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Il Palermo, i piedi di Capitan Findus e il “riscaldamento globale”

C’è qualcosa di diverso, da un mese a questa parte, nell’ambiente calcistico palermitano, un’aria nuova, più fresca e più leggera di prima e un ritrovato entusiasmo. Eppure la squadra naviga sempre intorno all’ottavo posto, poco, troppo poco per una società del livello internazionale del City Group e per una tifoseria qual è quella rosanero, tra le più ammirate in Europa per fedeltà, attaccamento ed amore.

I cuori dei tifosi si sono improvvisamente riscaldati e il colmo dei colmi è che tale riscaldamento è stato provocato da un uomo venuto dal freddo, un Capitan Findus dei nostri giorni nato e cresciuto nella fredda terra di Finlandia, a Helsinki per la precisione, che in pochi giorni ha riacceso quell’entusiasmo che sembrava dovesse rimanere sopito fino alla fine del terzo deludente campionato nella seria cadetta.

Joel Pohjanpalo è l’artefice di questo miracolo che può riscontrarsi sia fuori, fra i tifosi, sia all’interno del campo di gioco e sicuramente anche negli spogliatoi. La sua forte personalità, il suo notevole e indiscusso valore tecnico non si scontrano con un atteggiamento borioso né tantomeno egoista e questo fa di lui un vero campione. In cinque partite ha realizzato quattro gol ma avrebbero potuto essere tranquillamente cinque se non avesse ceduto il pallone a Brunori in occasione di un rigore, ricambiando la cortesia della partita precedente.


Non parla ancora l’italiano ma fa già qualche battuta in dialetto siciliano e questo la dice lunga sul rapporto che vuole instaurare con la città di Palermo, come del resto ha già fatto nei due anni vissuti a Venezia ove, grazie ai 22 gol da capocannoniere, ha trascinato la squadra in serie A con la vittoria dei play off. Ora il destino della squadra in queste ultime nove partite è nelle sue mani, anzi, nei suoi piedi e nella sua testa. A proposito, da quanto tempo non si vedeva un gol di testa così bello e imperioso come quello da lui realizzato al Marassi?

Certo non può fare tutto da solo ma può fare valere le sue doti naturali da leader indiscusso, Dionisi deve fare in modo che il gioco sia verticalizzato e finalizzato a favore suo e di Brunori, e non soltanto con i soliti e prevedibili cross, e i compagni devono cedere la palla che capita loro fra i piedi per il tiro avendo in squadra attaccanti di questo calibro e qualità. In ogni caso, vada come vada, è sempre un piacere vedere giocare un attaccante come Pohjanpalo e una squadra rivitalizzata con giocatori che finalmente sudano la maglia e meritano gli applausi e l’affetto di un pubblico entusiasta.

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5 thoughts on “Il Palermo, i piedi di Capitan Findus e il “riscaldamento globale”

  1. ha fatto 4 gol in 5 partire – 2 impeccabili su rigore – uno su una respinta del portiere avversario e uno dive spostando un giocatore di Palermo li ha “rubato” la palla e ha segnato. Nello stesso periodo gli “attaccanti” di Palermo (Brunori escluso) hanno tirato sulla tribuna più di 100 palloni senza naturalmente mai segnare – possono essere bravi, ma se Dionisi schiera giocatori meno bravi ma più “umili” e meno egoisti, magari qualche centrocampista in più che serve come il panne – giocatori che forniscono più assist a Pohjanpalo e a Brunori oggi avremo sicuramente qualche punto e qualche vittoria in più, ma servirebbe per fare questo anche un allenatore che ci capisce qualche cosa – e questo è il problema di Palermo

  2. Con la sua personalità ha trasmesso fiducia a tutta la squadra, e di conseguenza alla tifoseria.
    Anche Dionisi ne ha beneficiato: sembra un po’ più lucido del solito …

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