da Di Benedetto….che forse qualche speranza l’abbiamo….poi lui è anche “benedetto”….che un po’ di fortuna non guasta.
    Mister! Il campionato sta finendo te ne sei accorto?

  3. Ho giocato a calcio a un certo livello e mi permetto di suggerire al nostro mister di passare al 3/5/2. È un modulo che da più sicurezza e copertura . Non capisco ( anche se le dinamiche dello spogliatoio non le conosco).
    Sono sicuro che con i giocatori che abbiamo e l’unico modulo che, quantomeno, evita imbarcate come quella con il Venezia. Mi sono vergognato.

    1. E’ una ipotesi di cui parliamo in un altro articolo in pagina. Ma non sono del tutto d’accordo, forse basterebbe un 4-3-3 un po’ più prudente, il vero problema delle ultime gare è stato quello di “sopportare” un terzo trequartista con poche caratteristiche difensive e lasciare due soli centrocampisti a ballare in mezzo al campo. Vedremo (gm)

  4. Certo che pensare ad un cambio tattico radicale, a poche partite dalla fine del secondo campionato, fa capire che abbiamo solo perso tempo. O magari, chissà, nel frattempo l’allenatore ha imparato qualcosa. Speriamo bene, dai.

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