Zamparini: “Con i cinesi firmeremo un accordo di massima entro un mese”
Il presidente Maurizio Zamparini in un’intervista rilasciata al Corriere dello Sport ha parlato del futuro della società. Dopo la rinuncia di Frank Cascio, la cordata cinese si ritrova ad essere l’unica concorrente per l’acquisizione del Palermo Calcio. Una trattativa che, come conferma il presidente rosanero, si trova già in uno stato avanzato : “Ci siamo incontrati con gli emissari del fondo che hanno uffici a Londra, Dubai e in Cina, si procede in maniera positiva. I tempi non possono essere brevissimi. Però, firmeremo un accordo di massima entro un mese o poco più. Il loro progetto è di costruire lo stadio, il centro sportivo e ovviamente di acquisire la maggioranza della società. Per il momento si parla solo di Palermo e di un’operazione di rilancio. Poi, i cinesi potrebbero essere interessati al turismo, ai settori agricoltura e agroalimentare. A Palermo, in Sicilia ci sono da fare un sacco di cose anche nelle infrastrutture e loro sono in grado di intervenire per la costruzione di autostrade, aeroporti, ferrovie…tutto”.
Zamparini da 14 anni gestisce il Palermo ma con l’arrivo dei cinesi il suo non sarà un addio definitivo, non un ruolo da Presidente onorario, ma probabilmente di consulenza con una quota di minoranza: “Sicuramente resto come consulente. Con una quota azionaria, sia pure di minoranza, è normale che debba curare i miei interessi e quelli della famiglia, oltre a portare un contributo di esperienza. Presidente onorario? Non mi interessa una carica nominale. Con il Palermo ho scritto una storia lunga e prestigiosa, voglio consegnare la società in buone mani, certo nel consiglio di amministrazione ci saranno persone di mia fiducia. Ma stiamo trattando con un gruppo che ha idee chiare sul futuro della società e sugli obiettivi da raggiungere. Amo il pallone e il Palermo, ma sono molto stanco non del calcio giocato ma dei sistemi che lo governano. E arriva tempo di pensare che bisogna mettere punto”.
Non solo il futuro della società, il patron rosanero si è soffermato anche sul calcio giocato commentando la partita pareggiata ieri dal Palermo in trasferta con la Sampdoria: “A volte gli dei del calcio ti abbandonano – dice – e si fanno certi errori… Resti in dieci e non puoi lasciare un uomo libero davanti all’area quando si aspetta solo il fischio. Una condizione sulla quale De Zerbi è chiamato a lavorare. Sono contento di averci visto bene, per loro e perché questa è la dimostrazione che ce la giochiamo con tutti. Nestoroviski ha fatto vedere quanto si sapeva. Posavec ha fatto il resto e una bella parata su Muriel. Per un attimo ho pensato che il gol fosse colpa sua invece non poteva intervenire. Il tiro non l’ha neanche visto. Ho visto invece il Palermo battersi anche con elementi che prima venivano trascurati. Bravi Cionek, Chochev, tutti. Gli umili sono sempre i primi e l’allenatore deve imparare a premiarli non a penalizzarli. Mi sono meravigliato che non abbia giocato Chochev fin dall’inizio. Poi, mi accorgo che De Zerbi ha recuperato fior di giocatori come Jajalo. Lui vuol farli giocare tutti, è giusto”.
Un inizio di campionato nonostante tutto soddisfacente per Zamparini che si aspetta una crescita costante dei suoi ragazzi nei prossimi 12 impegni a disposizione: “Dal punto di vista psicologico era importante prendere i tre punti, impareranno che si vince lottando fino all’ultimo istante. Vedrete che qualcuno storcerà il naso di fronte ai sei punti in sette partite dimenticando che abbiamo incontrato Sassuolo, Napoli, Inter e Juventus! Voglio vedere le altre. Restano dodici incontri per chiudere l’andata. Tutti abbordabili anche quello con la Roma”.
Magari potresti dirci qualche cosa su questi Cinesi, dove per esempio piazzano la loro bancarella nel wek-end. Alla marina vendendo aquiloni o a Ballarò, Qualcuno dice infatti che operano a Ballarò e sono Leader nel commercio di telefonini. Dai Zamparini, pendiamo dalle tue labbra. Dacci oggi la nostra cazzata quotidiana.
Uno che definisce Jajalo un fior di giocatore e’ sicuramente fuori di mente – ad una certa eta’ e’ meglio togliersi di torno