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Dionisi: “Potevamo far meglio, ma alcune decisioni arbitrali hanno influito”

Una disfatta. Il Palermo esce dalla Coppa Italia perdendo al “Maradona” contro un Napoli scatenato che rifila ben cinque gol. Rosa inermi. Alessio Dionisi, intervenuto nel post gara di Italia1, si è soffermato anche sull’arbitraggio.

Preferirei ascoltare voi, mi piacerebbe capire se c’è sempre una linea univoca. Purtroppo guardando tante partite non si capisce. Sinceramente ci sono stati episodi giudicati un po’ frettolosamente. La partita poi è finita 5-0, di che devo parlare? Sapevamo di venire a Napoli con poche possibilità, ma eravamo venuti fuori. Dalla panchina abbiamo protestato per il rigore, sicuramente alcune decisioni hanno influito”.

Nonostante la differenza di organico, dal Palermo forse si attendeva qualche risposta in più. “Rimanere in dieci per l’entrata di Vasic mi pare troppo, ma accettiamo tutto. Il nostro campionato riprende lunedì e dobbiamo portarci dentro quest’esperienza. Potevamo far meglio, abbiamo sbagliato cose abbastanza semplici. Non sono queste le nostre partite”.

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11 thoughts on “Dionisi: “Potevamo far meglio, ma alcune decisioni arbitrali hanno influito”

  1. ogni partita ripete le stesse cose; “sbagliamo cose semplici”, se si ripetono questo tipo di errori il problema è di mancanza di qualità, pure questo è semplice.

  2. Allora mandavate la primavera, tanto peggio di così…p.s. certe dichiarazioni dopo queste partite mi fanno rivalutare corini…

  3. basta scuse Dionisi, avete fatto schifo, peggio di ogni pessimistica previsione, o sei capace o te ne vai, che senso ha schiarare formazioni del kaiser, ti e’ uscita dal cilindro di mago merlino?

  4. Sicuramente gli episodi non sono stati favorevoli ma non può rappresentare una scusante per la prestazione indegna fornita dai giocatori in campo.

