Sirigu, il romantico ritorno a Palermo di uno dei portieri più amati
Quando si parla dei migliori portieri della storia del Palermo per forza di cose si pensa a Salvatore Sirigu. Il sardo ha fatto parte di una squadra incredibile, capace di scrivere pagine indelebili per i tifosi rosanero. La sua nuova esperienza in Sicilia, a 37 anni e dopo una carriera di successi, rappresenta un ritorno romantico che emoziona.
Parate spettacolari e personalità
Sirigu ha vissuto un’esperienza molto significativa al Palermo, club che ha contribuito in modo decisivo alla sua crescita professionale e che lo ha lanciato nel calcio di alto livello. Nato a Nuoro nel 1987, Sirigu si trasferì a Palermo nel 2005, all’età di 18 anni, dopo aver militato nelle giovanili del Venezia.
Il suo debutto in prima squadra avvenne nella stagione 2006/07, ma fu solo con l’arrivo di Walter Zenga come allenatore nella stagione 2009/10 che Sirigu si guadagnò il posto da titolare. La fiducia non fu mal riposta: Sirigu si distinse rapidamente come uno dei migliori giovani portieri della Serie A, grazie alle sue parate spettacolari e alla sua personalità decisa tra i pali. Durante le stagioni successive, contribuì in maniera determinante a portare il Palermo nei piani alti della classifica, con il club che raggiunse perfino la finale di Coppa Italia nel 2011, persa contro l’Inter.
Un legame speciale con la tifoseria
La sua permanenza al Palermo fu anche segnata da un legame speciale con la tifoseria rosanero. Sirigu divenne ben presto un idolo per i tifosi grazie al suo attaccamento alla maglia e alle sue prestazioni eroiche, che spesso salvarono la squadra in situazioni difficili. Il portiere sardo incarnava l’essenza del club, un mix di talento, determinazione e amore per i colori sociali, qualità che lo fecero diventare un simbolo del Palermo di quegli anni.
Nel 2011 la carriera di Sirigu prese una nuova direzione con il trasferimento al Paris Saint-Germain, dove sarebbe diventato uno dei portieri più rispettati in Europa. Nonostante la sua partenza, il legame con Palermo rimase forte e Sirigu ha spesso parlato del suo periodo nel club con affetto e riconoscenza.
Nel 2022, in occasione della partita tra Italia e Macedonia del Nord giocata al “Barbera”, ha anche visitato il museo rosanero, dove è conservata una sua maglia (foto in copertina, ndr.). L’esperienza al Palermo rimane un capitolo fondamentale della sua carriera, che ha gettato le basi per il successo internazionale che sarebbe venuto in seguito.
Grazie che ce l’ok, non costa nulla.
Massimo rispetto per la sua storia a Palermo, ma è all’ultimo ingaggio, ormai non lo voleva più nessuno…
Società allo sbando…
Con rispetto….il suo stipendio…lo paghi tu ? Ma come puoi sparare una cavolata simile ? Solo perché il cartellino è gratuito ? Dai….
Bentornato a Totò Sirigu, peccato che stavolta partirà da secondo ma resta una bandiera.
nell’articolo manca il riferimento al titolo europeo del 2021 conquistato con la nazionale di Mancini