La Repubblica – La resa dello steward: “Indifesi di fronte ai violenti”
Dopo quanto accaduto domenica scorsa, quando una pioggia di petardi e fumogeni è arrivata in campo, in molti hanno puntato il dito contro la macchina della sicurezza. Il piano della Questura di Palermo, con tornelli aperti alle 18.30 per poter effettuare controlli accurati è fallito visto quello che è successo qualche ora più tardi. A difendere l’operato degli steward, però, uno di loro ha parlato a “La Repubblica”: “La verità è che siamo indifesi davanti ai violenti. Allo stadio può entrare di tutto e i controlli seppur serrati possono risultare inefficaci. Si sapeva che la tifoseria avrebbe dichiarato guerra alla squadra – dice Vittorio (nome di fantasia) – se i giocatori non si fossero impegnati. E cosi è stato. Noi abbiamo fatto di tutto per procedere con i controlli. Noi ai tornelli possiamo aprire le borse e passare il metal detector per rilevare coltelli o altre armi. I petardi è facile nasconderli addosso. Bengala e fumogeni, però, non è da escludere che siano stati introdotti allo stadio prima della partita. Il Barbera – prosegue – è una struttura vecchia con tanti posti dove poter nascondere bene certi oggetti. I cani cinofili non arrivano a certe altezze, dove può essere facile sistemare ciò che si vuole. E poi basta andare di pomeriggio vicino allo stadio per vedere scavalcare indisturbati i ragazzini anche solo per giocare. Ma quegli stessi ragazzini potrebbero essere utilizzati come corrieri dai tifosi violenti. Uno dei tanti stratagemmi – racconta lo steward – è quello di creare confusione ai tornelli. Accade che per decine di minuti non si presenta nessuno, poi, all’improvviso veniamo travolti anche da seimila persone che si presentano in massa. È in questi casi che non possiamo far altro che essere più veloci nei controlli, pur se cerchiamo di mantenere un ritmo e uno standard di attenzione alto. Noi eseguiamo ciò che prevede la legge che, addirittura, prevede che non a tutti si debbano aprire le borse ma solo a una percentuale degli spettatori“.