Palermo, riecco i playoff di Serie B: nel 2018 una ferita ancora aperta
Il Palermo torna a giocare i playoff di Serie B dopo 6 anni: l’ultima volta risale alla stagione 2017/18, stagione che ha segnato l’inizio della fine per l’ormai ex Us Città di Palermo targato Maurizio Zamparini. La mancata promozione in casa del Frosinone rimane ancora oggi una ferita aperta e difficilmente risanabile per i tifosi rosanero, che non riuscirono a festeggiare il ritorno in Serie A a causa di un match di ritorno surreale giocato al Benito Stirpe, tra perdite di tempo, palloni lanciati in campo, gol annullati e tanto altro.
2018 e 2024: due Palermo diversi, ma ci sono punti di contatto
Difficile paragonare il Palermo del 2018 e quello del 2024: un punto in comune è sicuramente il cambio d’allenatore nel finale di stagione. Quel Palermo ebbe una clamorosa crisi di risultati con Tedino in panchina, il tecnico aveva inizialmente portato la squadra al primo posto facendola addirittura laureare campione d’inverno, per poi iniziare una discesa inesorabile che portò all’esonero e all’arrivo di Stellone a quattro giornate dal termine. Il tecnico fece molto bene conquistando 8 punti con 2 vittorie e 2 pareggi e arrivando ai playoff da quarto in classifica.
Con le dovute ed evidenti differenze è simile il cammino del Palermo targato City Group: il Palermo con Corini ha avuto un inizio stellare da Serie A con 6 vittorie nelle prime 8 partite e un potenziale primo posto per poi andare incontro a delle crisi di risultati divise nel corso della stagione. La decisione della dirigenza è stata quella di esonerare il tecnico a sette giornate dalla fine con conseguente subentro di Mignani, che a differenza di Stellone non ha avuto un impatto convincente, con una sola vittoria, l’ultima in casa del Sudtirol, confermando un sesto posto che in ottica playoff aiuta il minimo, con i rosa che potranno vantare il fattore campo solamente nel primo turno contro la Sampdoria.
2018: gli ultimi playoff in Serie B, finale amaro per il Palermo
Il Palermo approcciava i playoff del 2018 da squadra favorita per la vittoria finale: forte del quarto posto i rosanero saltarono il primo turno e in semifinale affrontarono il Venezia sfruttando al massimo il vantaggio del piazzamento in regular season. Al Penzo il match si concluse per 1 – 1 con le reti di La Gumina per i rosa e Marsura per i veneti, mentre al Barbera il match fu deciso dall’autogol iniziale di Domizzi per il decisivo 1 – 0.
Nel doppio confronto in finale con il Frosinone è invece pesato come un macigno aver perso il terzo posto durante il campionato: il Palermo riuscì a vincere in rimonta la partita d’andata al Barbera, all’eurogol di Ciano risposero La Gumina e l’autogol di Terranova provocato dal calcio d’angolo di Coronado. Il ritorno fu scenario di un clamoroso far west passato poi alla storia, dopo il gol al 52′ di Maiello si giocò poco o nulla, con i rosanero che riuscirono a conquistare un calcio di rigore poi tolto (e non c’era il Var) e trasformato in calcio di punizione dall’arbitro La Penna. Verso il finale di partita, con l’obiettivo di perdere tempo, i raccattapalle ma soprattutto i calciatori del Frosinone che sedevano in panchina, cominciarono a lanciare palloni sul rettangolo di gioco. L’ultima azione vide Ciano segnare in contropiede il gol del 2 – 0 con un Palermo sbilanciato in avanti.
