De Siervo: “Il prezzo del calcio in Italia è corretto. Serve ridurre la pirateria”
Luigi De Siervo, amministratore delegato della Lega Serie A, ha concesso una lunga intervista al Corriere della Sera, inserto L’Economia, e ha parlato dei prezzi del calcio in Italia, definendoli “corretti” e sottolineando come la pirateria sia un grosso limite.
“Il prezzo del calcio in Italia è corretto, siamo in linea coi costi degli altri grandi campionati europei – afferma – . Il punto è anche culturale: in Italia si era abituati ad avere il prodotto calcio quasi gratuito. I player che ne gestivano i diritti prima lo usavano come prodotto civetta per poi vendere altro. Oggi, al costo di un caffè al giorno, si ottiene un prodotto di alta qualità che infatti attrae come investitore l’Eni, la più grande azienda italiana nel mondo, e Frecciarossa, che utilizza la nostra comunicazione per il suo sviluppo internazionale”.
“Raggiungeremo la Premier League quando avremo ridotto la pirateria – continua – . Il fenomeno è ancora gigantesco: la Serie A perde 300 milioni di euro l’anno (che vanno alla criminalità organizzata) grazie alle connessioni illegali. Significa un miliardo in un triennio. Senza questo fenomeno gli inglesi sarebbero tutt’altro che irraggiungibili”.
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La solita questione dell’uovo e della gallina o, se preferite, una domanda “alla Marzullo”: il prezzo che i tifosi devono pagare per il calcio è troppo alto perché esiste la pirateria oppure esiste la pirateria perché il prezzo che i tifosi devono pagare per il calcio è troppo alto ? Altra domanda: perché non proporre gli abbonamenti stagionali “per squadra” che alcuni anni fa vendeva Stream TV ? Se a me interessano solo le partite del Palermo, perché devo pagare di più per vedere pure Cittadella-Carrarese o Como-Parma? Terzo punto: i tifosi di calcio possono ancora giustificare i costi da sostenere per pagare giocatori che migliorino il rendimento delle proprie squadre, ma c’è qualcuno alla Lega Calcio (e anche altrove) che si preoccupi dei costi eccessivi di procuratori e mediatori vari che incidono pesantemente sulle spese, ma che non “buttano il pallone in rete”? Piuttosto che continuare a chiedere sacrifici ai tifosi, la Lega dovrebbe darsi delle regole per proteggere il calcio italiano, la cui Nazionale negli ultimi Europei è stata cancellata dal campo dalla Svizzera (!!!) e che ha fallito la qualificazione agli ultimi due Mondiali in Russia 2018 e Qatar 2022 essendo stata eliminata al primo turno nei due precedenti (Brasile 2014 e Sud-Africa 2010).
deve vendere il suo prodotto e deve succhiare il massimo da ogni cliente. cosa volete che dica?
non c’è un solo elemento del suo discorso che stia in piedi e, probabilmente, questo è il motivo per cui viene intervistato.
c’è da mettere in conto il fatto che la maggior parte dell’utenza non brilla per intelligenza.