  5. Io non mi aspettavo nulla di buono da questa partita di Coppa ma almeno una cosa sì: la tutela della dignità, un minimo di amore per la maglia. Non c’è stato neanche questo.
    Una sola cosa avrebbe dovuto dire Dionisi a fine gara: “chiedo scusa a tutti i tifosi palermitani”. Lo stesso avrebbe dovuto fare il capitano Brunori. Stop, non pretendevo altro (di certo non lamentele sull’arbitro, certamente assai modesto, in relazione ad una partita che si è persa con un risultato simile).
    Ugualmente avrebbe dovuto fare la società.
    Ma quale società? Dov’è, questa società? Chi ha mai parlato in due anni e due mesi? Chi ci ha messo la faccia a spiegare le mille cose che non andavano (il “povero” Corini, poi inevitabilmente esposto agli insulti violenti e volgari di tanti tifosi minus habentes…), chi ha cercato di produrre una benché minima giustificazione per le tante debacles della squadra?
    Nessuno, mai.
    Salvo qualche intervista “pilotata”, peraltro rilasciata sul sito ufficiale, cui abbiamo assistito prima dell’inizio del campionato scorso – in cui si cianciava di un ipotetico obiettivo Serie A, non ribadito quest’anno (e ciò dovrebbe fare riflettere i pochi che ancora credono ad un progetto che non esiste) –, nessuno si è mai presentato davanti ad una telecamera o ad un giornalista che gli ponesse domande (vere, serie, però, non da azzerbinati).
    Di fronte alle parole di Dionisi di ieri sera, cascano le braccia. E dire che tanti si lamentavano delle dichiarazioni di Corini… (per inciso: oggi vedo che molti scrivono che si deve avere rispetto per Sirigu, bandiera del Palermo… beh, saranno gli stessi che insultavano Corini in continuazione ed in modo violento, e dire che Corini non era “una bandiera” ma cento, molto più di Sirigu… peraltro oggettivamente un calciatore in pensione da tempo).
    Almeno Corini parlava un discreto italiano; questo neanche.
    Dionisi – come scrissi subito – ha un curriculum che parla per sé: e non bene. Non ha mai allenato in B (e neanche in C), ma solo in D. Poi si è trovato ad allenare in A una squadra con buonissimi giocatori (il Sassuolo): il primo anno ha fatto benino, il secondo (a parte qualche exploit iniziale contro grandi, tra cui una vittoria a Milano) è stato uno sfacelo, lui è stato licenziato e la squadra è poi retrocessa, dopo tanti anni di massima categoria.
    Questo è il cursus honorum di Dionisi, niente di più. Sorrido nel pensare a quegli stolti tifosi che, dopo Parma (ma anche perfino dopo Brescia e Pisa…!), ebbero a scrivere che “finalmente si vedeva un allenatore”…
    E quando si tenne la sua presentazione allo stadio, io fui il solo ad avere una sensazione sgradevole: cercava, con banali e stupidine battute, di ingraziarsi i giornalisti (buona parte dei commenti dei quali furono “Dionisi è simpatico…”). Insomma, mi sembrò subito palesemente inadatto al ruolo.
    Sul piano del calcio giocato, i fatti parlano da sé.
    Certo, il mercato è stato disastroso, come i due precedenti (anzi quattro, considerando anche quelli invernali) condotti da City Group.
    A fronte di generosi “8” assegnati (non quest’estate, almeno questo ci è stato risparmiato) da giornalisti locali incapaci di vedere le mille carenze dell’organico e la modesta qualità dei – tantissimi – giocatori arrivati in due anni (niente a che vedere con gli Zauli, i Toni, i Corini, i Grosso, i Biava di 21 anni fa o con i Dybala, i Vasquez, i Belotti che avevamo 11 anni fa… non si chiedeva gente del genere, ma almeno giocatori di categoria che ci facessero mirare almeno a lottare – concretamente, non a parole – per la Serie A), i mercati condotti da City Group sono stati sempre fallimentari.
    Eppure, con giocatori modesti in organico, Corini era stato capace di:
    a) non farci rischiare, in due anni, la Serie C;
    b) giocare – seppure a tratti nel corso della stagione e seppure a volte non per 90 minuti interi in una stessa partita – anche un calcio piacevole, anche un buon numero di gol realizzati;
    c) farci sognare i play-off il primo anno (sfuggiti, da neopromossi, negli ultimi secondi del campionato) e portarci comunque, il secondo anno, al secondo posto a febbraio (al termine del primo tempo di Cremona) e poi, nonostante tutto, ai play-off.
    Il livello del gioco (ed i conseguenti risultati) della squadra di Dionisi sono, invece, sotto gli occhi di tutti: siamo costretti ad un campionato anonimo (nel quale, peraltro, ormai il primo posto sembra quasi irraggiungibile), se non addirittura a lottare per evitare la C (l’esperienza del Bari della scorsa stagione dovrebbe insegnare).
    Ma ciò che mi fa di più arrabbiare è il comportamento dei giornalisti palermitani.
    Per carità, so che personaggi siano: hanno cominciato a nutrire dubbi verso Zamparini solo quando è stato accusato di bancarotta fraudolenta (per sistematica defraudazione del contenuto della cassa della società di calcio da stornare nei bilanci delle altre sue imprese in netta perdita) e solo quando ormai il Palermo era ad un passo dal fallimento. Prima di allora, da parte degli scribacchini o mezzibusti locali, solo rispettosi, anzi ossequiosi, atti di deferenza verso il padrone friulano.
    Tuttavia, un minimo di dignità, almeno un sussulto, da parte di almeno uno di loro sarebbe auspicabile.
    È troppo chiedere un bel colloquio con Gardini (per quanto ritengo che “conti” poco, forse sarebbe meglio Galassi) e sottoporgli alcune domande?
    Io, ad esempio, gli porrei queste:
    1) come mai è andato via Baldini dopo pochi giorni? Nessuno di voi ha mai ritenuto corretto fornire ai tifosi (che lo adoravano, per di più) una spiegazione.
    Secondo qualcuno (io…) tolse le tende perché si era reso conto di cosa volesse davvero City Group: non di certo la Serie A. Smentisce?
    2) perché, in pieno ritiro estivo, ci avete impiegato quasi due settimane a scegliere Corini (non Guardiola…)?
    3) perché, per il ruolo di direttore sportivo, fu scelto uno che si occupava del settore giovanile e non aveva mai svolto quel lavoro e perché – nonostante i discutibili risultati del primo anno – è stato confermato per quello successivo?
    4) nessun dubbio vi è venuto su De Sanctis allorché lo avete scelto quale nuovo d.s., dopo la pessima esperienza di Salerno (squadra già sostanzialmente retrocessa in B a gennaio?);
    5) come giustifica i tanti giocatori arrivati a Palermo e dimostratisi assai modesti?
    E cosa ne pensa dei tanti giocatori che sembravano vicini a vestire la maglia rosanero e poi incredibilmente sono sfuggiti (non sottratti da grandi società, peraltro)?
    6) capitolo allenatori: considerando il (per me folle) ostracismo della tifoseria nei confronti di Corini, perché lo avete esonerato soltanto a stagione ormai irrimediabilmente compromessa (sostituito peraltro da un tecnico appena licenziato a Bari)?
    E come mai, pochi mesi dopo, la scelta di Dionisi, che comunque non aveva mai allenato in Serie B?

