Delio Rossi: “Zamparini? Tutti i presidenti pensano di capirne…”
Delio Rossi ripercorre in una lunga intervista rilasciata al Corriere dello Sport tutta la sua carriera da allenatore. Dagli esordi all’exploit con la Salernitana, fino alla consacrazione a Palermo. Un passaggio caratterizzato dal rapporto col presidente Zamparini, così descritto dal tecnico: “Zamparini è diverso da Lotito, è diverso da Aliberti, è diverso da tutti quelli che ho avuto. Hanno una caratteristica: dopo un po’ pensano tutti di capirci di calcio. Molte volte è vero, ma se io e lei vediamo una partita, la vediamo alla stessa maniera e magari concordiamo nell’individuare delle défaillances, delle difficoltà, dei difetti. La differenza è che, nel momento in cui lei ha visto queste mancanze, è finito il suo lavoro. Lì invece inizia il mio lavoro. Questa è la diversità. Molti pensano che sia facile, che basti fare questo o quest’altro. No, non è così, anche perché il calcio è come la scuola. Bisogna insegnare: uno pensa che partire da A e poi andare a C sia sempre un fatto graduale, lineare. Invece non è così. I presidenti pensano in maniera erronea che un allenatore vale un altro e pensano che allenare sia facile. Non è così semplice. Per lo meno non è così schematico“.
Ricordando gli anni di Palermo, inoltre, Rossi elogia un suo ex giocatore, avuto sia in rosa che alla Lazio: “Liverani. Il giocatore più intelligente, giocava sempre sulla traiettoria, sembrava non andare mai al contrasto. Poi i dati ti dicevano che aveva recuperato più palloni di tutti, però in campo non te ne accorgevi. Si vedeva che un domani avrebbe avuto la capacità tecnica di poter fare l’allenatore, perché lui era l’allenatore in campo. E non ce ne sono stati tanti“.