Palermo corsaro a Frosinone, per i rosa una vitale boccata di ossigeno
Il Palermo torna a sperare nella salvezza. I rosanero riassaporano il gusto della vittoria dopo tre mesi esatti dall’ultima affermazione e, imponendosi per 2-0 sul campo del Frosinone nel lunch-time match della trentacinquesima giornata, restano in corsa per un traguardo che nelle ultime settimane sembrava compromesso. Gilardino e Trajkovski i marcatori di una gara che gli uomini di Ballardini hanno vinto meritatamente. Un successo di fondamentale importanza per i rosa (che salgono a quota 32 punti agganciando il Carpi atteso domani dall’impegno casalingo contro l’Empoli) e fatale per i ciociari, ormai ad un passo dalla serie B. Il verdetto di oggi ha delineato in maniera più nitida gli scenari in zona retrocessione: salvo clamorosi colpi di scena sono già due le squadre condannate (Verona e Frosinone). La terza “vittima” sarà una tra Carpi e Palermo, attese da un testa a testa che potrebbe durare fino all’ultima giornata. Fino a qualche giorno fa un Palermo rassegnato e con l’encefalogramma piatto sembrava in caduta libera e invece il successo odierno riapre più di uno spiraglio alimentando in extremis concrete speranze di salvezza. Quella del “Matusa” era una partita da vincere a tutti i costi e i rosa ci sono riusciti mostrando segnali confortanti dal punto di vista sia tecnico che mentale. La “notizia” più importante è proprio quella relativa all’aspetto psicologico. il Palermo non si è lasciato condizionare dal contesto ambientale e ha superato l’esame dimostrando di essere ancora vivo e soprattutto di non avere smarrito la personalità. Virtù necessaria per potersi salvare. Risorsa che non può mancare nel bagaglio di una squadra costretta a lottare con il coltello tra i denti per una questione di “sopravvivenza”.
La parola al campo. Porte girevoli in casa rosanero. Giocatori in prima fila nel primo ciclo stagionale di Ballardini come Goldaniga (al suo posto Cionek) e Brugman sono stati esclusi dall’undici titolare. Altri elementi rimasti spesso nel cono d’ombra (il riferimento è ad esempio a Morganella, preferito in questo caso a Lazaar e Pezzella sulla fascia sinistra, e Maresca, uno dei tre giocatori finiti fuori dal progetto tecnico ad inizio dicembre) sono stati gettati nella mischia dal primo minuto. E poi c’è Gilardino, tornato nella formazione iniziale dopo la panchina allo “Juventus Stadium” e l’impiego part-time del match disputato mercoledì sera contro l’Atalanta. Ballardini si affida a nuovi interpreti e, contestualmente, modifica l’assetto tattico della squadra disegnata con il 3-4-2-1 con Vazquez e Quaison chiamati ad agire sulla trequarti a supporto dell’unico terminale offensivo. L’intenzione di Ballardini era quella di dare imprevedibilità al fronte offensivo e, con l’inserimento di uomo d’ordine in mezzo al campo, cercare di imporre la propria superiorità tecnica nei confronti dell’avversario. Una superiorità che si è manifestata fin dalle prime battute della gara: il pallino è rimasto prevalentemente in mano agli ospiti, più lucidi e ordinati rispetto ad un Frosinone obiettivamente modesto e, soprattutto nel primo tempo, condizionato dalla paura di perdere. Piuttosto sterile la manovra dei padroni di casa, minacciosi in attacco solo in alcune circostanze soprattutto sugli sviluppi di palla inattiva.
Un’eccezione al 4’ della ripresa, minuto in cui Paganini spreca una buona occasione mandando alto di testa in tuffo su un cross proveniente dall’out sinistro. Nel secondo tempo si vede un altro Frosinone rispetto a quello impalpabile della prima frazione di gioco: dopo l’intervallo i ciociari sono rientrati in campo con maggiore intensità e determinazione ma, proprio nel momento migliore, si sono fatti trovare impreparati in fase difensiva subendo al 10’ il gol dei rosanero. La firma è quella di Gilardino, abile su un cross di Rispoli ad anticipare Leali e mettere la palla in rete con un colpo di testa da bomber di razza. Per l’attaccante biellese si tratta del nono gol in campionato. Una rete che spezza l’equilibrio dell’incontro e che sposta l’ago della bilancia dalla parte della formazione di Ballardini, brava a reggere l’urto di una squadra con poca qualità ma strutturata fisicamente e a portare a casa il risultato nonostante la sofferenza patita nell’ultimo segmento del match. Fase della gara nella quale sale in cattedra Sorrentino, reattivo nel corso della ripresa su un sinistro sul primo palo di Ciofani e provvidenziale al 35’ su una conclusione ravvicinata di Paganini. I rosanero, privi nel frattempo di Vazquez uscito claudicante a causa di un problema ad un ginocchio, nel recupero chiudono la partita. Il punto esclamativo lo mette Trajkovski. Dopo avere sciupato una buona occasione vanificando una situazione di superiorità numerica, il macedone (entrato al 17′ del secondo tempo al posto di Quaison) si riscatta allo scadere realizzando il definitivo 2-0 al culmine di un’azione personale.