GdS – Affare Dybala fu una truffa, Zamparini accusa la “Joya”
Dopo la sentenza del TAS di Losanna che ha condannato il Palermo a risarcire le società coinvolte nell’affare Dybala, la Pencil Hill e la Pluriel, il club rosanero è passato al contrattacco con una denuncia penale. Secondo quanto scrive Il Giornale di Sicilia, ieri il presidente Maurizio Zamparini è stato due ore davanti al PM di Palermo, sostenendo di essere stato truffato sia dalle società di mediazione che da Paulo Dybala in persona, che insieme al fratello Mariano avrebbe imposto il pagamento di due milioni di euro per firmare il contratto che lo portò in Italia. Accuse pesanti, in una versione spiegata per filo e per segno da Zamparini: il Palermo stipulò un contratto con la Pencil Hill, società che avrebbe mediato l’affare Dybala, di 11.860.000 di euro a cui si sarebbero aggiunte le somme destinate ai mediatori. Nella parte destinata a Gustavo Mascardi, incaricato del Cordoba, dovevano essere compresi i 2 milioni di euro per il procuratore del giocatore, con lo scopo di ottenere la firma di Dybala. In un successivo contratto, alla Pencil Hill vengono riconosciuti 6.720.000 di euro, comprensivi i 2 milioni per il procuratore e con una clausola risarcitoria nei confronti del Palermo di 2 milioni se Dybala non avesse firmato. Il club rosanero, allora, paga 2 milioni di euro all’Instituto de Cordoba “bloccando” il giocatore: la firma, però, non arriva ed il procuratore del giocatore, Gonzalo Rebesa, offre la “Joya” al Tottenham. Perinetti, allora ds rosanero, si impegna a pagare 2 milioni a Rebesa ma, al tempo stesso, si presenta un nuovo mediatore, Riccardo Petrucchi, al quale viene riconosciuto un compenso da 3,5 milioni di euro, annullando l’impegno verso Rebesa. La stessa storia, sempre secondo la versione di Zamparini, si ripetette alla cessione di Dybala alla Juventus: i Dybala insistettero per ottenere 2 milioni di euro per la firma, ed il patron rosanero glieli diede. Gli stessi fratelli, Paulo e Mariano, in una “scrittura di verità” ammisero che nei 3,5 milioni dati quattro anni prima a Rebesa, Petrucchi e Pluriel erano compresi i 2 milioni per la famiglia.
Una storia complicata, che ancora non vede un finale. Nuovi capitoli, nuove accuse e nuove veleni ci saranno ancora…