2024: Palermo ai playoff sesto, ma l’obiettivo resta la Serie A
Il Palermo di Mignani non parte da favorito per la vittoria finale: se i rosanero possono essere considerati mina vagante e comunque tra le papabili vincitrici per via del blasone del club e della piazza, l’arrivo del nuovo allenatore non ha di certo portato quell’entusiasmo o svolta tattica che mette Brunori e compagni allo stesso livello di Venezia e Cremonese. Ma agli spareggi tutto può succedere e la dimostrazione l’ha data proprio il primo avversario del Palermo, vale a dire la Sampdoria, unico club nella storia della Serie B a vincere i playoff partendo da sesta in classifica nel 2013. Si trattava ancora del vecchio format che coinvolgeva solamente quattro squadre e non sei, ma si trattò comunque di un’impresa dalla quale i rosanero possono fare ispirazione.
‘Tu vuoi, ch’io rinnovelli disperato dolor che il cor mi preme, già pur pensando, pria ch’io ne favelli’. 12 maggio 2018 (oggi è l’anniversario) l’ultima giornata bellissima, di sole, quell’anno. Spettatori 20mila circa, buon afflusso, considerando in appena 2mila gli abbonati (le ‘assenze punitive’, per una squadra con il più alto monte-ingaggi della categoria, oltre 18 Milioni di Euro). Palermo-Cesena 0 a 0. Due punti vitali, persi cu Cesena, di fatto già retrocesso. U Cesena! Direttore Sportivo Rino Foschi. Foschi Foschi, fratello caro, come fu possibile? Bastava un piccolo magheggio, un ‘tracchiggio’ a tipo futuro rivieissu cuagghiu. Zamparini non era di tutto ciò, un Maestro? Quel danno diventerà irreversibile. Io non l’ho più superato. Naturale, penso, quando ti scippano un po’ alla volta, ma con pervicacia, la passione.
Era un Palermo per il quale era già stato emesso il verdetto di condanna . Sarebbe scomparso da lì a poco per la gioia di procure locali , istituzioni più o meno degne e parte dei tifosi felici di ricominciare dalla D . Obiettivo unico l’ex re Zamparini. Storia ormai.
Era un Palermo per il quale era già stato emesso il verdetto di condanna . Sarebbe scomparso da lì a poco per la gioia di procure locali , istituzioni più o meno degne e parte dei tifosi felici di ricominciare dalla D . Obiettivo unico l’ex re Zamparini. Storia ormai.
Provo ancora ribrezzo per i cosiddetti tifosi che brindarono alla vittoria del
Frosinone intuendo che avrebbe anticipato di pochi mesi la fine dell’Era Zamparini.
Bravo Corrado.
Non vivo più a Palermo, da oltre 50 anni.
Voglio però sperare che non sia stato vero…. brindare alla sconfitta per liberarsi…..
Dell’unico Presidente Maurizio Zamparini, che grandi ci ha fatto sentire.
Saluti.
‘riviessu cuagghiu’ o ‘quagghiu’ ? Direi quagghiu e correggo, ma non è italiano.
Doppio commento purtroppo per i continui flash e inserti pubblicitari. Non ci si capisce nulla. Chiedo venia.
Inserti pubblicitari insopportabili e controproducenti perché sono talmente fastidiosi che ti fanno vedere di cattivo occhio ciò che viene reclamizzato e non il contrario. Comunque, serata tra le più brutte nella mia vita quella di Frosinone perché si può perdere ma non dovere assistere a quella schifezza con l’arbitro che revoca il rigore senza un perché, espelle un giocatore della panchina, non prende provvedimenti per i palloni in campo e scrive che c’era stato il triplice fischio finale all’atto dell’invasione di campo quando palesemente non era cosi. E poi le istituzioni sportive che hanno preferito non prendere i provvedimenti opportuni. Chissà cosa sarebbe successo con la promozione, magari ci saremmo risparmiati la farsa dei Tuttolomondo
Hai ragione Franco. Sugli inserti pubblicitari sono rassegnato. Il direttore ci dirà che servono per garantire lo spazio da dedicare ai tifosi e anche lui ha ragione. Però, però, trovare un’equilibrio nonnsarebbe male. Diventa davvero difficile esprimere un concetto.