Palermo, le contestazioni di Natale: da Filippi al #coriniout. Ora tocca al City
Quella di questi giorni è la seconda contestazione “ufficiale” e “sonora” subita dal Palermo targato City Group. Solamente nella prima stagione, quella del ritorno in serie B, i tifosi hanno pazientato nonostante qualche risultato al di sotto delle attese della piazza. Entrambe le proteste sono arrivate alla fine dell’anno solare, in prossimità della fine del girone di andata, dopo il “consolidamento di un percorso” (citazione coriniana) ampiamente deludente per risultati e gioco.
2021, da Filippi a Baldini
Per la verità, già prima dell’arrivo del fondo anglo-arabo i tifosi del Palermo avevano perso la pazienza sotto Natale: era ancora il Palermo firmato Mirri – Sagramola che arrancava in serie C e che già prima della fine dell’anno sembrava aver perso il treno per la promozione promessa. Ci fu l’esonero di Giacomo Filippi e l’ingaggio di Silvio Baldini proprio alla vigilia di Natale. Passò un altro trimestre di turbolenza prima che il Palermo spiccasse il definitivo volo culminato con playoff magici e con la tifoseria in delirio.
2023, impazza il #coriniout
Nella scorsa stagione il Palermo ha subito la prima contestazione dopo essere partito in modo sorprendentemente positivo ed essere rimasto per circa un trimestre nelle zone altissime della classifica. Poi, proprio quando il calendario dava teoricamente una mano, è arrivata una serie di brutti risultati (sconfitte contro Lecco, Sampdoria e Cittadella) che hanno allontanato in maniera sensibile (ma molto meno rispetto a oggi) i rosa dalle zone alte. Al termine di Palermo – Cittadella del 12 novembre 2023, conclusosi 0 – 1 per gli ospiti, un nutrito gruppo di tifosi ha deciso di contestare apertamente contro l’operato di Corini e della squadra, radunandosi a fine partita nel piazzale antistante l’ingresso degli spogliatoi per contestare la squadra.
La scelta della società di non ascoltare le richieste di esonero e di andare avanti con il programma iniziale sembrò in un primo momento rivelarsi azzeccata. A inizio del 2024 il Palermo ha ritrovato condizione e risultati, è riuscito a compiere una imprevedibile rimonta, naufragata poi nel secondo tempo di Cremona. L’esonero per Corini arrivò solamente ad aprile, a ridosso della presentazione del nuovo centro sportivo di Torretta.
2024, il Barbera insorge: cori contro tutti
Contro il Catanzaro, domenica scorsa, la contestazione dei tifosi – ampiamente anticipata nella settimana precedente – è cominciata praticamente subito. L’atmosfera al fischio d’inizio era già tesa, spalti abbastanza vuoti e squadra in difficoltà già alla prima azione. Il gol del Catanzaro al 3′ minuto di gioco, al termine di un’azione in cui il Palermo ha subito un lungo tiro al bersaglio, ha letteralmente “stappato” la contestazione.
Sono partiti i cori ad personam: il primo a essere chiamato in causa è stato Giovanni Gardini, uomo scelto dal City Group per ricoprire la carica di amministratore delegato del Palermo. Il secondo è stato Morgan De Sanctis, direttore sportivo considerato tra i principali responsabili di questo avvio di stagione, il terzo è stato ovviamente Alessio Dionisi, che a differenza dei primi due, oltre ai cori e ai fischi si è beccato anche la grandine e la pioggia piovuta durante i 90′ del match perso per 1 – 2. È il momento più delicato del triennio, la posizione di Dionisi adesso sembra più a rischio rispetto a quella di Corini dello scorso Natale. Ma soprattutto, adesso, la contestazione investe tutti, a cominciare dai dirigenti.
Si contesta a destra e a sinistra ma non si muove niente. Siamo allo stesso punto di due anni fa e non c’è una parvenza di gioco o di risultati. Da questo punto di vista la conclamata “Coerenza” è pienamente rispettata. Per “Credibilità” e “Competenza” lasciamo perdere….
Mi sembra inutile può darsi che mi sia sfuggito ma non avete pubblicato mai miei commenti