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Gomes, l’agente: “Uno dei migliori della B. Profilo da A, quindi stiamo attenti al mercato”

Gomes? È palese che abbia dimostrato di essere uno dei migliori centrocampisti della B nonostante il rendimento altalenante della squadra. A detta di tutti è un profilo da Serie A, quindi stiamo attenti al mercato”.

Lo dice senza fronzoli l’operatore di mercato, Fabrizio Ferrari, intervistato da Tuttomercatoweb sui calciatori ai quali ha fatto da intermediario. Poi, infatti, ecco le parole su Diakité e Oyono del Frosinone.

Sono due profili giovani e importanti per la categoria. Hanno dimostrato di essere dei calciatori che possono puntare a qualcosa di più della B. Speriamo che il Palermo possa rientrare nella lotta per salire di categoria”.


7 thoughts on “Gomes, l’agente: “Uno dei migliori della B. Profilo da A, quindi stiamo attenti al mercato”

  1. Ecco un esempio di procuratore che anziché fare gli interessi del giocatore, lo penalizza. Gomes è praticamente finito in panchina, o comunque non è più un titolare inamovibile come prima, nell’ultima partita ha fatto una cavolata sciagurata che è costata la sconfitta al Palermo, la squadra sta facendo un campionato penoso, i tifosi sono molto delusi, e lui che fa? Dice che il giocatore è da serie A e che cercherà di trovare una squadra nella massima serie. Proprio come aiutare un calciatore in un momento difficile e renderlo antipatico agli occhi dei tifosi. Vada pure Gomes in serie A se qualcuno lo vuole, ma sti ca..voli!

  2. Non è la prima volta che questo procuratore se ne esce con Gomes ma ancora devo capire chi.li richiede perché non mi sembra che sia uno che sposta gli equilibri anzi mi sa che farà tanta panchina!

  3. Sono siti che fanno da pronto soccorso quando il malato è in difficoltà. Lo pompano un po’ per farlo riprendere . Niente di nuovo cari amici .

  4. L’agente di Rodri Gomes Palloncino d’Oro 2025 se ne faccia una ragione: il suo protetto non vale la Serie A perché fa perdere le partite non vincerle. Contro la Carrarese, tanto per citare l’esempio più recente di contributo decisivo alla sconfitta, c’è riuscito grazie alla frittata scodellata in sinergia con l’altro raccomandato di ferro Desplanches. La palla avvelenata che Tartaruga Claudio ha servito di testa a Insicuro Sebastien rappresenta, insomma, la dimostrazione plastica che, almeno nel calcio, i campioni non si creano assecondando “padrini” tanto potenti da imporre titolari in Serie B ragazzi meritevoli della panchina in C; inventando fantomatici sondaggi mirati ad assegnare il premio allo stesso miglior giocatore del mese (Gomes) per tre volte consecutive; condizionando i giudizi dei giornalisti sulle prestazioni dei presunti eletti; augurandosi che i favoritismi, pure a livello di entità degli ingaggi, non frenino la squadra e non creino dissapori nello spogliatoio. Il campo, che lo voglia o no questo tale Ferrari, obiettivamente abile a vendere fumo, e gli altri trafficoni inseriti negli staff di Gomes e Desplanches, è, come scriveva Totò a proposito della vita, una livella. Se vali la Serie A lo dimostri, insomma, attraverso le tue doti tecniche, fisiche e morali e non in virtù del lavorio di sensali, social media manager e cerchi magici. E il campo ha provato che Claudio, da 36 mesi destinato a diventare Kante’, Rodri e Tardelli, è, al di là delle chiacchiere, dei distintivi e degli adulatori, un mediano lento nella testa prima che nelle gambe, miope nella visione di gioco, mediocre nei fondamentali e fiacco nell’interdizione. Punto.

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