    7) ma soprattutto la domanda principale… quale è davvero il progetto di City Group a Palermo? Ci avete inondato i primi mesi con discorsi sul “necessario consolidamento della società, delle strutture; la Serie A si costruisce col tempo” (“altrimenti si va in A ma ci si sta poco”, dicevate) e molti qui a Palermo ci hanno creduto… a che punto siamo, oggi?
    Non credete di avere illuso molta gente con queste parole (io no, non ci ho mai creduto… i giornalisti sì, ovviamente…)?
    E cosa rispondete a chi sostiene – sempre di più – a Palermo che, come dimostra la vostra mancanza di passione (era prevedibile) e la vostra mancanza di chiarezza (era meno prevedibile), l’operazione acquisizione della Palermo Calcio sia stata, da parte di City Group, una mera operazione finanziaria (tutti i grandi fondi finanziari creano mille società, ne acquisiscono di nuove, “diversificano”, per ragioni di politica finanziaria e di bilanci, i propri investimenti)?
    In questi anni nessuno di voi ha spiegato certe scelte; nessuno di voi ha giustificato i tanti errori commessi; nessuno di voi rilascia neanche una minima dichiarazione (siamo passati da Zamparini che parlava sempre a voi che tacete sempre): le sembra corretto questo, nei confronti della tifoseria della squadra della quinta città italiana?
    Che si mostra sempre più preoccupata, o addirittura rassegnata… l’anno scorso “guardava” con (illusorio) entusiasmo al Girona, ma lì City Group ha ceduto, a fine stagione, tutti i migliori ed il “miracolo” (dovuto soprattutto ad un allenatore carismatico, Michel) si è praticamente concluso… oggi, invece, “guarda” con preoccupazione al Troyes, due retrocessioni in due anni (la seconda delle quali scongiurata solo per il fallimento del Bordeaux) e comincia a pensare che (come il sottoscritto ha sempre pensato) il vostro reale interesse di carattere sportivo sia esclusivamente verso il Manchester City (ma soltanto perché costituisce la vera “cassa” del Fondo City Group) e che delle altre società acquisite vi interessi relativamente… si spiegherebbero, in tal modo, oltre che mille scelte quanto meno opinabili (sul piano tecnico e sul piano del management) anche gli improvvisi blackout (mai visti cosi tanti nella storia del calcio italiano) patiti l’anno scorso con rimonte subite partendo da due gol di vantaggio (spesso in pochi minuti e magari subito dopo l’intervallo, a cominciare da quell’emblematico e misterioso 2-0/2-2 contro una squadra già pressoché retrocessa come il Brescia nel giugno 2023…).
    Si spiegherebbe così la cronica assenza di un soggetto della proprietà alle partite del Palermo, a cominciare da quelle più importanti (come, per l’appunto, quel Palermo-Brescia del 2023)…

    A proposito di Manchester City: cosa risponde a chi (come il sottoscritto) sostiene che, ove quella società fosse condannata (come pare niente affatto improbabile) nel processo in corso in Inghilterra per tante magagne di natura finanziaria, City Group opererebbe un brusco ridimensionamento del suo impegno nel calcio? E che a farne le spese sarebbero le società c.d. “satellite”, fra le quali spicca proprio la Palermo Calcio?

    E, ultimissima cosa: state realizzando (così si legge) degli Skybox, ovvero dei posti particolarmente confortevoli per spettatori vip.
    Ma davvero pensate che, continuando ad investire così poco e male nella Palermo calcio, possa permanere l’interesse di qualcuno a venire a vedere le vostre (spesso penose) esibizioni sportive?

    1. Analisi perfetta e seria, condivisibile tout court ! Ma, purtroppo, non ci saranno risposte altrettanto serie e vere. I veri tifosi non meritano questi inganni , il silenzio non depone a favore di una risposta onesta. Il campo darà l’ardua sentenza. Speriamo che non sia già troppo tardi… lo spettacolo dato a Napoli è veramente squallido ( non si doveva vincere ma non perdere così , senz’anima) non spinge all’ottimismo, la reazione dei giocatori sarà dignitosa in campionato? Devono tirare fuori i cosiddetti! Ne saranno capaci ?

  6. Lasciamo perdere la superiorità del napoli anche nelle seconde linee rispetto alle nostre..E”vero invece che tra le opzioni che avevo preso in considerazione dopo la partita con il cesena, c’era quella che contemplava la: “Corinizzazione” del nostro mister, equivalente a confusione tattica, mancanza di attributi ed estrema arrendenvolezza. Si potrebbe obiettare che la partita è finita prima di cominciare per i due errori di Sirugu che si hanno condizionato l’intera partita si è vero, si può anche prendere in considerazione, ma a quel punto esce fuori l’orgoglio con relativi scagghiuna che non ho visto ne tra i giocatori ne nel mister che mi ha molto, molto deluso…Ho scritto che gli davo fiducia per le prime 10 partite di campionato e lo confermo, ma se l’andazzo non cambia lo manderò a quel paese come feci con Corini. Io voglio vedere una squadra che lotta e che supera i suoi limiti. Si può perdere ma non così, così è veramente troppo…Testa a Bolzano?…Bene, se perdi o pareggi ti mando aff..lo…!!!

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